eleven

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due mesi non avevano tardato a passare: otto agosto, macchina di san.

la brezza estiva, il sole cocente. cocenti erano anche i sedili di quella macchina.

stavamo andando al mare, anzi, per la precisione stavamo andando alla casa al mare dei nonni di mingi poiché domani era il suo compleanno.

quindi san era alla guida della sua macchina, wooyoung era nel sedile accanto al suo e io, yeosang e jongho spiaccicati nei sedili posteriori.

ero certo che sarei potuto diventare parte del seggiolino con quel caldo, la pelle mi si attaccava da tutte le parti e l'unico sollievo era quello che mi ero beccato il posto al finestrino, che al momento era completamente abbassato.

se pensate che essere il terzo incomodo non sia una bella esperienza, ricredetevi, perché io non ero il terzo incomodo, ma bensì il quinto incomodo: due coppie in quella macchina e io l'unico coglione di turno, come al solito.

« yunho fatti forza, tra poco vedrai mingi il tuo fidanzato » esclamò wooyoung a gran voce.

« non stiamo insieme, quante volte devo dirvelo? »
« io scommetto che questi giorni al mare vi metterete insieme allora » disse poi san.

« si certo, nel multiverso »
« dai yunho devi solo dirgli che lo ami non so quanto ed ecco fatto »
« la fai facile, se mi riufita? "»

san frenò bruscamente, io finii con la faccia sul sedile davanti: « san e che cazzo! »

esclamao tirandomi su: trovai quattro paia di occhi che mi fissavano, inviperiti.

« scusami yunho, fattelo dire, sei coglione forte »
« in questo caso non esiste nemmeno la carta del rifiuto, mingi è cotto di te da quando ti ha visto per la prima volta »
« se osasse rifiutarti si ritrova pelato »
« menomale per lui non gli accadrà nulla, perché non ti può rifiutare »

parlarono tutti e quattro e io rimasi fermo e zitto come un pesce, poi san ripartì con la macchina.

« che poi mi chiedo io: perché non state già insieme? » disse wooyoung alzando le braccia in aria.

« sai me lo chiedo sempre prima di andare a dormire » gli rispose di botta jongho.

« avete finito di farvi i cazzi miei? »
« sei diventato nostro amico, questo aspetto era nel foglietto delle avvertenze, tipo medicinale insomma »
« chi cazzo legge il foglietto dei medicinali?»
« nessuno! »

io pensavo di star delirando dal caldo, perché quellata conversazione non aveva nulla di logico.

« che poi fai tutto il carino e poi avete scopato nel retro del locale, te e il rossino »
« non abbiamo scopato! chi cazzo te l'ha data 'sta informazione »
« a te non deve interessare questa cosa »
« e comunque ci siamo solo baciati »
«  "baciati" un corno, joshua ha gli incubi come minimo, quando è entrato e vi stavate mangiando la faccia, ecco cosa stavate facendo »
« guarda san, stai zitto che mingi mi ha raccontato che eri venuto con un succhiotto sul collo e pure bello evidente »

yeosang e jongho si girarono verso di me, non sapendo di quella cosa: « mi posso ben immaginare chi sia stato... » mormorò yeosang.

vidi da dietro wooyoung che fulminava con lo sguardo il fidanzato: « san! mi avevi detto che te lo eri coperto! »
« era tardi, se facevo ritardo joshua mi buttava sotto un treno! »
« la mia reputazione per te è uno scherzo »
« ah perché ne hai mai avuta una? »

mi tappai la mano con la bocca a forza per non scoppiare a ridere all'ultima frase, detta da jongho.

« choi, ti faccio scendere dalla mia macchina a calci nel culo »
« in realtà sarebbe la mia macchina, non la tua »
« mi riferivo a entrambi i choi qui presenti »

𝗕𝗔𝗕𝗬𝗦𝗜𝗧𝗧𝗘𝗥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora