Ventitré

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Discutendo con Hermione riguardo alla lettera che mi ha inviato mia madre, dove dice esplicitamente di non entrare nell'appartamento di Parigi, mi rendo conto di aver tralasciato un dettaglio. 
«Hermione» la chiamo «non ti ho detto che, l'ultima volta in cui sono stata in cimitero da mio padre, ho trovato mia madre sulla tomba di questo Edward Dubois» 
«Mhm...interessante» dice «e sei sicura al cento percento che sia lo stesso tizio della foto?» 
«Beh...» 
Effettivamente no, non sono sicura al mille percento che sia lui. 
«Dovremmo verificare?» mi domanda la mia amica «Credo di sì, è l'unica pista rilevante che abbiamo» si risponde alzandosi. 
«Tu dici?» la seguo.
«Sì» 
«Ma come sarebbe collegato ciò alla morte di mio padre?» 
«Beh, un altro di nome 'Dubois' era stretto amico dei tuoi, non è intrigante?» sembra entusiasta. 
«Non lo definirei 'intrigante', ma...può avere il suo fascino». 

Mentre camminiamo per i corridoi, passiamo accanto al gruppo di Riddle. Noto che Theodore, il ragazzo di ieri, mi sta osservando e gli rivolgo un lieve sorriso. 
Mi è piaciuto parlare con lui. Non avrei mai detto si trattasse di un serpeverde, soprattutto dopo la descrizione del suo gruppetto che mi ha fornito Hermione. 

«Ora vado in camera un secondo che devo recuperare le giacche» mi informa Hermione, distraendomi dai miei pensieri. 
«Aspettami qui» dice prima di sparire dietro il ritratto della Signora Grassa, al momento mezza addormentata. 

Dopo nemmeno cinque minuti Hermione è di ritorno, con il mio cappotto e la mia sciarpa. 
«Grazie» la ringrazio. 
«Hai il rossetto sbavato» le dico poi. 
Imbarazzata, cerca di ripulirsi.
«Ron era in sala comune...»
«Sì, tranquilla» rido prima di dirigerci verso la torre di astronomia. 
Una volta raggiunto il punto più alto, la mia amica mi chiede dove siamo dirette. 

«Bunhill Fields» rispondo. 
«Ho capito» annuisce Hermione prima di prendermi per mano. Chiudo gli occhi e, quando li riapro, mi trovo esattamente di fronte la tomba di mio padre. 

«M-ma...» mormoro «come hai fatto?!» domando ad Hermione. 
«Solo molta pratica». 
Ancora ammutolita, inizio a cercare con lo sguardo la tomba di questo Dubois. 

«Edith» mi chiama. 
«Dimmi»
«La foto, ce l'hai?» 

Merda. 

Solo con uno sguardo Hermione capisce che si tratta di una risposta negativa. 
«Come ho fatto a non pensarci?!» inveisce. 
«Non c'è da disperarsi, in dieci minuti vado e torno» affermo. 
«Io ti aspetto qui» 

Mi smaterializzo nuovamente, questa volta nella stanza mia e di Hermione. 
Frugo nel cassetto del mio comodino e, dopo qualche ricerca, trovo la fotografia. 
La osservo qualche istante prima di metterla in tasca e uscire. 
Sto iniziando il tragitto per la torre di astronomia quando mi ricordo che potrei semplicemente fare il tutto anche senza arrivare al punto più alto. Nonostante la mia mente sia stanca, provo comunque a smaterializzarmi. 
Una forte fitta mi colpisce le tempie, costringendomi ad accasciarmi a terra. 

«Cazzo» impreco. Possibile che le idee peggiori vengano sempre a me?
«Che male...» mi massaggio le tempie. Sento un ronzio che mi avvolge il cervello. 
Sento dei passi e provo a rialzarmi, per evitare di destare sospetti. 
Nel momento in cui mi ergo, le mie ginocchia cedono nuovamente, portandomi a cercare sussidio appoggiandomi al muro.
I passi si avvicinano e faccio dei respiri profondi, sperando che, chiunque sia, non mi veda. 

«Edith?» è Dean. 
«Mhm» annuisco. 
«Che ti succede?»
«Io-» riprovo a camminare ma gli cado letteralmente tra le braccia. 
«Scusa» mormoro. 
Mi sorregge «dove devi andare?» domanda, credo intuendo quale sia il problema. 
«Bunhill Fields» rispondo. 
«A Londra?» 
Annuisco impercettibilmente. 
«Okay...» mi afferra il polso e in un attimo siamo all'ingresso del cimitero. 

Twisted Hearts || Mattheo Riddle ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora