Ritornerò...

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Ritornerò a splendere,
non temere.
Non preoccuparti per me,
non scrivermi lettere,
non mi chiamare,
non piangere per me.
Ti ho odiato per un po’,
per un po’ ho pensato
di venire sotto casa tua
a implorarti di dirmi che
sono bella, che sono
ancora bella.
Poi mi è passata anche
quella voglia lì.
Ritornerò a splendere, ok?
Non aver paura dei discorsi
che ho fatto, quelle cose che
si dicono “non amerò mai più”,
“sarò triste per sempre”.
Guarda che non è vero,
ti amavo e ti amo
tanto, ma starò bene.
Potrebbe accadere domani
o tra un anno, ma accadrà,
così come accadono
i tramonti e i baci.
Così come è accaduto che
tu smettessi di desiderarmi,
di volermi toccare,
di volermi raccontare
quello che fai prima di dormire.
Ritornerò a splendere,
ma ho bisogno di lasciarmi andare.
Voglio sentirmi libera di
essere brutta, di essere sciatta,
di piangere come un'idiota.
Voglio sentirmi libera di soffrire nonostante tutti mi dicano
che dovrei reagire.
Quando mi pare,
quando mi pare.
Reagirò quando mi pare,
reagirò quando le piazze
che attraverso senza di te
smetteranno di sembrarmi infinite.
Un giorno mi sveglierò e
avrò voglia di mettere un
rossetto, di tingere i capelli.
Chi mi vuole bene se ne
accorgerà subito.
Mi diranno
“stai meglio, stamattina”
e io sorriderò.
Andrà così, capito?
Va sempre così.
Ogni santissima volta va così.
Passa.
Ma non sono ancora pronta,
non voglio che passi.
Quando passa finisce per
davvero, e io non voglio
che finisca per davvero.
Non ancora.
Voglio stare sveglia,
stanotte, a torturarmi
pensando a te che non
pensi a me e chissà a
chi pensi, chissà a chi.
Chissà che occhi avrà
quella che verrà dopo di me,
chissà dove farete l'amore
la prima volta, chissà
se le parlerai di me.
Voglio continuare a
parlare di te con i miei
quaderni, con i miei libri,
voglio sentirmi legittimata
a riconoscerti nelle
canzoni tristi, nei giorni
di pioggia e nei disegni
dai colori tenui che mi
fanno male agli occhi e
quindi al cuore.
Ritornerò a splendere, e
non avrò bisogno del
tuo aiuto per farlo.
Devi andare via, via,
via da qui se non mi ami
e che non mi ami ti si
legge in faccia.
Un giorno incontrerò un
tipo e gli dirò che non esco
più con nessuno da tempo,
che sono rimasta scottata,
che eri uno stronzo e in
men che non si dica ci
ritroveremo a cena sperando
di finire presto a baciarci in
un parcheggio che
diventerà un grande prato
pieno di fiori profumati.
Starò bene, ma adesso no.
Non ancora, non sono il tipo,
non mi basta un'ora, non
è questione di tempo.
Devo salutarti, ma lo sai
come sono, dico ciao e poi
non attacco, dico ciao
e ti dico “dai, attacca te”,
devo salutarti e devo farlo
per bene, devo salutare
ogni attimo perché non posso
assolutamente permettermi,
quando brillerò,
di tornare indietro.

_.nonsonosoloparole._

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