Il ninja della foresta.

64 14 11
                                    

Stavo vivendo gli ultimi barlumi della mia innocenza, era estate e avevo quattordici anni. Qualcuno del mio gruppo di amici propose una tendata nel bosco di Giovo. Un luogo sperduto, ma non troppo. Uno di quei posti che puzzano di merda di cavallo da una parte e profumano di prato dall'altra.

Sembrava molto eccitante. Una quindicina di amici nel bosco, con una quintalata di vodka. Non che mi interessassi di tutto quell'alcol, visto che all'ora ero ancora convinto di essere astemio. Convinzione che spezzai un paio di mesi dopo.

Arrivammo nel pomeriggio, in tempo per montare le tende. Era la prima volta che tentavo il montaggio della mia. Ora ne sono esperto; ci metto due minuti per aprirla e due per chiuderla. Al tempo, invece, con il mio cervellino da quattordicenne e la mancata esperienza, ci misi trenta minuti solo per montarla. Richiuderla fu ancora peggio. Ora so il trucco. Quando le quattro pareti triangolari si chiudono, sovrapponendosi formano un triangolo, poi si prende uno dei vertici e lo si piega, facendolo passare attraverso la base. Il risultato è un cazzo con due palle. Prendi la palla destra e la pieghi sul glande, poi prendi l'altra palla e fai lo stesso. Ora hai un cerchio e puoi infilarlo nella sua custodia. Forse questa cosa ha senso solo per me, non avrei dovuto scriverla. Vado avanti.

Il pomeriggio lo passammo così: Piazzando le tende, tirando due calci a un pallone e aspettando la sera per bere. Non io. A me non fregava un cazzo di bere.

Tutto ciò che è importante in questa storia lo troviamo dopo il tramonto del sole. Perciò. Calò la notte su di noi. Ci fecimo luce con qualche torcia e parlammo di stronzate, mentre alcuni di noi si tuffarono sulle bottiglie, a versarsi il succo dell'ebbrezza nei bicchieri di plastica trasparente.

Ancora ero fedele alla mia linea di pensiero da bravo ragazzo. Alcol uguale droga uguale morte. Troppo stupido anche solo pensare di berne un goccio. Piuttosto c'era altro su cui mi sarei concentrato quella sera. Ovviamente parlo della materia prima che smuove il mondo: la fessa.

Illuminata in volto da una torcia dalla luce calda, con il suo vodka-lemon per le mani, c'era Selene. Una ragazza che elevai a mia Dea. Il mio tutto. Magra e priva di forme, come molte quattordicenni, se ne andava in giro con i capelli lisci e biondi più belli del mondo, come se nulla fosse. Allora li teneva all'indietro, liberando l'importante fronte che i suoi geni le hanno lasciato. Più avanti la nascose con una frangetta.

Selene era sé stessa. Difficile dire altrimenti. A me sembrava di capirla come nessun altro. Con quel suo menefreghismo, maschera della sua grazia, che sfoderava per mostrarsi forte. Era facile che ti mandasse a fanculo, ma una volta creato un legame, era difficile che ti ci mandasse per davvero. Le piaceva ridere e mi regalava soddisfazioni a ogni mia battuta. Le capiva e rideva, anche per le più sconce. Ma la sua testa era piena. Piena di problemi di merda, che la vita le aveva riservato. Avrei voluto creare un rapporto più forte con lei e aiutarla con tutti quei pensieri, ma lei il suo affetto lo distribuiva a gocce.

Forse quella sera mi sarei dichiarato a lei. Non sapevo se ne fossi in grado, ma mi piaceva pensare che ci sarei riuscito.
Dopotutto, i tratti di cielo stellato che si intravedono tra le fronde degli alberi, non sono la cosa più romantica del mondo?

Ben presto la situazione si fece movimentata. Tutti ciondolavano a destra e a sinistra, urlando e ridendo. L'alcol fa effetto in fretta sui ragazzini. Già capivo che mi sarei improvvisato badante di una schiera di sbornioni.

Luce, ubriaco, stava per fare qualcosa di stupido:
"Sapete cosa succede quando qualcuno fa del male alla foresta?"
Oh no, pensai. Era già successo in passato. Non avevo assistito alla trasformazione dal vivo, ma Luce me ne aveva già parlato.
"Che cosa?" chiese ingenuamente il Dippì.
"Si imbatte nel ninja della foresta!"
Luce si alzò in piedi e mimò delle mosse ninja, che non erano poi così male. Cazzo. Che Luce si trasformi davvero in un ninja quando è ubriaco? Io credo di sì.

Guida sbronza su come lasciare il segno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora