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I raggi del sole mattutino filtrarono attraverso le tende semiaperte, illuminando la stanza dove Alya e Jungkook si trovavano, ancora abbracciati dopo quella notte travolgente. Alya guardò Jungkook- quest'ultimo con gli occhi semiaperti- si poteva percepire qualcosa di più profondo tra loro.
— Alya. — sussurrò Jungkook, cercando di capire il significato di ciò che che era accaduto. — Ciò che abbiamo condiviso è stato alquanto inaspettato... — aprì definitivamente gli occhi per poi mettere a fuoco il viso della ragazza ancora assonnato e con le guance rosse. — Non è la prima cosa che si direbbe dopo una notte così... scusa.
Alya annuì per poi ridacchiare, riconosceva una profonda necessità di esplorare qualcosa di più significativo. Jungkook non era bravo con le parole e lo aveva definitivamente metabolizzato, c'era voluto un po', ma adesso che aveva raggiunto quel tipo di confidenza aveva capito che tutto quello che uscisse dalla sua bocca non fosse detto solo per cattiveria.
— So che ci sono ancora molte cose da scoprire e capire. Ma non riesco ancora a spiegarti appieno ciò che provo adesso...
I loro sguardi si incrociarono di nuovo, mentre si scambiavano silenziosamente promesse di sostegno lungo il percorso che stavano per intraprendere. Si unirono ancora una volta, con le fronti che si toccavano leggermente e gli occhi socchiusi, cercando di trattenere ogni istante di intimità che potevano ancora condividere.
Poi Jungkook abbassò piano il capo fino a sfiorare le labbra di lei con le sue. Dopo il primo bacio della mattina, si separarono. Alya, forse colta dall'imbarazzo di quella situazione, raccolse i suoi vestiti e si coprì rapidamente prima di fuggire verso il bagno.
Ho una tempesta in mezzo al petto, pensò per poi aprire l'acqua calda, lasciò che questa le scorresse sulle mani, cercando di trovare un senso di calma interiore. Mentre osservava l'acqua scorrere tra le sue dita, ripensò all'intensità dei momenti trascorsi con Jungkook e alle emozioni che si erano sprigionate tra loro. Era come se qualcosa di più grande stesse prendendo forma, qualcosa che andava al di là delle parole. Lo avrà capito che non avevo alcuna esperienza? Oppure fa finta di nulla perché è stato brutto non saperlo prima?
Uscì dal bagno, sentendosi più rinfrescata e pronta ad affrontare il prosieguo del loro cammino. Quando tornò nella stanza, trovò Jungkook lì, ad attenderla con un'espressione di comprensione e pazienza. Si guardarono negli occhi, sapendo che c'era ancora tanto da esplorare e comprendere.
Non pensavo che fare sesso significasse sentirsi in uno stato confusionale.

— Alya — disse lui con una voce morbida

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— Alya — disse lui con una voce morbida.
— Dimmi.
— So che non dovrei prendere l'argomento...
Alya sentì il battito accelerare- cosa doveva aspettarsi? Che lui le dicesse ufficialmente che non provava alcun tipo di interesse? Che avesse sbagliato a non dirgli che prima di lui non aveva mai avuto quel tipo di esperienza carnale?
— Cosa?
— È che io non ho ancora capito che cosa vuoi.
— Cosa intendi dire?
— Ieri avevo detto che ciò che stavo passando non avrebbe cambiato nulla fra me e te. Eppure sembra che siano cambiate molte cose, anche fin troppo velocemente.
Alya annuì, sentendosi improvvisamente in agitazione.
—Hai ragione, Jungkook. Non preoccuparti, non è cambiato nulla.
— Non hai capito...
Jungkook la guardò intensamente, un'espressione di desiderio e determinazione illuminò il suo volto.
— Alya, c'è qualcosa che vorrei chiederti. Prima che tu inizi a costruire grattacieli che non vanno costruiti. Io ti voglio semplicemente chiedere di frequentarci ufficialmente.
Le parole di Jungkook presero Alya di sorpresa, ma allo stesso tempo riempirono il suo cuore di gioia e speranza. Era evidente che anche lui sentisse l'importanza di ciò che stava accadendo tra loro.
— Jungkook, ricorda che io sono sempre diversa da te — rispose con voce sicura con un puntello di tristezza. — Sono pronto ad accettare questa possibilità, anche se già ti avevo detto ieri che tu non hai nulla di diverso da me, siamo persone. Spero che questo pensiero possa cambiare.
— Va bene, va bene.
— Non hai risposto.
— Mi sento sotto pressione, ok? È un po' tutto nuovo.
— Avevo già capito fosse un po' "tutto" — fece le virgolette con le dita — nuovo, questo non significa che sia qualcosa da non fare.
I loro sguardi si intrecciarono ancora una volta, questa volta carichi di una promessa nuova e profonda. Alya si avvicinò lentamente, come se l'universo stesso celebrasse il loro accordo, lo guardò dritto negli occhi. — Se ti dico di sì e poi non andrò bene? — Se mi dici di sì e ti stai zitta? — Alya arrossì per la schiettezza di Jungkook.
— Non esisterà mai un qualcosa di te che non mi andrà bene, e se esisterà non sarà così grave da farmi staccare da quello che siamo. Abbiamo tutti dei difetti, per favore, non convincermi del fatto che sei Stupida.
— Jungkook! — il ragazzo rise per poi fissare con sincerità il volto della ragazza- la tirò verso di sé per poi stamparle un bacio sulle labbra. Il cuore le batteva a mille, quel calore che aveva da poco scoperto con lui era qualcosa di irrealizzabile- era successo tutto così velocemente ma al tempo stesso sembrava essere passata un'eternità.
— Io... comunque... credo che avrei dovuto dirti una cosa...
— Ho capito cosa stai per dire, no, non era necessario, perché lo dici?
— Non è necessario saperlo prima?
— Non sarebbe cambiato nulla, quindi? È una cosa carina da sapere, ma non avrebbe cambiato nulla per me. Te l'ho detto, andresti bene in ogni modo.
Alya annuì col capo risultando visibilmente agitata.
— In realtà vorrei chiederti se è tutto a posto.
— Cosa?
— Se ti senti bene, se ti ho fatto... male, se va tutto bene.
— Sì, sto bene.
— Allora possiamo iniziare questa giornata.
La ragazza annuì per poi separarsi da Jungkook iniziando a cercare qualcosa da indossare per quella giornata.
— Comunque... come dovremmo comportarci all'università?
— Come abbiamo sempre fatto? Forse l'unica cosa che potrà sembrare "strana" è se dovesse scapparci qualche bacio.
— Ecco, Jungkook, riguardo a questo, io non voglio che adesso i nostri compagni ci guardino con questi occhi.
— Loro già ci guardano con questi occhi.
— E io non voglio dare loro corda.
— Va bene, time-out, ho capito. Se questo è quello che vuoi, allora va bene.
— Spero tu non ti sia arrabbiato.
— No... non sono arrabbiato.

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