Rose

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Sono seduta sul seduta sul divano della sala con accanto Esteban che non fa niente se non guardarmi. Naturalmente che può fare, niente. Il mio piede non smette di muoversi dall'ansia, mi sto mangiando le pelliccine da questa mattina, stanotte non ho dormito per niente, infatti ciò due enorme occhiaie viola sotto gli occhi e sono rossi dovuti al pianto.

I miei genitori dovrebbero arrivare a momenti e sinceramente non so come comportarmi, cosa dire, cosa fare.

Niente di niente.

Esteban:Rose

- Mmh? -

Esteban:Calmati

Mi volto di scatto e lo fulmino con lo sguardo e sospira.

- Come puoi dirmi di stare calma, loro fra poco saranno qui e io.. -

Vengo fermata dal suono del campanello di casa. L'ansia cresce sempre di più e l'unica cosa anche vorrei fare e fuggire via. Fuggire lontano, dove nessuno mi conosce e mi possa trovare. Ma vengo fermata subito da Esteban intuendo quello che voglio fare, come se mi avesse letto nella mente.

Esteban:Non ci pensare neanche rosellina

La porta del salotto viene aperta da un uomo di Esteban che ci avvisa dell'arrivo dei miei genitori.

Esteban:Déjales entrar - (falli entrare)

L'uomo esce ed entrano dopo qualche minuto i miei genitori. Mi alzo dal divano e avendoli davanti il dolore che si era leggermente attenuato ritorna a farsi sentire più forte del solito e gli occhi tornano a farsi lucidi.

Mia madre anche lei con gli occhi lucidi viene verso di me con l'intento di abbracciarmi ma la fermo alzando le mani.

- Ferma.. non ti avvicinare -

Mam:Tesoro.. va tutto bene, sono la mamma

- Davvero?! -

Mam:Cosa?

Domanda confusa.

- Sei veramente mia madre? Voi siete veramente miei genitori? -

Papà:Ma cosa stai dicendo?

- Mi avete sentito e ora rispondete alla mia domanda, io sono stata adottata? -

Stanno in silenzio guardandomi soltanto ma ad interrompere il silenzio e mio padre.

Papà:Sì

In quell'istante mi si crea una voragine nel petto a sentire quella parola composta solo da due sillabe.

Papà:Ma.. per capire meglio come sono andate le cose devi sederti e stare ad ascoltare perché quella che ti stiamo per raccontare non e soltanto la nostra storia ma e anche la tua

Vedo mia madre che si siede sul divano con accanto mio padre e mi fa segno di sedermi accanto a loro.

Titubante mi avvicino e mi siedo, mia madre mi prende le mani stringendole nelle sue.

Mam:Il mio vero cognome e Baker, i miei genitori, i tuoi nonni materni, quelli che non hai mai conosciuto erano due famosi avvocati adesso in pensione che si godono la bella vita, in realtà l'hanno sempre fatto. Io per loro non ho mai avuto importanza, avevano davanti solo la carriera e i soldi che acquistavano con le loro vittorie in tribunale. Io frequentavo l'università per diventare una dottoressa, li incontrai in ragazzo, si chiamava.. Richard

Richard.

Il nome che gli ho sentito nominare quella volta.

Mam:Ci siamo frequentati per un po' e subito dopo ci siamo messi insieme, siamo stati a letto insieme e da sola quell'unica volta io.. rimasi incinta che poi scopri che era una splendida bambina, quando lo dissi a Richard ma lui mi rise in faccia e mi disse che per lui ero stata solo un gioco, una scommessa che aveva fatto con i suoi amici, lo dissi hai miei genitori pensando che sarebbe stato al mio fianco, aiutandomi, sostenendomi ma.. non e stato così, mi hanno sbattuto fuori di casa perché si sarebbero vergognati di farsi vedere con una figlia incinta, così si sono tenuti il loro buon nome. Con quei pochi soldi che avevo messo da parte mi trovai un appartamento nella periferia di New York e cominciai a vivere lì, abbandonai l'università e trovai subito un lavoro in un pud e dopo nove mesi nascesti tu

The Hidden Kiss (Mafia Romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora