Capitolo 1

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Era in un enorme ritardo, ma le sue gambe non erano così tanto lunghe da andare a coprire quelle grosse distanze.
A Toby non interessava. A lui, non interessava di ciò che aveva intorno, era troppo pigro per badare allo scorrere del tempo, il quale andava più veloce del previsto ma a lui stava bene così.

Fece slalom tra la folla di persone, cercando di evitare un urto con un uomo e di investire anche un'anziana signora con tutto il peso del suo corpo.

L'agenzia presso la quale lavorava era quasi vicina; riconosceva quel bar all'angolo della strada che faceva degli ottimi cornetti, che gli piacevano così tanto e che la mattina presto emanavano quell'odore così forte che si sentiva per tutte le strade.

Giunse di fronte alla porta dell'agenzia; intravide la lastra in plexiglass sulla quale, a caratteri neri e cubitali, vi era stampata la dicitura:" agenzia di stampa: press (se non siete soddisfatti del nostro lavoro, allora questa agenzia non fa per voi)"

L'ultima frase era abbastanza inusuale e fraintendibile, forse anche per questo non avevano così tanti clienti; inoltre, il suo capo era anche un uomo bruto e scorbutico, nessuno avrebbe mai voluto a che fare con uno come lui, nemmeno Toby stesso, ma era costretto a farlo siccome era quello il suo lavoro e se lo doveva tenere.

"Tobias!"
Tuonò la voce del tale che uscì dal suo ufficio in fretta e furia, alle sue spalle vi era la porta dalla quale era uscito e su di essa, a caratteri eleganti, vi era scritto il suo nome: Roy Rogers. E no, non erano parenti e per fortuna.
L'uomo era molto alto, senza capelli, aveva il viso pallido e incavato come quello di un cadavere, mani lunghe che sembravano dei tanti coltelli affilati e, avvolto in quello smoking bianco e nero che sembrava essere fatto di tre taglie più grandi, sembrava molto più magro di quanto non fosse.

La sua voce distrasse un paio di suoi colleghi, non che ne avesse molto, nel loro lavoro alla scrivania: Tim e Brian. Erano seduti l'uno di fronte l'altro, concentrati su quelli che sembravano essere un paio di articoli belli pieni e da prima pagina, ma che, non appena l'uomo fece il suo ingresso in quel modo così turbolento, concentrarono la loro attenzione sulla scena.

La prima testa che vide sbucare da sopra al computer, fu quella di Tim: aveva un viso tondo, con quel non distinguibile taglio di  capelli e di barba, in quanto erano molto folti, e aveva i suoi occhiali da vista, così grandi che gli andavano a coprire tutta la faccia.

La seconda testa che vide alzarsi, fu invece quella di Brian: lui era biondo, con occhi chiari ed era sempre silenzioso.

"Sì, signore. Lo so che sono in ritardo, ho trovato traffico."
Borbottò il ragazzo; Toby aveva addosso una camicia bianca, sulla quale si notavano evidenti aloni di sudore, essa si era appiccicata al suo addome ed era abbinata ai calzoni beige stretti con una cintura in vita dello stesso colore.
Chiunque avesse visto quel ragazzo epr la prima volta, non sarebbe mai stato capace di conoscerlo; lui preferiva sempre l'anonimato, aveva capelli castani scuri come i suoi occhi, portati sempre in modo disordinato, e pelle pallida, così tanto che quelle borse che aveva sotto gli occhi avevano assunto quel colore violaceo che avrebbe spiccato per tutto quel palazzo, nemmeno se fosse stato Edward Cullen che veniva colpito da un raggio solare.

"No! Vieni nel mio ufficio!"

Ormai i suoi due colleghi erano abituati ai continui rimproveri rivolti al più piccolo del gruppo, sì perché Toby, a parte essere un cadavere ambulante, era anche un moccioso in confronto a tutti quei Matusalemme che lavoravano insieme a lui, e poi ripresero a lavorare sui loro articoli. 

Il ragazzino roteò gli occhi, appoggiando la  ventiquattro ore sulla scrivania che portava la targhetta con il suo nome e seguì l'uomo nel suo ufficio.

Non appena chiuse la porta alle spalle, si guardò intorno. Era stato molte volte nell'ufficio di Rogers, ma era sicuro che quel nano biondo, seduto sulla sofisticata poltrona di pelle alla quale era così legato il suo capo, non lo avesse mai visto.

"Toby. Ti presento il tuo nuovo partner.  Ben Drowned."

Affermò l'uomo, indicando il ragazzo, il quale sembrava avere più o meno la sua stessa età, con un cenno della mano.

"E collaborerete, per un nuovo caso."

Murder in the city (TICCIDROWNED) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora