Come farsi un nuovo amico.

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Se mai qualcuno richiedesse esplicitamente il vostro aiuto, ricordate che nulla vi obbliga a concederlo. Anzi! La cosa più divertente che possiate fare è prendere quella richiesta di aiuto e pulirvici il culo, per poi fare il vostro assoluto interesse.

Le persone non mi chiedono più una mano da parecchio. E fanno bene, perché l'ultimo che ricordo di aver aiutato, mi avrebbe ammazzato ad affare concluso.

Per rivivere questa storia devo tornare indietro, ai tempi delle superiori. Frequentavo l'ITIS informatico. Ai tempi credevo che la cosa migliore che potessi fare del mio futuro, fosse perdere l'anima in un ufficio con l'aria condizionata.

Era una scuola ordinaria, il classico istituto dove i ragazzi si strafacevano di fumo nei bagni, scopavano qua e là e si ubriacavano con le bottiglie della Sant'Anna, piene di vodka (ma c'era anche gente messa peggio). Io ero ancora avvolto dalla mia purezza di primino. Contrario ad alcol e fumo, amico dei nerd, orgoglioso di essere un bravo ragazzo.

In quel posto sudicio del cazzo, ho incontrato tante persone, di cui ne ricordo una manciata. Una di queste persone è proprio Luce. Luce è quel tipo di idiota che guarda uno come me e gli regala tutta la sua fiducia (e per intenderci, ho proprio la faccia da stronzo).

Lo conobbi tramite un gruppo di gente con un ritardo sulla crescita o cose così. Dei nerdini, fan di anime e manga che passavano le proprie giornate a ruolare, ossia recitare sulla chat di gruppo di WhatsApp, nel ruolo del personaggio anime scelto. Pensa che razza di sfigati. Io ero uno di loro. Luce pure.

Io e lui, finendo a chattare, credemmo di starci simpatici a vicenda e una volta che scoprimmo di frequentare la stessa scuola, ovviamente in classi diverse, decidemmo di vederci dal vivo.

Ci incontrammo per la prima volta davanti alle macchinette del terzo o quarto piano della scuola, probabilmente il quarto.

Avevo appreso di una sua passata bocciatura, quindi sapevo di incontrare un ragazzo più grande. Normale che la mia mente si sia decisa di immaginarlo più alto, muscoloso, con un po' di barba. L'ho immaginato nel modo in cui si vede il cugino grande quando si è bambini. Un figo.

Poi l'ho visto. In piedi davanti a 'ste macchinette, smilzo, con la camicia abbottonata fino all'ultimo bottone, gli occhiali più sfigati sulla faccia della terra, non un filo di barba e una faccia da scemo troppo simpatica. Almeno era alto.

Ero accompagnato dal Dippì, un altro nanetto sfigato con la voce da bimbo, nonché mio compagno di classe. Ci siamo approcciati a Luce e abbiamo iniziato una conversazione no-sense dall'intesa stellare. Ci siamo sentiti come amici per la pelle in una frazione di secondo, mantenendo un'integrissima etero-sessualità.

Da quel primo incontro, non passò molto, che Luce decise di fare affidamento su di me. Mi scrisse un messaggio, caricandomi addosso responsabilità che non avevo mai chiesto di ricevere:
"Senti, mi sono lasciato da poco con Masha... Tu ci parli ogni tanto. Potresti darmi una mano a rimettermi con lei?".
Guardai il telefono avvolto da un gran senso di amicizia e di fratellanza e poi digitai: "Conta su di me." Lo fece. Pessima idea.

Aspettando pochi attimi, approcciai la fanciulla, falso come Giuda:
"Heeey! È da un po' che non scriviamo, come va?"
Aveva una foto profilo in cui indossava un sexy costume da unicorno, di quelli che fanno anche da pigiama. Il sole le batteva sulla faccia. Una faccia molto scopabile agli occhi di un quattordicenne arrapato.
"Hey Zeffo, è un po' un periodo del cazzo." il soprannome Zeffo ha una storia lunghissima e nerd alle spalle, quindi finché non sarà necessario non la racconterò.
"C'entra qualcosa Luce?"
"Ti manda lui?"
"Ho solo immaginato."
"Certo."
"Puoi raccontarmi se vuoi."

Mi avrà raccontato le solite ciance sulle relazioni a lunga distanza, infatti i due ex amanti distavano 140km tra loro. Qualche bla bla sulla scintilla mancata, qualche mia risposta sulle seconde occasioni e qualche elogio allo smilzo delegante.

Di sicuro ci ho provato un po' a spingerla tra le romantiche e pallide braccia del secco. Poi mi sono rotto i coglioni, perché non funzionava e lei in quella dannata foto sembrava proprio topa.

Ho iniziato a notare una felicità insolita nell'ascoltare i suoi audio. Aveva una bella voce, immaginai quanto potesse essere più bella gemente. Forse era pure simpatica, oltre a essere una foto profilo sexy con una bella voce (comunque abbastanza per tradire la fiducia di Luce).

Forse non dovevo forzarla a pensare al suo ex, dovevo darle una spalla su cui versare qualche lacrima pre-pompino.
Iniziare a fornirle nuove opzioni oltre al ritorno tra le braccia di Luce, fu il primo passo di un ottimo piano, strutturato per fottermi quella tipa.

Iniziò un meraviglioso periodo in cui Luce veniva a trovarmi in classe all'intervallo e mi chiedeva aggiornamenti succosi sulla situazione Masha.
"Guarda Bro. Non ci siamo ancora, ma di sicuro tornerai a fartela. Sono sulla strada giusta. Una settimana ed è tua."
"Bro... Se succede ti faccio un triplo pompino carpiato."
"Non vedo l'ora."

E nel frattempo mi avvicinavo al nettare di fica, come un goblin che cerca l'oro. Un flirt alla volta mi insinuavo nella testa dell'unicorno sexy, che mi pompava il cazzo e l'ego con i suoi primi segni di ricambio.

Però accadde il misfatto. Qualcuno aveva spiferrato il dietro alle quinte a Luce. Forse mi ero lasciato sfuggire qualche dettaglio davanti al Dippì, che da infamedimerdainculatodaicanimortisborrati lo ha portato alle orecchie di Luce. O magari è stata qualche amica di Masha, ma per come sono andati gli avvenimenti futuri della mia vita, trovo più divertente lasciare la colpa sul Dippì.

Un nerd smilzo non fa a botte, non ti tira un pugno in faccia, perché sa che corrisponde a un'alta probabilità di prenderne uno a sua volta. Sì, sarebbe alto l'orgoglio di farmi fare la nanna con una buona dose di cazzotti, ma il picco indecente che raggiungerebbe la sua autostima in caso contrario, sarebbe tanto vergognoso da fargli fare una bella riflessione sul suicidio. Così dovette usare l'ingegno per una porca vendetta.

Il bastardo prese il fottuto treno e andò a limonarsi la sua fottuta troia, seguito dallo scagnozzo che riprendeva APPOSITAMENTE per mandare a me il video.

Anzi, non me lo mandò. Un qualsiasi giorno di scuola lo passò a tenere a freno le proprie erezioni, in attesa dell'intervallo, per poi entrare nella mia classe, orgoglioso come il cane che impara a non cacare in salotto e mi mostrò dalla sua sporca mano il video.

Era la prima volta che vedevo Masha fuori da quella foto profilo e la osservai nella sua interezza.
Il suo corpo era stato modellato da Dio, secondo le mode del millennio scorso. Quando le donne ricche mangiavano per ostentare la ricchezza. Ricordo i denti gialli e di aver immaginato l'alito. Le avrei voluto fare i complimenti sulle sue abilità da fotografa.

E Luce, questo pazzo bastardo, aveva ficcato la lingua in quell'ipotetico fetore, che ormai avevo immaginato troppo vividamente.

Cazzo. Non potei far altro che ridere. Ridemmo insieme in realtà. Questo malato di mente me l'aveva fatta. Pensavo di farla io a lui e invece mi aveva annichilito o forse salvato.

Credo che a lui bastasse la mia semplice umiliazione per ristabilire la sua fiducia nei miei confronti. Tant'è vero che questa è la storia di come siamo diventati il duo più cazzuto di un gruppo di sfigati (e di come ci siamo dimenticati entrambi di una troia qualunque).

Le ultime parole che ho ascoltato da Masha sono state "mentre ero con lui, stavo pensando a te." pensa che zoccola oh.

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