44.Capitolo

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Marlene

Ero appena uscita dalla sua camera in ospedale era lì distesa inerme, Nathan le stava accanto da quando era uscita dalla sala operatoria mentre i miei fratelli andavano e venivano, mentre io non potevo avvicinarmi a lei dato che lui me lo impediva incolpandomi di tutto quello che le è accaduto, i sensi di colpa mi stavano divorando ma ormai non potevo cambiare quello che era accaduto.
Una volta uscita mi andai a sedere su una delle panchine aspettando che uscissero per tornare a casa, inizia a pensare ad Amelia, la sua pelle chiara coperta di sangue, non sapevo l'avesse uccisa non era quello che gli avevo detto, doveva solamente tenerla li dentro legata fino all'arrivo di Elisabhet, sentii calde lacrime scendermi sul viso mentre tutto quello che avevo fatto tornava alla mente, avevo fatto così tante cose brutte che nemmeno io avrei potuto perdonare, mi pentivo di molte cose ma avevo ragione nella mia testa per farle, c'era un ragionamento logico così io mi ripetevo " va bene, è giusto" , mi portai le mani al volto coprendomelo così da ritrovarmi completamente al buio, sentii qualcosa smuoverai dentro di me, era un misto tra paura dolore e rabbia.
La sentivo scorrere all'interno del mio corpo come se fosse un veleno senza antidoto se non l'allontanamento di Elisabhet, non capivo il perché ma sentivo che lei sarebbe stata la mia rovina ed è estremamente stato così, ho perso tutti, i miei fratelli tra poco anche le mie amiche ma soprattutto Nathan, sono innamorata di lui da quando ero una bambina, mi dava attenzioni ma non come i miei fratelli ricordo tutte le volte che il suo sguardo incontrava il mio oppure tutte le parole dette con gli sguardi, dopo pochi minuti sentii una mano la spalla « ei » la voce di Taylor mi risuonò nelle orecchie facendomi alzare di colpo la testa presa alla sprovvista « perché sei qui? » gli chiesi in tono leggermente accusatorio, mi guardò per qualche secondo in silenzio prima di sedersi al mio fianco « perché hai fatto tutto questo Marlene » non avevo le forze per rispondere « ti rendi conto che una ragazza giovane e innocente è stata uccisa » la testa scattò verso di lui e con un gesto meccanico la mia mano si schiantò contro il suo volto, mi alzai velocemente « credi che non lo sappia Tayler » era sorpreso da questo mio gesto ma non mi importava, inizia a incamminarmi da sola verso casa senza aspettare più nessuno così da non vedere i loro sguardi accusatori addosso.
Era passata quasi un'ora da quando ero partita dall'ospedale e la casa ancora non so vedeva, non capivo se mi ero persa oppure no così continuai, stava iniziando a fare buio e freddo, sentii la pelle d'oca sulle braccia mentre lo stomaco iniziava ad avere fame, il telefono aveva squillato un paio di volte ma non avevo risposto così guardai che era, rimasi leggermente sorpresa vedendo i nomi dei miei fratelli non so se erano preoccupati ma richiamai il più grande, dopo qualche squillo la sua voce risuonò nel mio orecchio « cazzo Marlene dove sei » il suo tono era un misto tra rabbia e preoccupazione « non lo so, sto tornando a casa » fece un lungo respiro « rimani lì vengo a prenderti » dopo di che riattaccò. Non ci volle molto prima di vedere la sua macchina fermarsi davanti , aprii la portiera sotto il suo sguardo attendo non proferii neanche una parola avevo la sensazione che sarebbe stato lui a parlare, « perché » la sua voce era calma, girai la testa verso il finestrino guardando il buio che ci avvolgeva « non capiresti Michael » « sono tuo fratello Marlene TI HO CRESCIUTO IO » mi spaventai quando alzò d'improvviso il tono ma la rabbia stava iniziando a fare strada dentro di me « so tutto quello che avete fatto per me ma voi non mi avete mai chiesto da quando lei è tornata come mi sentissi sono sparita per voi, NON VI SIETE NEMMENO ACCORTI CHE NON SONO TORNATA A CASA PER QUALCHE GIORNO » il respiro era accelerato ma non importava le parole fluivano via dalla mia bocca « fin da quando eravamo due bambine voi avete avuto attenzioni verso di lei mentre io rimanevo indietro, la mia testa si riempiva ogni giorno di più di paranoie "  Non sono abbastanza brava " " Loro non mi vogliono "  sono SEMPRE stata la secondo scelta per così per una volta volevo essere io la prima volevo sentirmi bene con me stessa » ci eravamo fermati in un parcheggio « perché non hai detto niente delle lettere che ti mandava » mi girai verso di lui per guardarlo « non pensavo fossero vere, credevo volesse solamente attenzioni » si portò una mano sulla fronte mentre oscillava la testa verso destra e poi sinistra « la tua gelosia si è spinta troppo oltre...Amelia è morta mentre noi » fece un respiro prima di continuare « hai ferito anche noi Marlene, ti abbiamo amato ma adesso Marcus non riesce nemmeno a guardarti negli occhi, Nathan ti odia per quello che è successo ad Elisabhet » si fermò di nuovo « tu invece? » la mia voce era piatta « ti voglio bene e te ne vorrò per sempre ma tutto è cambiato da quando so cosa hai fatto... è inevitabile » nel suo volto c'era dolore mentre il suo tono era triste « va bene, lo capisco » senza più dire niente arrivammo a casa dove trovammo i nostri fratelli « state bene? » non avevo le forze di affrontare anche loro così continuai a camminare ma la sua voce mi fece fermare « Marlene, papà voleva te non lei » mi girai lentamente verso di lui « lei ti ha sempre protetto » sentii qualcosa rompersi dentro di me le gambe cedermi " non è vero stai mentendo "  sentii Micheal sedersi dietro di me mentre mi teneva per i fianchi aveva paura della mia reazione  « non è vero » uscii come un sussurro che lui sentii « invece è la verità, anche dopo tutto il dolore che ha provato LEI ti ha protetto » iniziai a scuotere la testa mente le lacrime scendevano sul volto prima che un urlo squarciasse la stanza.
Ripresi a respirare normalmente dopo diversi minuti, mi alzai allontanandomi da lui sotto i loro sguardi attenti « dopo il ballo andrò via dalle vostre vite » non aspettai una risposta salii le scale fino a ritrovarmi in camera completamente da sola, andai verso la finestra per osservare la luna « ho sbagliato e adesso queste sono le conseguenze » rimasi lì mentre ripensavo a tutti gli sbagli commessi.

SPAZIO AUTRICE

Bene Marlene sembra abbia capito i suoi sbagliati e per un po' o per sempre non la rivedremo più mentre Elisabeth si risveglierà?

Spero vi sia piaciuto come sempre ditemi cosa ne pensate.

A PART OF MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora