𝙧𝙚𝙣𝙙𝙚𝙯-𝙫𝙤𝙪𝙨

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Il tramonto li illuminava di immenso.

Si scambiavano teneri sguardi e sfioravano l'un l'altro tra le coperte che li aveva avvolti.

Gli occhi smeraldo di Ray incrociarono quelli di Norman, chiari come cristalli e con mille sfumature evidenziate dal Sole.

Come poteva non amarli più di qualsiasi altra cosa?

Li ammirava come se fosse l'ultimo momento della sua vita, li ammirava come se fosse la prima volta. Li ammirava perché ne era follemente innamorato.

I minuti trascorsi a guardarsi sembravano ore che non si sbrigavano a passare, il che era strano dato che, fino a poco prima, i minuti passati l'uno sopra l'altro sembravano secondi.

"Secondi" in cui il silenzio cercava di dominare la stanza, ma piccoli gemiti ne prendevano il controllo insieme alla pelle che si scontrava, le mani che esploravano, i sospiri affannati e il soffio del cuore che continuava col suo solito tum-ta, tum-ta, tum-ta. I soffi sibilanti, striduli, ruvidi dei due facevano più rumore del solito in quella stanza silenziosa.

«Norman..»

Ci fu ancora qualche secondo di silenzio prima che potesse girarsi a guardarlo.

«Sei.. consapevole di quel che hai fatto, sì?»

«Perché non dovrei esserlo, Ray?»

«Perché fino a due secondi fa eri vergine e non hai mai fatto le battutine a doppio senso? Non ha senso la cosa delle battute ora che ci penso.. Ma non hai mai afferrato il concetto quando avresti dovuto in altre occasioni. Oppure il fatto che non hai mai chiesto a riguardo, tu che sei un curioso del cazzo? Che ne dici ora?»

«Ciò non inquadra la mia innocenza»

«Ciò inquadra che parli come un vecchio del 1700, che ne pensi?»

«..Hey»

«Sei l'unico che usa ancora "ergo" nelle conversazioni. Tutti ti guardano male quando usi quel termine»

«Tu mi guardi male quando lo uso?»

«No»

«Ergo, non cambierò il mio linguaggio.»

«...»

«Cosa?»

«Sei un testardo determinato»

«E ti piace?»

«Forse.»

«Allora punto mio, ho vinto la partita»

«..Ma la scopata ti ha pompato così tanto sangue al cazzo che ti ha bloccato l'ossigeno al cervello?»

«Sai.. purtroppo questo è l'effetto che mi fai. Quando ti vedo o ti penso, il mio cervello va a farsi fottere»

«Sì Denis Dosio dei poveri, che altro?»

«..Chi?»

«..Lascia stare, meglio così»

«Eddai..»

«Zitto Rocco Siffredi senza testosterone»

«..Ray..»

«No, adesso stai qui vicino a me senza dire nulla»

«Mi vuoi qui con te?»

«...»

«È un sì?»

Annuì, facendo un cenno col capo.

«Awww.. Ma come sei dolce»

Quando ci fermammo ad ascoltarci..🤍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora