3.First day of school,FUCK

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JADE


<<Jade sono le sei, svegliati che devi andare a scuola.>>

Kevin entra in camera mia urlando come se fossimo al mercato e mi strappa le coperte di dosso per poi andare a spalancare la finestra.

Dilettante, questo lo faceva anche mamma. Ormai sono diventata immune.

Infatti anche se tremo per il freddo non mi alzo dal letto e nemmeno apro gli occhi.
Sono troppo pigra e ogni cellula del mio corpo si rivolterebbe contro di me se provassi anche solo a pensare di alzare un dito.

Intanto quell'essere non smette di urlare dicendo che devo alzarmi subito ma io ormai sono praticamente nel mondo dei sogni.
Lo capisco dal montone con ha la stessa faccia di mio zio che mi sta rincorrendo nel deserto.

Dicono che i sogni hanno un significato ma ora vorrei capire che cazzo di significato ha questo sogno.

Sta per raggiungermi quando mio zio, quello in forma umana, mi afferra il polso e inizia a tirarmi come un peso morto.
Si aspettava che mi alzassi e invece io non mi sto muovevo di un millimetro.

Mi da uno strattone così forte che finisco con il culo per terra.

Ahi, scommetto che mi si formerà una bella mora sul mio didietro perfetto.

Ma con me queste cose non attaccano, e infatti mi rannicchio sul pavimento e uso le mani come nuovo cuscino.

Allora dove eravamo rimasti? Ah sì, il montone.

<<Sei veramente incredibile.>>

E quando penso che ormai si sia rassegnato e sia uscito dalla stanza fa una cosa che proprio non mi sarei aspettata.

Un getto d'acqua gelata mi stordisce svegliandomi in un secondo. Salto su a sedere scioccata e zuppa respirando rumorosamente mentre tremo come una foglia.

<<Ma che cazzo di problemi hai???>> sbotto alzandomi.

Questo qua ha il cervello completamente fuso.

<<Ti sei svegliata finalmente.>> dice come se non mi avesse appena lanciato una secchiata d'acqua ghiacciata. <<Tra venti minuti è pronta la colazione. Puntuale, mi raccomando.>>

Quando si gira per uscire dalla stanza la voglia di mettergli un filo intorno al collo e strozzarlo mi assale ma ora sono impresentabile e se mi dovessero arrestare nelle foto segnaletiche voglio uscire figa come Lindsay Lohan. Quindi faccio un bel respiro e decido di sbollire la rabbia sotto una doccia bollente.

Torno in camera per vestirmi e opto per un Jeans nero e una maglietta crop azzurra; scendo in sala da pranzo con i capelli bagnati essendo consapevole che per asciugarli ci metto minimo quaranta minuti.
Avere i capelli lunghi quasi fino all'ombelico non è il massimo della comodità ma mi piacciono troppo per tagliarli anche solo di un centimetro.

Mi siedo a tavola senza smettere di guardare male Kevin e sperare che si strozzi con il suo fottuto toast.

Finiti i miei cereali con il latte torno in camera per passare la prossima ora a truccarmi.

Tanto per chiarire, prima si versa il latte e poi si mettono i cerali, chi fa al contrario è solo un sociopatico.

<<Hai dieci minuti per finire di prepararti e dopo ti accompagno scuola. NON UN SECONDO DI PIU'.>>

Quel tipo mi farà venire una crisi di nervi con i suoi problemi con gli orari e con il cibo e con il suo palo nel culo.

Sì, anche con il cibo perchè ha ben deciso di dirmi le sue opinioni non richieste sul mio modo sbagliato di mangiare come se fosse un cazzo di dietologo.

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