Capitolo 12

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Toby raggiunse il posto di lavoro prima del previsto. Infatti, erano rimasti tutti i suoi colleghi.

Tim sbucò con la testa oltre il divisorio che faceva da muro tra la sua scrivania e quella del suo amico Brian.
"Cos'è, Rogers, la sveglia è suonata stamattina ?!"
Lo prese in giro con un ghigno beffardo, il castano gli lanciò uno sguardo gelido ma ciò non lo placò.
"Sei venuto in orario oggi, non è affatto da te."

"Stai un po' zitto."
Sibilò velenoso Toby mentre prese posto alla sua scrivania, che condivideva dall'altra parte con Ben.

"Hai letto la notizia ?"
Sentì il biondo bisbigliare da sotto il separatore, vide i suoi capelli sbucarne al di sotto.

"Sì, penso che oggi ci toccherà nuovamente ad andare lì."
Quella notizia non ci voleva proprio. Aveva stravolto tutta la pista che si era mentalmente creato e non osava mememneo immaginare come stesse il suo capo in quel momento. E infatti, parlando del diavolo, la porta del suo ufficio si aprì sbattendo violentemente contro il muro e la sua pelata fece capolino sulla soglia di essa. Fu la prima cosa che vide sbucare, illuminata dalla forte luce pallida che vi era sul soffitto, poi si fece avanti la sua espressione più che incazzata.

"Rogers. Drowned. Nel mio ufficio."
E da quel tono che aveva utilizzato, poté ben costatare maggiormente che non fosse affatto felice.

-••

"Ditemi un po' com'è successo !"
L'uomo stava andando avanti e indietro per quella stanza quadrata; era diventata fin troppo piccola e stretta per loro tre.

"Cosa ? Che hanno scoperto prima di noi che l'omicida non è affatto l'omicida?"
Toby se ne stava con la schiena attaccata contro il muro mentre si guardava le mani.

A quel punto l'uomo arrestò i suoi passi e il suo sguardo azzurro saettò prima sull'uno e poi sull'altro.
"Voglio che questa storia sia conclusa al più presto. Dovete ritornare in ospedale e andrete via da lì solamente quando avrete capito chi c'è dietro a tutta questa faccenda!"
Tuonò. Non vi erano dubbi che lo avessero sentito anche i due nell'altra stanza, ma ormai era una cosa normale per Toby.
Infatti, ne ebbe la prova quando, una volta che uscì fuori dall'ufficio, Tim lo guardò con quel sorrisetto da stupido idiota e Brian che, era anche un bravo imitatore, fece lo stesso.
Quanto li odiava. Erano stati senza nessun dubbio loro a mettere in giro tutte quelle prove che aveva faticosamente raccolto durante la sua indagine.

"Ti ha dato una lavata di capo, eh Rogers ?"
Chiese il maggiore, ridacchiando al suo posto. Era seduto sulla scrivania mentre si stava gustando il suo bel caffè amaro.

Toby non lo rispose. Non voleva proprio abbassarsi ai suoi livelli.
Si avvicinò a lui, gli diede uno schiaffo sulla mano che stava reggendo la tazza in ceramica e automaticamente gliela fece cadere addosso.
"Non ti permettere più di rovistare più tra le mie cose."
A quel punto, girò i tacchi e andò via seguito da Ben.

-•-

Passeggiare con lui era la cosa più rilassante di quella giornata. Era meravigliato da come era cambiato il loro rapporto in pochi giorni; era passato dall'odiarlo, a non parlargli, a confidarsi con lui e a prenderlo anche per il culo, come stava facendo in quel momento.

"Quindi il tuo nome tradotto significa Beniamino Affogato ?"

"Sta zitto, Tobias."

"Quanto male ti volevano i tuoi per farti un torto del genere ?"

Il biondo fece un sospiro:" sono già tre settimane che lavori con me e non conoscevi nemmeno il mio cognome?"
L'altro alzò le spalle:" oppure l'ho semplicemente ignorato fino a questo momento."

Raggiunsero subito la struttura. Le pattuglie erano triplicate rispetto al giorno precedente.
I due si guardarono dritti in faccia e poi entrarono. Ormai li conoscevano tutti quanti, li avevano fatti passare senza nessun problema.
Toccava solo ispezionare la scena del crimine e trarre le conclusioni.

-•-
L'omicidio del dottor Isacc presentava la stessa dinamica del precedente. Era stato trovato nella stessa posizione, con gli stessi tagli e si presumeva che fosse stato pure avvelenato.

Era questo che aveva detto il medico legale.
In quel momento, doveva ricostruire daccapo l'intera scena con tutto ciò che aveva raccolto.

Avevano già tolto di mezzo il cadavere.

Ben e Toby si trovavano seduti nella sala d'attesa a ragionare su quello che fosse successo.

"Se si fosse semplicemente suicidato per i sensi di colpa ?"
Azzardò il biondo.
Toby scosse la testa.

"Impossibile, le dinamiche non sono tali da accertare un suicidio."

"Abbiamo trovato delle prove schiaccianti contro di lui."

"Ma ciò non vuol dire che sia stato lui anche se lo pensavo fino a ieri."
Toby, a quel punto, prese il cellulare e iniziò a controllare le foto dei documenti che aveva scattato il giorno prima.
Notò una cosa: sul fondo di ogni pagina, non vi erano solo le firme dei due dottori che avevano testato il vaccino nuovo, ma vi era anche la firma di un terzo.
Il dottor Smith; il dottore che aveva annunciato a Toby la morte di sua sorella.

Murder in the city (TICCIDROWNED) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora