23. Capitolo

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Elisabhet

« Pensi davvero che mi interessi di chi ti scopi tatuato» mi alzai mettendomi davanti a lui « puoi farti chi ti pare a me non importa nulla » mi guardava dalla testa ai piedi soffermandosi sul mio pigiama con le coccinelle « bel pigiama sai.. le coccinelle portano fortuna » lo guardai storto per poi dirigermi verso la cucina, sentivo i suoi occhi bruciarmi su tutto il corpo « Nathan smettila di guardarmi il culo » aprii lo scaffale per prendere le bustine per la cioccolata calda, sentii i suoi passi dietro di me « le cose belle sono fatte per essere osservate e quando sono mie posso fare tutto quello che voglio » la sua voce era così vicina che non riuscivo a muovermi « io non sono tua e non puoi fare quello che vuoi » rimasi girata mentre gli rispondevo, si avvicinò ancora di più fino a sentire il suo fiato sul collo, il suo corpo appoggiato al mio e le mani sui miei fianchi.
« Invece ti sbagli piccola rossa sei mia » dei brividi mi percorsero per tutto il corpo lasciandomi immobile mentre le sue mani arrivavano sempre più su facendomi provare eccitazione ma allo stesso tempo paura, « fermati ti prego » si fermò di colpo probabilmente ricordando quello che gli avevo confidato « mi dispiace » mi girai rimanendo sempre tra le sue braccia  «non è colpa tua non devi scusarti » ci guardammo negli occhi e vidi della bontà dentro di lui, il contrario di tutto quello che si dice su di lui, iniziavo a sentirmi in imbarazzo, mi schiarii la voce « vuoi della cioccolata calda ? », all' inizio sembrava confuso ma poi i sui occhi passarono sulle due tazze che avevo già preso prima « vedo che stavi già per farmela » gli sorrisi debolmente mentre lui si sedeva su uno degli sgabelli della penisola « la tua michetta dov'è ?» « non vive più qui adesso sta da Aiden » misi il cioccolato nella tazza e subito dopo il latte iniziando a mescolare « quindi sei del tutto sola » lo disse sottovoce come se stesse parlando a se stesso, mi si entrambe le tazze nel microonde e aspettare che fossero pronte , mi girai verso di lui « tu invece vivi con i miei fratelli giusto » mi fece un cenno di assenso mentre guardava il telefono, « ti hanno detto qualcosa ? » « riguardo cosa ? » capii che non gli avevano detto nulla e ne ero sollevata « nulla lascia stare » scatto il timer e presi le tazze mettendole sul ripiano « vuoi delle panna sopra ? » non mi diede il tempo di rispondere che era già davanti al frigo a cercarla.
Non appena trovata ritornò sedendosi davanti a me, mise la panna ad entrambi senza chiedermi nulla ma in questo momento non mi importava più di tanto avevo occhi solamente per quella tazza, iniziai a bere mentre lui era ritornato al telefono « perché controlli così spesso il telefono?» alzò la testa verso di me e accenno un sorriso probabilmente ero sporca da qualche parte così passai la manica su tutta la parte del viso dal naso in giù facendolo sorridere completamente «Anna e Emily sono fuori senza nessuno dei ragazzi » era molto protettivo nei loro confronti si vedeva che gli voleva bene, mi sentii per un momento triste ma non volevo passare così la serata « dove si trovano ? » non si aspettava la domanda « allo Stars » mi alzai per prendere il telefono, una volta trovato tornai al tavolo e chiamai uno dei miei uomini « sono io devi tenere d'occhio due ragazze per me , sono sotto la mia protezione se qualcuno gli da fastidio divertiti un po', si chiamano Anna e Emily sono entrambe bionde ma sai già chi sono non avvicinarti troppo ma non perderle mai di vista capito?...perfetto » era abbastanza confuso dalla telefonata e conversazione è uno dei miei bar puoi stare tranquillo adesso sono sotto la mia protezione » era diventato serio tutto di un colpo «perché ?» « come scusa? » « perché lo hai fatto » « perché le tue sorelle mi stanno simpatiche e poi fanno parte della famiglia dei miei fratelli quindi le proteggo come proteggerei ciascuno di voi, ma voi non ve ne siete mai accorti ma l'ho sempre fatto da lontano, ho tenuto d 'occhio tutti voi » sembrava davvero confuso « non sto capendo » risi per la sua risposta « non importa che tu capisca, ci sono cose che voi non sapete e va bene così non dovete sapere tutto » stava per rispondere ma il campanello suonò.
Non stavo aspettando nessuno quindi non sapevo chi potesse essere « aspettavi qualcuno? »«no» ci alzammo entrambi dirigendoci verso la porta io presi una delle pistole in caso fosse necessaria, aprii la porta non trovando nessuno davanti le strade erano buie essendo ormai notte « c'è qualcosa li per terra » mi abbassai per vedere meglio di cosa si trattava, erano due buste sembravano degli inviti anche abbastanza vecchi «sono degli inviti ma non so per cosa, entriamo in casa non mi piace tutto questo » tornammo in cucina per vedere meglio a cosa si riferivano « Nathan cosa sta succedendo ? » « di cosa stai parlando ? » « sono per noi gli inviti c'è scritto il nostro nome, sapevano che eri qui dato che c' è anche la tua» « cosa cazzo stai dicendo Elisabhet » « qualcuno ci sta spiando, probabilmente anche gli altri avranno ricevuto l'invito »vedevo che stava iniziando ad agitarsi «aspettiamo fino a domai ad aprirla per vedere tutti insieme a cosa siamo invitati »non ero molto convinta di quello che aveva appena detto ma non aveva nemmeno tutti i torti « va bene » guardai l' ora ed erano quasi le 2: 30 del mattino «vuoi rimanere qui a dormire ho un'altra camera » mi guardava con espressione divertita ed eccitata allo stesso tempo « non farti strane idee siamo ai due lati del corridoio » gli feci l'occhiolino divertita per poi prendere le tazze e metterle dentro la lavastoviglie, «adesso sono davvero curioso di una cosa»«cosa?» « come fai a pagare tutto quanto da sola? » non mi aspettavo questa domando ma ero in vena di rispondere a qualche domanda « lavoro dentro un bar e comunque ho più locali sparsi sia in città che al di fuori » sembrava sorpreso per questa risposta ma come dargli torto.
«Io sono stanca vado a dormire, la tua stanza è già fatta e per i vestiti aggiustati» « sei un ottima padrona di casa davvero » gli feci il terzo dito senza voltarmi continuando a salire le scale, non sapevo cosa sarebbe successo sta notte o il giorno dopo ma per la prima volta sentivo che non ci sarebbe stato nessun incubo.

SPAZIO AUTRICE
Bhe che dire...il nostro Nathan vede Elisabhet come sua ma per lei non è così, cosa succederà questa notte?

A PART OF MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora