Un mese dopo
La cupa stanza era affollata per la prima volta dopo decine di anni. Ogni singolo governatore era seduto sulla sua sfarzosa sedia, circondato dalle proprie guardie sempre allerta. Uno solo non era lì presente con loro sul piano fisico, infatti il suo ologramma si trovava al centro della circolare tavola. A differenza degli altri era in piedi a esporre le sue argomentazioni con fatica, mostrando l'evidente stanchezza coi segni quasi impercettibili del sudore.
– Questa è la conclusione del mio rapporto. – disse l'uomo dalle orecchie a punta, sedendosi sulla sedia girevole di seconda mano.
Tutto il Consiglio rimase in silenzio a osservare il basso uomo calvo, il quale incuteva maggiore timore di ogni altra singola persona lì presente. Batteva l'indice destro sulla maniglia della sedia con un certo ritmo. Solo dopo una manciata di minuti smise, tirando un sospiro di stanchezza.
– Per la seconda volta nella storia di Tairiku un Percefor cerca di compromettere la stabilità del Gran Consiglio... Governatore Divon, mi stai chiedendo di chiudere un occhio sul furto di una delle astronavi per un motivo tanto futile quanto visionario?
Nessuno osava aggiungere nulla, persino il Governatore Ghetsis, tanto bramoso di potere quanto scaltro, che aveva sempre qualcosa da ridire.
– Con tutto il permesso, lei stesso ha detto che sarei stato esiliato a Coyol se il ragazzo avesse fallito la missione.
L'uomo dalla folta chioma bionda si alzò in piedi, fissando Logunor con degli occhi pieni di rabbia.
– Solo tu dovevi essere esiliato, non tutta la sua cricca! Vi state facendo solo una vacanza a spese dei contribuenti e per di più sulla mia Stella Astrale! Le guardie che avete tramortito erano sul punto di morte, ve ne rendete conto dell'affronto che mi avete fatto?!
– Governatore Ghetsis, calmatevi – riprese Sovel, senza neanche degnarlo di uno sguardo. – Governatore Divon, sarò franco con lei, mi sono stancato di stare a pensare a tutta questa faccenda. Tutto questo racconto nasconde certamente delle verità, non lo metto in dubbio, ma credete davvero che tutte le risposte che cercate si trovino in mezzo a quel manipolo di barbari?
Il terzo in comodo della conversazione si ritirò, tenendo il broncio a quell'arrogante volto giovanile. Quest'ultimo sembrava guardare il Governatore della Regione Tair Nul dall'alto in basso, come se si sentisse superiore a qualcuno che doveva solamente temere.
– Mi spiace che non crediate alla mia storia ma a questo punto non posso fare altro che dirvelo. Sono decenni che non viene mandato nessuno qui a Coyol, per questo non siete al corrente che i successori di Rufox Xerafh e Nylim Percefor sono riusciti a crearla...
– No...
Quella straziata parola metteva il Governatore in una posizione spiacevole. Lui che si era sempre mostrato privo di debolezze ne aveva appena mostrata una.
– Invece sì, Ganesha è sul punto di essere ultimata e verrà messa in funzione entro qualche anno. Potete stare tranquillo, Iluk mi ha riferito che nessun abitante di Ayteoti verrà colpito dall'arma annienta divinità.
– Se i poteri divinatori del tuo protetto sono reali è un sollievo sentirlo. – continuò l'altro, riprendendo la compostezza.
– Purtroppo però questa sarà una soluzione temporanea, quindi le consiglio di prepararsi a un'invasione ritardata.
Nessuno osava più interferire in quella conversazione a due sensi per paura del giudizio del Governatore Sovel. Rimasero in quell'imbarazzante silenzio che non potevano riempire con le parole.
– Governatore Divon... è sollevato dal suo incarico. Al vostro ritorno ad Ayteoti, che sia da vincitori o da sconfitti, andrete incontro alle conseguenze delle vostre azioni... e un'ultima cosa, mi saluti quella spina nel fianco di Iluk Percefor e gli dica che spero di rivederlo al più presto.
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Il dono dell'Alchimista
Ciencia FicciónLa vita di Iluk non è mai stata piacevole. Dopo una vita di sacrifici, inizierà a conoscere veramente qual è la realtà che lo circonda, una cruda e priva di pietà. Non vi è il karma a Tairiku, al contrario, solo chi è abbastanza forte può riuscire a...