three

468 34 258
                                    


❝ I still remember the third of December, me in your sweater
You said it looked better on me than it did you ❞᷄

la giornata era iniziata - e si stava volgendo - in questo modo: io che ascoltavo "heather" di conan gray a ripetizione tutto il giorno.
ogni tre dicembre succedeva così e sembrava quasi inevitabile.

il tre dicembre di quest'anno aveva piovuto tutto il tempo e puntualmente io mi ero dimenticato l'ombrello a casa, come sempre.
le lezioni erano passate lente e noiose come mai prima d'ora e quel giorno sembrò che lo dovessi passare senza compagnia.

yuqi era impegnata il doppio di prima a causa delle ultime attività extra dell'università e tornava a casa così stanca che si addormentava non appena si sdraiava sul letto.
yeosang e jongho a breve sarebbero partiti per una vacanza invernale insieme in giappone e ora erano troppo impegnati per uscire.

non potevo neanche stare con hari poiché yuqi la aveva mandata per un po' dai suoi genitori: aveva detto che per un po' di tempo avrebbe fatto bene ad hari stare con i propri nonni.

quindi ero completamente solo e avevo già organizzato che appena arrivato a casa mi sarei messo il pigiama e avrei guardato una serie tv mentre mangiavo del ramen istantaneo.
quello era il mio passatempo preferito dopo andare al fever.

a proposito di questo, miyeon in questi giorni mi tempestava di messaggi poiché non mi vedeva più al fever da un po' di tempo e aveva paura che fosse successo qualcosa.
ogni volta che vedevo un suo messaggio - o vedevo lei - pensavo sempre alle parole di tutti di provarci e di fare il primo passo, ma qualcosa mi bloccava dal provarci.

mentre ero perso nei pensieri la lezione finì, l'ultima per quel giorno; presi le mie cose di fretta e uscii dall'aula.
mi dimenticai che fuori c'era un tempo di merda, non avevo l'ombrello e che la stessa mattina mi aveva accompagnato yuqi e quindi non avevo la macchina.

sospirai e mi tirai degli schiaffi mentalmente, poi mi misi le cuffie e feci partire, di nuovo, "heather" mentre mi preparavo a fare tutta la strada del ritorno sotto la pioggia.

iniziai a camminare ma la pioggia non mi colpì, ed ero certo che la tettoia dell'ingresso dell'università non si prolungava fino a lì.
mi girai e trovai la persona che non mi aspettavo affatto di vedere: mingi.

quando mi accorsi di lui mi tolsi di fretta le cuffie e le arrotolai disordinatamente nella tasca dei jeans.
« che ci fai qui? non dovresti essere al lavoro? »
« avevo la giornata libera e sono venuto a fare un giro; sono passato di qui e ti ho visto da solo e senza ombrello » sorrise lui poi.

poi iniziò a camminare e per non bagnarmi dovetti stargli accanto.
« mingi posso andare a casa da solo, non preoccuparti »
« sei impazzito? casa tua è lontanissima da qui e arriveresti con la febbre alta. non ci penso proprio a lasciarti andare da solo » disse e pensai che avesse ragione:
se avessi fatto tutta quella strada sotto la pioggia sarei arrivato a casa raffreddato.

Il tragitto passò nel silenzio, gli unici rumori erano le macchine che sfrecciavano sulla strada e le gocce di pioggia che battevano sull'ombrello che ci riparava.

dopo un tempo che mi sembrava interminabile arrivammo a quella che presumevo essere la casa di mingi; entrammo e mentre ci toglievamo le giacche bagnate e le scarpe, osservai l'ambiente circostante: era molto simile alla casa di yuqi, solo che al posto delle foto di quest'ultima con la figlia, c'erano foto del rosso con quelli che presumevo essere i suoi amici.
però le foto con la sorella e con la nipote non mancavano affatto.

𝗕𝗔𝗕𝗬𝗦𝗜𝗧𝗧𝗘𝗥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora