eight

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dopo una lunga sessione di baci e coccole varie, ieri sera io e mingi ci eravamo addormentati abbracciati sul divano.

nonostante quel divanetto fosse molto piccolo per due persone come noi, feci la dormita più bella di tutta la mia vita.
forse era la presenza di mingi? l'abbraccio dove mi ero stretto durante la notte? non ne avevo idea.

quella mattina mi svegliai e percepii subito che il rosso non era più lì con me, non era nemmeno in casa. mi ritrovai da solo sul divano con una coperta addosso che la notte prima non avevo.

mi alzai un po' scombussolato, la prima cosa che notai fu un biglietto sul tavolino del salotto; riconobbi subito la scrittura disordinata di mingi.

caro yunho,

leggerai sicuramente questa letterina appena ti sveglierai e conoscendoti so che ti chiederai dove io sia.
sono uscito presto perché stamattina sono di turno al bar e non voglio fare ritardo (joshua mi potrebbe prendere a calci nel culo se arrivo in ritardo).
ti ho coperto per non farti prendere freddo, appena ti svegli scrivimi e assicurati di mangiare qualcosa per colazione che non siano le barette energetiche.
ps: tieniti libero oggi pomeriggio ;)

- tuo, mingi


mi si sciolse il cuore: era stato così premuroso da scrivermi una lettera per non farmi preoccupare. che uomo che mi ero trovato eh?

sorrisi come un ebete leggendo l'ultima frase e avevo intuito che mi avrebbe sorpreso in qualche modo. non vedevo l'ora di rivederlo quel pomeriggio.

feci come mi disse, mangiai qualcosa di più nutriente a colazione della barretta energetica e gli scrissi nonostante sapevo che fosse al lavoro.

mi buttai a peso morto sul divano e per la prima volta dopo tempo mi sentii in pace con me stesso; che effetto che mi aveva fatto l'amore.

⤷‧₊˚ 🌙

quel pomeriggio, come consigliato da mingi, mi tenni libero. avevo provato a prepararmi per sorprenderlo ma l'unica cosa che ricavai fu un mucchio di vestiti sul mio letto e io ancora in pigiama.

erano quasi le quattro del pomeriggio quando sentii suonare il campanello di casa mia: corsi all'ingresso quasi cadendo e mi affrettai ad aprire la porta.

trovai chi speravo: mingi era lì e da dietro la schiena mi porse un mazzolino di fiori che teneva nella mano sinistra. la cosa mi fece arrossire, nessuno mi aveva mai regalato dei fiori in vita mia.

lo feci entrare in casa e mentre mi apprestavo a mettere quei fiori in un vaso per non farli appassire - nonostante fossi pessimo nel tenere le piante in vita - sentii due braccia abbracciarmi da dietro.

sorrisi leggermente mentre dietro di me mingi iniziava a parlare: « dai preparati, ti porto in un bel posto »

mi girai verso di lui di scatto, guardandolo dritto negli occhi:
« dove andiamo? »
« lo scoprirai solo quando sarai pronto »
« e se volessi venire così? in pigiama? »

« saresti bellissimo ugualmente »

riusciva sempre a farmi arrossire in qualche modo; i suoi complimenti erano quelli che gradivo di più, anche perché nessuno me ne faceva apparte lui.

𝗕𝗔𝗕𝗬𝗦𝗜𝗧𝗧𝗘𝗥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora