Best Friends

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Iack ha capito che il ragazzo per cui piangevo la notte è tornato. Non me lo ha detto esplicitamente, però mi ha fatto capire che se voglio posso tornare da lui, posso lasciarlo e dimenticarlo di nuovo. Non lo farò. Andrea è tornato, ma per lui ho già sofferto troppo, non voglio più stare male. Continuo a sentirmi con Giacomo, continuiamo a fare sesso, forse iniziamo a volerci bene davvero. So che lui non mi lascerà questa volta, lo vedo nei suoi occhi quando mi guarda. E quando la notte dormiamo insieme, spesso lo sorprendo a fissarmi, sorridente, felice. Il mio cuore probabilmente non si spezzerebbe se sé ne andasse, ma ne sentirei sicuramente la mancanza.

<< Allora, chi è questo Jack?>> chiede Andrea.

<< Si chiama Iack.>>

<< Ma state insieme?>>

<< Direi di si.>> continuo a risolvere la mia equazione, fingendo di non sentire il tono inquisitorio che sta usando.

<< Quanti anni hai detto che ha?>>

<< Ventotto>>

<< Dieci anni di differenza?>>

<< Nove, quest'anno io ne faccio diciannove, ricordi?>>

<< Perché stai con lui?>>

<< Perché mi fa stare bene.>>

<< E, fammi indovinare: avete un sacco di cose in comune.>>. L'ironia nella sua voce è insopportabile. Lo guardo e inizio a capire dove vuole andare a parare.

<< Qual è il problema, Andrea? Dai, sputa il rospo.>>

<< E' che non mi sembra il tipo giusto per te.>>

<< E, di grazia, chi sarebbe il tipo giusto per me?>>

Lo guardo, quasi con scherno, e lui abbassa lo sguardo, ritornando al suo libro. Vedo che vorrebbe parlare, ma che ha paura di come potrei reagire. Vorrei che lui non avesse mai tirato fuori l'argomento. Perché Andrea, perché lo hai fatto?

Impugno la penna, ma i numeri si sono fermati, l'inchiostro si è congelato. Non riesco a scrivere niente di quello che la matematica mi chiede, vorrei scrivere mille parole, però.

Quando riesco a riordinare le idee, però, Andrea mette la sua mano sulla mia.

<< Io.>>

Non alzo lo sguardo, mi impedisco di guardarlo, sarebbe un suicidio. La sua mano, allora, si stacca dalla mia e mi solleva il mento, facendo in modo che i nostri volti siano rivolti l'uno verso l'altro.

Continuo a tenere lo sguardo rivolto verso terra, ma è inutile. Le sue labbra cercano le mie, e per un secondo mi lascio andare a quel bacio sbagliato.

Non posso però lasciare che tutto questo continui, anche se lo vorrei.

Mi stacco da lui, cercando di trattenere le lacrime.

<< Andrea no.>>

Lui è sorpreso.

<< Perché no? Non è quello che vuoi anche tu?>>

<< No, non è quello che voglio. Ti prego, non farlo mai più.>>

<< Kris, ti rendi conto che è una follia? Perché vuoi impedirti di essere felice per via di un ragazzo che non ami neanche?>>

Le sue parole mi feriscono, e le lacrime iniziano a scendere. Mi stringo forte il petto cercando di eliminare quel dolore che provo.

<< Cosa ne sai tu? Non sai niente di me, non sai niente della mia storia con Giacomo.>>

<< Però so una cosa: so che mi ami, e so che io amo te.>>

No Andrea, non puoi farmi questo.

<< E sai anche che mi hai ferita? Sai anche che mi hai spezzato il cuore, e che Iack mi ha guarito le ferite che tu mi hai fatto?>>

<< Non mentirmi. Lui è solo un ripiego, non è vero? Hai scelto lui perché non potevi avere me. Perché non volevi avere me.>>

<< Andrea, hai baciato un'altra appena sei ore dopo aver baciato me! Cosa avrei dovuto fare, perdonarti seduta stante? Tu mi hai spezzato il cuore.>>

Le lacrime scendono lente, e la mia voce è rotta dai singhiozzi mentre gli urlo contro il mio dolore.

Quando lo guardo, vedo la ferita che le mie parole hanno riaperto dentro di lui.

<< Pensavo che tu mi amassi.>> mentre lo dice la sua voce si riduce ad un sussurro.

<< Lo pensavo anche io.>>

<< Non volevo ferirti.>>

<< Lo so.>>. Lui abbassa lo sguardo, non riesce neanche a guardarmi.

<< Avevo già fatto dei programmi, sai, su noi due. Avrei fatto in modo che i tuoi sogni si avverassero. Ti avrei fatto vivere una favola.>>

<< Le favole non esistono.>>

<< Ne avrei creata una solo per te.>>

<< Avresti voluto che ti aspettassi, vero? Che non cercassi di dimenticarti.>>

<< Avrei voluto essere io quello con cui ti addormenti la notte, avrei voluto essere io quello che asciuga le tue lacrime, quello che ti guarda mentre dormi, quello che ti risistema i capelli dietro le orecchie, quello che chiami quando hai bisogno. Invece sono solo quello che riesce solo a ferirti e a farti piangere. È meglio che me ne vada.>>

Mentre lo dice afferra il cappotto e il libro che ha sul tavolo. Quando la sua schiena è rivolta verso di me però, non resisto. Gli afferro il braccio, per fermarlo.

<< Ti prego, non andartene. Ho bisogno di te.>>

Lui si gira, vedo che sta piangendo.

<< Non so assicurarti che andrà tutto bene, non so dirti se riuscirò a mettermi con te un giorno, non so neanche quello che sto provando adesso. So solo che voglio che tu resti, qui, con me. Ti prego.>>

Lo guardo, lo supplico con lo sguardo.

Lui mi asciuga una lacrima e mi risistema i capelli dietro l'orecchio.

<< Non ti lascerò, te l'ho promesso. Amici?>>

<< No. Migliori amici.>>

<< Andata.>>

Quando mi abbraccia, le mie lacrime si asciugano sulla sua camicia.

...

Iack mi viene a prendere sotto casa.

Quando entro in macchina squadra il mio sorriso, e non capisce perché i miei occhi siano rossi.

<< Stai bene?>>

<< Assolutamente si.>>

Gli sorrido, ma lui rimane perplesso. Allora lo bacio, ma le mie labbra sanno di sale.

<< Piccola, hai pianto?>>. È preoccupato, non vuole che il mondo mi ferisca.

<< Si, ma ora è passato tutto. Ho chiarito con Andrea, ora siamo amici.>>

Lui mi abbraccia.

<< Allora, che facciamo?>>

Lui mi sorride, felice. Ha organizzato una serata con i fiocchi, glielo leggo negli occhi.


buondì bellissimi :) grazie ancora per le crescenti visualizzazioni, siete magnifici :) fra poco iniziano gli esami, quindi potrei essere leggermente troppo impegnata per pubblicare, ma saprò farmi perdonare :) divertitevi durante le vacanze, voi che potete <3 cieooooo


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