Capitolo 11

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Insieme a sua madre, quella sera, aveva rivissuto tutti i ricordi che riguardavano sua sorella. Tutte le sue ansie, le sue paure, le emozioni positive e quelle negative. I suoi pianti e le sue risate.
Lyra era sempre stata una ragazza molto emotiva ma anche molto solare, era capace di strapparti un sorriso in qualsiasi momento anche se dentro portava l'oscurità. Perché chiunque, anche se in minima parte, aveva dell'oscurità dentro. Solo che Toby si era accorto che, prima di quell'incidente, ci fosse qualcosa che non andasse in lei. Magari qualche preoccupazione o un brutto periodo. Ma aveva visto sua sorella più spenta del solito, non aveva quella sua luce nei suoi fantastici occhi e ciò lo aveva fatto stare davvero tanto male, perché non poteva aiutarla siccome lei non gliene aveva mai parlato.
A sera inoltrata, aveva lasciato casa di sua madre e si era incamminato verso casa sua. Sulla strada del ritorno, aveva pescato il cellulare dalla tasca e lo aveva acceso. A quel punto gli apparve una notizia sul caso dell'ospedale, avevano rese pubbliche alcune informazioni, di cui già sapeva l'esistenza. Aveva subito avviato la chiamata con Ben.

"Pronto."
Aveva una voce assonnata, forse lo aveva appena svegliato.

"Sono Toby, sono uscite delle notizie nuove sul caso dell'ospedale."
Sentì l'altro sospirare e rimanere in silenzio, mentre percepì il rumore delle dita che scorrevano sullo schermo dal microfono cellulare.
Poi ci fu altro silenzio.

"Ho letto. Sono cose che già sappiamo."

"Sembra strano che non sia passata nemmeno una settimana da quando è avvenuto tutto ma che abbiano già pubblicato qualcosa sul caso."

"A pubblicarlo è stato il nostro giornale."

-•-

Rimase con quel pallino fisso nella testa, anche quando rientrò in casa e ci pensò pure quando si stava dando una sciacquata. Chi era stato a pubblicarle ? Forse Rogers. O magari...

No. Non poteva essere stato Tim.
Scosse la testa, mentre si infilò un paio di boxer puliti e uscì dal bagno.

Si mise sotto le coperte e appoggiò la testa al cuscino.

Era stata una giornata piena per lui, aveva sentito molte emozioni e rivedere sua madre, per lui, era stata una botta di vita. Ma quella notizia lo aveva sconvolto.
Non risusciva a togliersi dalla testa che qualcuno avrebbe potuto rendere note delle notizie così segrete. Toby doveva ancora indagare sul caso, non aveva nulla tra le mani.  Quindi, pubblicare già le notizie era ancora presto da fare.

Ci avrebbe pensato il giorno seguente.

-•-

La mattina dopo si svegliò tutto stordito, non aveva chiuso occhio con quel pallino ancora in testa.
Si era alzato dal letto e aveva preso dall'armadio dei vestiti: un pantalone nero e una camicia bianca.
Se l'era subito infilati, poi era andato in bagno a sciacquarsi il viso.
Stava per uscire dalla porta quando sentì il telefono squillare.
Un solo suono, era una notifica.

Aprì il cellulare e lesse una notizia:"secondo omicidio. È morto il dottor Isacc."

Era una notifica.
Una notifica che aveva fatto cadere tutte le certezze che aveva avuto fino a quel momento.

Murder in the city (TICCIDROWNED) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora