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era una giornata di inizio giugno quando venni richiamato a fare il turno di mattina al bouncy.

joshua mi aveva spiegato che aveva bisogno di me al bar pure la mattina poiché stava iniziando la stagione estiva e c'erano più clienti. io, nonostante non volessi lasciare la mia postazione fissa all'ospedale per prendermi cura di yunho, accettai.

solitamente facevo il turno da mezzogiorno alle quattro del pomeriggio, poiché erano le uniche ore dove non potevo stare in stanza con yunho.

quella mattina, al lavoro, non pensavo ad altro che a lui, a un suo eventuale risveglio; non mi sarei mai perdonato se si fosse svegliato proprio questa mattina, proprio la mattina dove io non ero con lui.

vari medici pochi giorni fa mi avevano detto che le sue condizioni stavano migliorando: la pelle aveva ripreso un colorito più vivace, aveva smesso di prendere l'ossigeno poiché era tornato a respirare in modo autonomo e le condizioni di salute stavano migliorando sempre di più.

queste buone notizie mi avevano messo di buon umore e mi avevano anche dato la speranza di pensare al fatto che si sarebbe potuto svegliare a breve.

quando tornai in ospedale, nel pomeriggio, andai diretto in stanza per poter raccontare a yunho tutte le cose che mi succedevano al lavoro - come facevo ogni giorno da quando lui era su quel lettino d'ospedale.

aprii la porta con tranquillità ma trovai in stanza la persona che non avrei voluto assolutamente incontrare: cho miyeon era in piedi di fianco al lettino con un tulipano nelle mani, probabilmente pronta a poggiarlo sul comodino di fianco al letto.

mi guardò con uno sguardo da vipera, mi squadrò dalla testa ai piedi e iniziò a parlare con voce scocciata:

« che ci fai tu qui? »
« no, che ci fai tu qui » dissi marcando la parola "tu".

lei poggiò il tulipano sul comodino: « sono venuta a trovare il mio amico in ospedale, non posso? »

« amico? credevo che per te fosse solo il tuo oggetto dei desideri, vista la tua gelosia nei miei confronti » sputai fuori con un ghigno.

lei si arrabbiò visibilmente, nonostante stesse provando a nasconderlo:

« perché mai dovrei essere gelosa di te? »
« fammi pensare? forse perché yunho mi preferisce a te? »
« non dire cazzate, song mingi, lo stai dicendo come se fosse vero »
« miyeon sono serio, e ora ti dico una cosa, ma non prendertela » iniziai io incrociando le braccia al petto.

« il tuo amore per yunho sta diventando tossico: sei gelosa di me perché yunho passa più tempo con me, parla più con me e tutto il resto. non ti rendi nemmeno conto che il tuo amore si sta trasformando in possessione nonostante voi due non stiate nemmeno insieme. yunho per te sta diventando come un oggetto da ottenere, e se tu lo amassi veramente saresti felice vedendolo felice anche con un'altra persona" la sua espressione si stava incupendo sempre di più alle mie parole "quindi vedi di stargli alla larga, la tua tossicità non fa bene al suo cuore dolce. lo dico anche per te, ti stai facendo del male da sola continuando in questo modo, quindi magari dai la possibilità a tutti quei ragazzi che ti sbavano dietro, invece di continuare ad andare dietro allo stesso »

lei si era incupita alle mie parole, voleva controbattere ma aveva capito che ogni cosa avesse detto sarebbe poi ricaduta a suo svantaggio.
non mi rispose nemmeno, se ne andò dalla stanza a passo deciso e senza guardare in faccia a nessuno, sbattendo la porta.

finalmente se ne sarebbe uscita dalla vita di yunho. e menomale.

⤷‧₊˚ 🌙

𝗕𝗔𝗕𝗬𝗦𝗜𝗧𝗧𝗘𝗥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora