— Spazi vuoti;
— COSA?
— Scusa Jimin, so che avrei dovuto dirtelo prima. Tutta questa situazione mi ha confuso.
— E adesso?
— Dobbiamo aspettare Alya. Solo lei può sapere.
— Che cosa dovremmo fare? Aspettarla?
— Certo... mica possiamo cercarla e trascinarla via... magari quando tornerà la chiederai scusa e forse stasera potremmo parlarne a casa sua.
— Col cazzo che aspetto che lei esca fuori con quell'obbrobrio! Mentre tu stai qui a dannarti tra l'altro... adesso la andiamo a cercare e la portiamo immediatamente fuori! Per oggi l'università è finita!
Jungkook spalancò gli occhi; era sicuro che Jimin fosse serio. — Jimin... — Non mi importa, andiamo, alzati. — e non fece in tempo a rispondere che Jimin lo afferrò per un braccio per poi trascinarlo dentro l'università. Molti studenti li stavano guardando ma a Jimin non fragrava proprio nulla. Anzi, a dire la verità, l'unica cosa che gli interessava davvero era proprio trovare Alya e andare via da lì. Come avevano potuto sottovalutare un particolare del genere? Diana era sparita, la sua fidanzata, non era tornata a casa e non sapeva nemmeno dove fosse. E se le fosse accaduto qualcosa? Se si fosse persa e non sapesse più come tornare a casa? E se le avessero fatto del male? Tutte quelle domande lo spingevano a camminare sempre più veloce.
Arrivarono nella sala studio notando Alya seduta intenta a leggere un libro mentre fianco a lei c'era Hyunshik- quel nuovo ragazzo. La guardava in modo strano, con gli occhi che si allargavano ad intermittenza, aveva un po' di occhiaie. Jungkook pensò sempre di più che fosse strano, un po' come se qualcosa non era come appariva.
Una volta arrivati Jimin si piazzò fronte al tavolo attirando l'attenzione dei due.
— Per oggi basta studiare, Alya, vieni con noi, dobbiamo parlare di una cosa importante.
Alya aggrottò la fronte per poi dargli una smorfia.
— Ma cosa dici?
— Quello che ho detto, vieni.
Alya scosse il capo mentre sul viso di Hyunshik iniziò a crescere un lungo sorriso. Jungkook non ne poté più. — Alya, per favore, andiamo. — le aveva detto mettendole una mano sulla spalla. La ragazza sospirò per poi dedicargli uno sguardo tenero; Jungkook sentì un brivido di sollievo quando Alya finalmente si alzò dal tavolo, pronta a seguirli. Gli aveva fatto piacere il fatto che si fosse alzata sotto sua richiesta ignorando il sorriso inquietante di Hyunshik. Il gruppo lasciò la sala studio e si incamminò verso l'esterno dell'università. Jimin era deciso a portare Alya via da lì e trovare risposte sulla scomparsa di Diana.
Mentre camminavano, Jungkook si preoccupava sempre di più per Alya. Notò che sembrava stanca e preoccupata, con un'ombra di tristezza nei suoi occhi. Sapeva che Alya e Diana erano amiche strette e che la sua scomparsa l'aveva colpito profondamente- solo che non lo stava dando a vedere. Era determinato a fare tutto il possibile per aiutare Alya e risolvere quel punto interrogativo che persisteva nella testa di Jimin.Una volta giunti a casa di Alya, si sedettero nel soggiorno. Jimin guardò Alya negli occhi e disse con sincerità: — Alya, dobbiamo parlare di Diana. È sparita e non sappiamo dove sia e sua mamma ti ha detto che non è tornata a casa. Pensiamo che tu possa avere delle idee su ciò che è successo. Ti prego, se sai qualcosa, aiutami.
Che faccia tosta pensò Alya guardandolo negli occhi.
— Primo punto, nessuno ti ha detto che puoi rimanere qui come se fosse casa tua. Secondo punto, non mi puoi parlare in questo modo dopo tutt-
— Hai ragione e per questo ci ho pensato. Ne ho già parlato con Jungkook, ti devo chiedere scusa. Non riaccadrà mai più che io ti giudichi senza averti prima conosciuta, Alya. Sono davvero dispiaciuto, ti prego di perdonarmi.
Alya sembrò affranta, i suoi occhi si riempirono di lacrime.
— Ci voleva così tanto a capirlo? Dovevi per forza dire tutte quelle cose?!
— Alya, mi dispiace davvero. Mi inginocchierò se sarà necessario, ti chiederò scusa ogni giorno se devo. Ma ho capito che solo conoscendoti potrò realmente sapere chi tu sia, mi dispiace per tutto quello che è successo in passato.
— Non so cosa dirti.
— Potresti accettare le mie scuse?
Alya posò gli occhi su Jungkook- quest'ultimo gli fece cenno col capo per annuire. Sì, quella sarebbe stata la scelta giusta. Alla fine tutte le persone nel mondo compiono degli sbagli, se non esistesse il perdono allora dovrebbero tutti essere puniti. Alya vedeva il pentimento negli occhi di Jimin, era davvero dispiaciuto per tutto quello che era successo, per tutte le volte in cui l'aveva trattata come se non fosse a suo pari.
— Va bene, Jimin. Io proverò a perdonarti ma ho una brutta notizia per te, io non so nulla di Diana.
Jimin si avvicinò ad Alya, mettendo una mano sulla sua spalla per darle conforto.
— Capisco che sia difficile, Alya. Ma ho bisogno della tua collaborazione. Dobbiamo fare tutto il possibile per trovare Diana e assicurarci che stia bene. Lei non mi ha più contattato... io sono il suo fidanzato, ho bisogno di sapere dove sia. E poi, lei è tua amica!
Alya annuì, asciugandosi le lacrime. La rabbia le era scivolata via, tutto quello che le rimaneva era il dispiacere. L'emozione che uan persona come Jimin le avesse chiesto scusa era stata troppo forte da nascondere con la rabbia e la scomparsa di Diana le stava adesso stimolando un'ansia crescente.
— Farò tutto il possibile per aiutarti. Se c'è qualcosa che posso fare, dimmelo, perché io non ho la minima idea di come aiutarti.
— Non lo so, non c'è qualcosa che possa aiutarci? Non ha lasciato nulla in camera sua? Un bigliettino tra le note in cucina? Lei tendeva a scrivere tutto...
Jungkook sentì una fitta di gratitudine verso Alya. Nonostante la sua preoccupazione e il dolore personale, era disposta a unirsi alla loro ricerca. Era un segno della loro amicizia e della fiducia reciproca che avevano sviluppato nel corso degli anni. Era anche la prova che lei fosse fin troppo buona- perdonare Jimin sarebbe stato difficile pure per lui.
— Grazie, Alya — disse Jungkook.
— Possiamo provare a cercare nella sua camera, ma non ho la Chiave...
— Diana non è una ragazza che nasconde le sue cose... potremmo provare a vedere se sia aperta, in caso forziamo la maniglia. È solo per il suo bene non dobbiamo fare nulla di male.
Tutti e tre si incamminarono verso la stanza di Diana che era poco più avanti di quella di Alya. Le sembrava così strano passare da lì senza di lei, solitamente si avvicinava alla porta della sua stanza per chiederle come fosse andata la sua giornata o proporle di vedere un film insieme.
Con un sorriso tremante, Alya prese una profonda boccata d'aria.
— Va bene, chi prova ad aprirla?
Jimin si avvicinò alla porta e prese la maniglia. Fece un respiro profondo sentendo l'emozione e la tensione nel suo petto. Girò delicatamente la maniglia e la porta si aprì senza problemi. Alya e Jungkook guardarono dentro, mentre Jimin si affacciò nella stanza.
La stanza di Diana sembrava intatta, come se aspettasse ancora il suo ritorno. Il letto era ordinato, il suo tavolo da studio era in perfetto ordine e i suoi libri erano allineati sugli scaffali. Alya notò un quaderno aperto sul tavolo, con alcune pagine piene di appunti e disegni. Si avvicinò per dare un'occhiata più da vicino.
— Qui ci sono i suoi appunti di lezione, sembra che stesse studiando per un esame — disse Alya, sfogliando le pagine con attenzione.
Jimin si avvicinò e osservò i disegni. Riconobbe alcuni dei personaggi che Diana amava disegnare: eroi fantastici, creature magiche e paesaggi incantati. Sembrava che Diana stesse mettendo tutta la sua passione in quei disegni.
— Diana è sempre stata brava a disegnare. È davvero talentuosa, è fra le sue qualità che mi ha colpito. — disse Jimin, con un misto di ammirazione e preoccupazione.
Jungkook si avvicinò alla scrivania e notò un piccolo blocco note sulla quale erano appuntate delle fotografie. Prese il blocco note e lo mostrò ad Alya e Jimin.
— Guardate qui, sembra che Diana abbia stampato delle foto di recente. Forse possono darci qualche indizio su dove sia andata... la data è giusto di qualche giorno prima della sua partenza. — disse Jungkook, con un barlume di speranza.
Alya prese il blocco note e iniziò a esaminare le foto una per una. C'erano immagini di luoghi familiari, come il parco della loro scuola e il caffè che frequentavano spesso. Ma una foto attirò particolarmente la sua attenzione: era una vista panoramica di una montagna con un sentiero tortuoso che si arrampicava verso la vetta, al centro della foto c'era Diana, con i capelli biondi cenere e un vestito celeste e di fianco a lei c'era un ragazzo.
— Non riconosco... il ragazzo... — disse Alya, mostrando la foto agli altri.
— Un ragazzo? — domandò Jungkook guardando bene l'immagine. Jimin aggrottò la fronte- se le foto erano davvero recenti come mai c'era un ragazzo? Diana non frequentava nessun ragazzo oltre lei.
— La foto é scattata da lontano, sembra abbastanza strano. Credo di conoscere questo posto... ma i loro volti non sono chiari... — commentò Alya per poi guardare il viso affranto di Jimin. Provò a frugare nella sua memoria, cercando di collegare quella foto a qualche ricordo o conversazione con Diana. Nulla, non aveva menzionato nessuna uscita con qualche amico né gli aveva mai parlato di qualche amico. La situazione si stava facendo strana.
Alya e Jungkook si guardarono l'un l'altro, pieni di preoccupazione. Avevano finalmente un possibile punto di partenza per iniziare la ricerca di Diana ma quella foto stava visibilmente tormentando Jimin.
— Non ho la minima idea di chi cazzo sia.
Jungkook afferrò in mano il bocco note sfogliando le pagine prima. Fece oscillare lo sguardo fra le altre foto.
— "Insieme, siamo una sinfonia senza fine,
note che si intrecciano in dolce melodia.
Le nostre anime danzano all'unisono,
sospinte dal vento dell'amore, senza via di fuga."
— Che stai leggendo?
Domandò Alya puntando gli occhi sulle pagine notando la foto di Diana che bacia un ragazzo.
Sbiancò guardando immediatamente l'interessato- quest'ultimo prese il blocco note sentendo una fitta al petto; Jimin sentì il suo cuore stringersi mentre osservava la foto di Diana baciare un ragazzo sconosciuto. Un'ondata di emozioni lo travolse, tra confusione, gelosia e dolore. Non riusciva a capire come Diana avesse potuto nascondere la sua relazione con quel ragazzo, né come avesse potuto mentire a lui. Era come se una parte di lui si stesse sgretolando.
Alya e Jungkook guardarono Jimin con preoccupazione, riconoscendo il dolore nel suo sguardo.
— Jimin, sono sicura che ci sia una spiegazione. Dobbiamo essere calmi e affrontare questa situazione insieme.
— Come no, quale spiegazione può esserci? Questa foto è stata scattata neppure un mese fa!!!
— Hey, però...
Esclamò Jungkook.
— Cosa?
— Ragazzi, è Hyunshik.
Alya afferrò il blocco notate verificando le parole di Jungkook. Aveva ragione, quel ragazzo era Hyunshik. Era proprio lui. Alya si sentì un po' delusa ma provò a non farlo notare- quello era davvero strano.
— Te lo avevo detto che era davvero strano! Vedi? Non mi hai creduto!
Sbraitò Jungkook scuotendo il capo con un puntello di rabbia.
— Hyunshik, quel deficiente che ora segue Alya come un cane.
Jimin diede un calcio al letto di colei che doveva essere la sua ragazza. — Quel brutto pezzo di merda. — esordì attimi dopo uscendo velocemente dalla stanza.
— JIMIN!
Urlò Jungkook seguendolo. Alya restò a bocca aperta- ora era tutto vero. Jungkook aveva ragione a pensare che fosse strano l'arrivo di Hyunshik e la scomparsa di Diana. Aveva ora capito quanto grave fosse diventata la situazione e quanto tutto questo stesse ferendo Jimin. Raggiunse i ragazzi attimi dopo sedendo sul divano.
— Che cosa dobbiamo fare?
Domandò Jimin incrociando le braccia.
— So che stai soffrendo, ma non puoi ammazzarlo di botte.
— Ucciderò entrambi appena Diana si rifarà viva!
— Per adesso proverò io a fare qualcosa...
Intervenne Alya. I due la guardarono con occhi interrogativi.
— Proverò io a fare qualcosa, alla fine Hyunshik sembra essersi legato molto a me. Non gli sembrerà ambiguo se inizio a prendere un po' di confidenza con lui. Che ne dite? Posso fargli qualche domanda o.. posso controllargli il telefono.
Jungkook scosse il capo- non era affatto d'accordo con lei. Alya doveva stare lontana da lui, non doveva avvicinarsi, non doveva più guardarlo. Non sapeva esattamente cosa stesse pensando al suo posto, la gelosia o la preoccupazione.
— Non farai un bel nulla, ne riparleremo domani. Va bene?
Jimin e Alya annuirono anche se ormai lei aveva già preso la sua decisione. Avrebbe comunque fatto qualcosa di testa sua.
— Va bene, allora io torno a casa. Ci vediamo domani.
Disse Jimin dirigendosi verso l'uscita. Diana e Jungkook lo accompagnarono senza dire una parola- sapevano che Jimin avesse bisogno di tempo per metabolizzare quella situazione pesante. D'altronde aveva annunciato quel pomeriggio che fosse ormai innamorato di Diana- Jungkook e Alya non potevano minimamente immaginare cosa si provasse a scoprire una cosa del genere.
— Ciao, Jimin. — salutarono semplicemente per poi chiudere la porta. Avrebbero voluto fare di più, dire di più, ma l'unica cosa che erano stati in grado di fare era rimanere in silenzio e rispettare quel tipo di dolore.— Quindi Hyunshik è stato l'amante di Diana per tutto questo tempo...
— Io non ne sapevo nulla, Jungkook.
— Oh, di questo ne sono sicuro. Tu non riusciresti mai a mantenere un segreto del genere...
Alya aggrottò la fronte. — Come, scusa? — risposte per poi guardarlo male. — È la verità, sei troppo sincera per tenere nascosta una cosa del genere. — Jungkook sorrise per uscirle la lingua.
— Adesso mi parli come se fossi una bambina. — In fondo un po' lo sei ancora... — Alya si voltò verso l'amico per poi dargli un finto pugno sul braccio. Jungkook le afferrò il polso per poi tirarla verso di sé.
Il suo cuore iniziò a battere.
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CHI É STATO?
Misterio / Suspenso- Jeon Jungkook, cosa saresti disposto a fare per amore? - Tu non ne hai idea. - - Ascoltami bene, non lo ripeterò un'altra volta, spero che tu lo possa ricordare: non importa qual è la verità, è importante solo ciò che pensano le persone. Adesso p...