L'orizzonte

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Spesso mi sono soffermata
ad osservare l’orizzonte,
era profondo e irremovibile.
Emanava una tale forza e
una tale calma che
mi inebriavano l’anima.
Se solo potessi portare a me
quella luce e quel calore.
Quei colori così dannatamente
impeccabili mi toglievano il
fiato ogni volta, mi lasciano
lì seduta senza più luce negli
occhi, risucchiando tutta la
mia energia mi abbandonavano
ai miei fitti pensieri, mentre
continuavano a cullarmi
fra le loro mille
increspature di sfumature.
Intanto più stavo lì a guardare
e più mi perdevo, come se
finissi in una labirinto ad
aspirale, dove ogni pensiero
era sconnesso ma in qualche
modo, anche se sbalzavo da
un problema ad un altro, tornavo sempre al fulcro di
quella mia debolezza.
Ero sempre allo stesso punto,
ancorata a quella pietra fissa
nel mio cuore.
Non so cosa ci fosse sotto,
ma osservare il cielo mentre
passava davanti ai miei
occhi sotto quei vivaci colori
mi faceva pensare che tutto
potesse essere solo un ricordo
di un qualche strano sogno.
E ancora ero seduta a consultare
l’infinito, come se cercassi di
evitare quella pietra fredda
dentro il mio cuore, come se
stessi solo cercando di scappare
da quel problema, qualunque esso fosse. Stavo solo girando in tondo.
Ma mia andava bene così.
Mi bastava potermi perdere
per qualche millesimo di
secondo dentro a quello spazio
senza margini, dove forse ero
perfetta e felice, dove tutto era schifosamente impeccabile, dove
però sarebbe stato tutto
un’illusione, un' immaginazione.
In fin dei conti era già tutto ok,
non mi serviva essere diversa
da come sono, mi serviva solo
capire che posso essere felice
anche se nella mia vita non
ci sono tutte le sfumature
dell’orizzonte al tramonto.

_.nonsonosoloparole._

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