nine

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« puoi salire su per poco? ti devo parlare di una cosa »

mingi mi guardò stranito, ma accettò subito. dopo poco eravamo entrambi in casa mia, sul divano, uno davanti all'altro.

regnava il silenzio e io non sapevo da dove cominciare il mio discorso.

« yuyu tutto bene? mi sembri pallido, ho fatto qualcosa di sbagliato? » si allarmò subito mingi, prendendomi una mano.

« no mingi non sei tu, beh ecco... » mi bloccai a metà della frase, non sapendo come continuare.

dopo dei minuti interi passati a pensare come iniziare, presi finalmente parola.

« ecco insomma, diciamo che alcune parole di hyunjin mi hanno fatto pensare » iniziai, tenendo lo sguardo basso ma la mano sempre stretta in quella di mingi.

« mingi non voglio girarci tanto intorno, voglio chiederti che cosa siamo noi due »

mingi aggrottò le sopraccciglia: « che intendi dire? »

« intendo, tipo, siamo amici? fidanzati? o-o altro. roba del genere » dissi mentre mi si spezzava la voce a metà.

mingi rimase inizialmente in silenzio, poi fece uscire delle parole dalla sua bocca:

« beh, dal tuo compleanno fino a oggi io ho pensato che, insomma, noi ci stessimo frequentando seriamente. io parlavo sul serio a hyunjin quando gli ho detto ciò »

mi sentii subito una merda: se lui aveva preso quel nostro comportamento come una chance per provarci come coppia, io non ci avevo nemmeno pensato perché non mi aveva mai accennato di questa cosa.

« perché questa domanda? perchè tu cosa pensi che siamo noi due? » la sua domanda mi mise in difficoltà.

strinsi gli occhi, mi morsi l'interno della guancia e cercai di non scoppiare a piangere.

« io... io non lo so mingi. non lo so. io non penso che noi due siamo amici, ma non siamo nemmeno fidanzati, e non avevo mai preso in considerazione in questo periodo il fatto che questo nostro compartamento potesse valere come frequentazione » mi fermai un attimo per riprendere fiato « e non so minimamente cosa potremmo essere perché non ci ho mai pensato. non so se tutto questo possa valere come qualcosa per noi, per fare un passo avanti insomma » conclusi poi.

alzai lo sguardo e capii di aver fatto l'errore più grande della mia vita: incrociai il mio sguardo con quello di mingi e lo trovai in un'espressione di puro disappunto, gli occhi lucidi a causa delle mie parole.

« mingi- »
« quindi per te tutto quello che abbiamo vissuto in questi giorni non è contato niente? »

quelle parole mi colpirono il cuore come mille coltellate, un dolore che non avevo mai provato. capii che se me ne fossi stato zitto non sarebbe accaduto nulla di tutto questo.

se solo per una volta fossi stato a bocca chiusa.

« mingi non intendevo dire questo »
« e allora cosa intendevi? dicendomi in quel modo mi fai pensare che per te tutti i baci, gli abbracci, le strette di mano, gli sguardi, non siano stati altro che il niente »

tirò su con il naso poi, vidi una lacrima scendere sulla sua guancia e appresi che avevo detto delle parole tanto brutte da averlo fatto piangere.

avevo fatto piangere song mingi, la più luminosa tra tutte le stelle. ora però non era illuminata più come prima, stava morendo, così come il suo sorriso in quel momento, che veniva spezzato dalle lacrime amare che gli colavano sul viso.

« no mingi, no non piangere per favore » dissi allungando una mano per asciugargli le lacrime.

ma lui la allontanò, si fece più distante, lascio andare la presa sulla mano che teneva ancora tra la sua.

𝗕𝗔𝗕𝗬𝗦𝗜𝗧𝗧𝗘𝗥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora