Trentotto

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Le fiamme mi afferrano, mi trascinano con loro.
Il calore mi fa ribollire il sangue nelle vene.
I vestiti si bruciano, rimango nuda nell'incendio che lentamente si propaga. Gli occhi, la pelle, i capelli, tutto brucia. 
Il fuoco è indomabile, più cerco di dimenarmi dalla sua presa più lui avanza, più si fortifica. 
Il fumo mi appanna la vista, mi polverizza i polmoni.

Sento un vuoto all'altezza del petto, ma quello non sono solo fiamme. 

E poi un ago, sul braccio. Mi punge leggermente, poi più forte.
E poi il dolore si amplifica, ora sono mille gli aghi.
Su tutto il corpo, in gola, nello stomaco.
Mi strappano via i capelli, le ciglia e sopracciglia. 

Ma prima era tutto cenere e ora sono viva di nuovo. 

Poi di nuovo morta. 

Il dolore è ad intervalli, ogni volta il punto d'origine è diverso: sale su tutto il corpo, lo scala come fosse una montagna; partito dal braccio, ora è alla base del collo. Ogni volta che ritorna sussulto. 

Ma dove sono? 
Sono a Parigi, a casa mia. 

No, non è possibile: casa mia è bruciata. 
È tutto bruciato. 

Vedo solo un soffitto bianco.
In realtà sono in piedi, sto camminando, ma non so dove sto andando. Cammino e basta, le gambe si muovono da sole. C'è uno specchio poco distante, ma dalla mia posizione non riesco a vedermi.
Mi avvicino. 
Ad ogni passo che faccio la mia figura è sempre più nitida, i contorni sempre più definiti. 
Passo dopo passo, metro dopo metro, mi vedo. 
Ma non sono io. 
No, ma mi assomiglia. 
Sbatto le palpebre e la figura cambia: sono nuda, il corpo è ustionato, rosso da ustione, ma il viso no. Il viso è intatto, incolume, perfetto, ma non sono io. 
Non sono io. 
E chi è? 
Lo conosco, io conosco questa donna.

Mamma? 

Un vortice si apre sotto i miei piedi. 
Cado, cado irrimediabilmente. 
Chi verrà a prendermi? 
Chi verrà a vedere se ci sono ancora? 

Nessuno. 


Twisted Hearts || Mattheo Riddle ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora