Erano proprio lì fuori.
Più nessuno poteva separarli, si sarebbero riuniti finalmente.
Bussarono una prima volta.
I Williams si guardarono ancora increduli.
Bussarono un'altra volta.
Yuugo si alzò e andò immediatamente ad aprire. Credeva che quel che aveva fatto non era abbastanza. Voleva sistemarsi i capelli, vestirsi per bene. Credeva che quel che era sempre stato, avrebbe fatto una figuraccia.
Appoggiò il palmo della mano screpolato e freddo sulla maniglia, strinse la presa con le dita fino a far diventare le nocche pallide. Aprì la porta che lo separava dal suo compagno di vita. La prima cosa che fece, fu incontrare lo sguardo del suo Lucas. Lo sguardo della persona per cui ha sempre provato sentimenti. La persona che gli ha insegnato ad amare ed essere amato.
Aveva gli occhi colmi d'amore in quel momento, anche se sul viso non mostrava quelle poche rigature che un sorriso mette in evidenza.
Agì velocemente, non si incantò, anche se avrebbe tanto voluto farlo.
Il rosso gli sorrise, Norman salutò e si intrufolò dentro per cercare Ray.
«Da quanto tempo..»
«Troppo.» Rispose Yuugo.
Norman trascinava con sé la propria valigia mentre girava per i corridoi della casa solo per cercare il suo caro amico, Ray.
I due più grandi si scambiarono sorrisi, dolci parole e abbracci. Il più piccolo dei due, Yuugo, voleva sprofondare in quel tanto atteso abbraccio reso unico dalle mani grandi e calde e da tanti altri fattori. Non voleva allontanarsi da Lucas o da quell'abbraccio. Non voleva più perderlo, abbandonarlo o lasciarlo andare. Gli mancava guardare i suoi occhi nocciola, gli era mancato guardare e accarezzare quei capelli rosso-arancio.
Gli era mancata la sua presenza.
Era perso tra i ricordi più profondi dell'infanzia. Quando giocavano a pallone, quando, involontariamente, lo picchiava ma senza sapere che in realtà gli faceva seriamente male.
Quando lo vedeva piangere, piangeva anche lui.
Yuugo era stato abituato a crescere così, non sapeva che quel che lo circondava era in realtà un'infanzia tossica migliorata solo dall'unico amico che aveva e che ha sempre avuto.
Il suo braccio destro.
L'unico che lo comprendeva, che sapeva come calmarlo. L'unico che riusciva a gestire i suoi problemi di rabbia o le crisi improvvise dovute agli attacchi di panico per la solitudine e la depressione che aveva conosciuto alla tenera età.
Si era perso in quell'abbraccio, e avrebbe fatto di tutto per averli sempre.
Lucas gli era mancato, tanto. A Yuugo, non è mai piaciuto star solo.
Riusciva a riflettere e rilassarsi solo in quei momenti. Brevi per gli estranei, lunghi e meravigliosi per Yuugo.
Lui ha sempre amato gli abbracci di Lucas, lui ha sempre amato il sorriso di Lucas. Lui ha sempre amato Lucas,
Yuugo ha sempre amato Lucas Anderson.
•~•~•~•~•~•~•~•
Norman, appena finì di percorrere il corridoio, si affacciò sulla porta delle cucina: finalmente aveva trovato Ray.
Ray era impegnato a sistemare la tavola, concludendo quel che il fratello maggiore, dalla fretta, non aveva fatto.
Bussò contro il muro, ma Ray non lo notò per il troppo chiasso che facevano gli utensili.
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Quando ci fermammo ad ascoltarci..🤍
FanfictionFanfiction di "The Promised Neverland". Norman, un pianista francese, si trasferisce a Los Angeles con suo fratello Lucas. Qui, ritrova i suoi vecchi amici: Ray, un chitarrista, e Yuugo. Tra chiacchiere e vecchi ricordi, Norman e Ray si ritrovano a...