Ventiquattro

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Da quando ho rifiutato Riddle in quel modo lui mi sta letteralmente tormentando. La Signora Grassa mi ha riferito che più di una volta un 'serpeverde pieno di sé' e 'troppo alto per i suoi gusti' ha cercato di persuaderla al fine di lasciarlo entrare. Altre volte l'ho trovato che mi aspettava fuori dalla classe. 
Odio il pensiero che se lui non fosse chi è sarebbe tutto molto più semplice. Se lui non fosse figlio di chi è figlio, forse potrebbe esserci qualcosa.
E se io non fossi io, se mio padre non fosse stato ucciso da suo padre e dai suoi scagnozzi, se fossi una persona che perdona o che dimentica, forse potrei stare con lui. 
Quando ho detto di non immaginarlo nudo sotto la doccia mentivo, lo immagino, e non solo nudo sotto la doccia. Lo immagino con me, che mi tocca, che mi sfiora e mi assapora come solo lui ha saputo fare.
Dopo quella sera, dopo esserci baciati per la prima volta, è cambiato tutto.
Non riesco più a guardarlo senza pensare alle sue mani sul mio corpo. Va contro le necessità del mio organismo non immaginarlo mentre sospira il mio nome contro le mie labbra. Sento ancora il sapore della sua bocca sulla mia se chiudo gli occhi e mi concentro per qualche istante. I suoi capelli mi stanno ancora accarezzando la tempia se sfioro quel punto anche solo per sbaglio. Il suo profumo pizzica ancora le mie narici.

La sua essenza è entrata in me e non riesco a sbarazzarmene.

Vorrei scordarmi di come mi ha fatta sentire stampando con le sue labbra tanti piccoli ricordi di sé sulla mia pelle. Vorrei dimenticare la presa che aveva sui miei polsi, sul mio collo, sul mio viso.
Per ogni centimetro del mio corpo c'è un riferimento al suo essere, e vorrei gettarmi in un baratro oscuro se ciò mi permettesse di lasciare andare quel ricordo di lui che mi lacera le viscere, mi preclude dai piaceri e mi lascia sveglia dal crepuscolo all'alba, senza un solo attimo di pace.
Ma io per lui sono solo un gioco, un divertimento: chissà quante altre ragazze ha toccato e baciato in quel modo, come solo lui sa fare.
Sono consapevole del fatto che si tratti di una presa in giro, che io sia solo un pretesto per poter aggiungere un nome alla sua lista delle conquistate e mi sento uno schifo all'idea di aver concesso una parte di me per un'eresia del genere. 
Ma lo desidero così tanto da star male. 
Lo vedo nei corridoi, a volte anche a lezione, e penso di non aver mai visto nessuno tanto bello. Vorrei concedermi a lui ma so che è sbagliato, che non devo, che non posso. 
Chissà come reagirebbero i miei amici se sapessero cosa mi passa per la testa.
Tradirei la loro fiducia e non è da me fare certe stronzate. Io sono sempre stata una persona rispettabile, in Francia e in Inghilterra, e non dovrei permettergli di rovinarmi.
Lui è un assassino, un mostro senza cuore. Non oso immaginare quante vite abbia rovinato. 

Lo odio
lo odio
lo odio. 

È diventata una cantilena per auto-convincermi. 
Ma in realtà mi sveglio di notte e penso a lui, quando mi tocco penso a lui, quando mi guardo allo specchio penso a lui, quando mi vesto penso a lui e quando mi svesto penso a lui, a come sarebbe se fossero le sue mani a toccarmi. 
Sto cercando di provare piacere mentre con due dita entro dentro di me. Cerco di replicare gli stessi movimenti che ha fatto lui. Cerco lo stesso punto su cui mi ha fatto godere lui, ma non lo trovo. Non provo lo stesso piacere. La stessa passione. 

E se andassi a cercarlo? 
No. 
Come dovrei trovarlo? Immagino si trovi nella sua stanza, chissà in compagnia di chi. 
Ma è lunedì notte, chi fa sesso di lunedì notte?
La tentazione è troppo forte. 

Mi volto verso Hermione e vedo che sta ronfando. 
Scendo lentamente dal mio letto e indosso una felpa, la prima che trovo. 
Riesco a sgattaiolare fuori dalla stanza senza farmi sentire e mi metto le scarpe, senza nemmeno allacciarle, solo una volta oltrepassata la porta. Mi ricordo di non avere la più pallida idea di dove si trovi la sala comune serpeverde. Mi ricordo però che Harry possiede una mappa della scuola. 
So dove si trovi la stanza di Harry? No, ma andrò di intuizione. 
Scendo le prime scalinate e imbocco quelle verso il dormitorio maschile. Arrivo dinnanzi una fila di porte e, seguendo l'istinto, busso alla quarta. 
Ad aprire, proprio Harry. 

Twisted Hearts || Mattheo Riddle ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora