Ventisette

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Stasera è Hermione a scegliere come mi vestirò.
Mi mostra vestiti di tutti i tipi, da lunghi fino a terra a cortissimi, da paillettes a raso e da accollati a scollatissimi. 

«Non hai una via di mezzo?» chiedo, a disagio solo immaginando di indossarli. 
«Io no, ma Ginny forse» risponde mentre esce dalla camera per andare a chiamare l'amica. 

Intanto osservo tutte le opzioni che mi ha proposto e non riesco a farmene piacere mezzo. Non è da me indossare abiti, preferisco sempre i pantaloni ad una gonna. 
Quando Hermione e Ginny rientrano hanno in mano altri tre vestiti. 

«Sono le tue ultime scelte, Edith» mi informano. 
«Ottimo...» bofonchio scrutando le nuove alternative. 
Sono tutti bei vestiti, ma solo uno mi colpisce a pieno: si tratta di un top bluette tutto cosparso di brillantini argento e neri. Oltre alle spalline sottili, la scollatura rimane larga formando una sorta di triangolo da cui si può intravedere il mio seno se guardato da un'altezza considerevole. 
Non è particolarmente corto, arriverà si o no all'ombelico. 

«Quello» lo indico.
Frugo nell'armadio in cerca di un paio di pantaloni da abbinarvi e trovo dei vecchi jeans di mio padre, che se a lui stavano perfetti, su di me vestono molto larghi, a vita bassa. 
Come scarpe, come sempre, converse, visto che sicuramente ballerò. 

«Va a provarlo» mi sprona Hermione e così faccio. 
Una volta uscita dal bagno le mie due amiche si guardano annuendo. 

«Favolosa» dicono all'unisono. 
Sorrido ringraziandole prima di dedicarmi al trucco e ai capelli, rimanendo molto semplice su entrambi. 
Io sono già pronta mentre Hermione si sta ancora facendo la doccia. Peccato siano le undici e che la festa sia iniziata già da un pezzo. 

«Herm!» busso alla porta del bagno, non ottenendo risposta. 
«Hermione!» parlo più forte, sperando mi senta. 
«Dimmi!» risponde. 
«Ti dispiace se io vado? Ci troviamo lì» 
«No, va pure, Edith. A dopo» 

Così si conclude la nostra conversazione e io esco dalla stanza. 
Solo una volta fuori dalla sala comune mi ricordo di non sapere dove si svolgerà la festa. Sicuramente non dai grifondoro, l'ultima è stata dai serpeverde, quindi improbabile che sia da loro. Le opzioni rimaste sono corvonero e tassorosso. Spero di incontrare qualcuno nei corridoi e poter chiedere informazioni. 
Fortunatamente, succede proprio così.

«Theodore!» lo chiamo avvicinandomi a lui. 
«Ciao, Edith» sorride. 
«Vai alla festa?». 
«Ovvio». 
«Ti dispiace se facciamo il tragitto insieme? Non so dove sia» propongo e lui annuisce. 
«Nessun problema»

Dopo le solite domande di circostanza seguono attimi di silenzio imbarazzante prima che lui ricominci a parlare.

«Ho visto Melanie» sorride. 
«Melanie?»
«L'amica di famiglia» specifica. 
«Ottimo! Com'è andata?» mi ricordo vagamente quello di cui abbiamo parlato la prima volta che ci siamo incontrati, ma non posso dimenticarmi un dettaglio tanto importante.

«Beh...bene. Ho parlato di noi a mio padre e non mi sembra contrario»
«Dovrebbe esserlo?»
«No, in realtà. Ma certe mentalità sono difficili da cambiare» sospira. 
«Sembra una storia molto romantica, quella tra voi due» 
«Lo è. Credo mi ami, ma anche lei pare titubante»
«Come mai? Non sembri troppo male» scherzo. 
«Non è per me...è per tutta la situazione che ci gira attorno». 

Non risulta molto propenso ad entrare nei dettagli così evito di fare altre domande. 

«Te invece? Novità sentimentali?» chiede e vorrei tanto dirgli che il suo amico è uno stronzo e scoppiare a piangere. 

«Nah» mi limito a rispondere, ma lui sa che mento.
«Meglio evitare di approfondire» dico. 
«Okay» ride. 

Arriviamo a dover salire un quantitativo innumerevole di scale. 
«Ma quante sono?» mi lamento quando vedo che non finiscono più. Mi sto stancando ancora prima che la festa inizi. 
«È la seconda torre più alta del castello, Edith, ci vorrà ancora un po'» risponde Theodore. 

Twisted Hearts || Mattheo Riddle ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora