five

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⤷ yunho ' s pov

il mio corpo si muoveva a ritmo di musica, i piedi che si trascinavano sul parquet lucido e freddo, le braccia che si muovevano elegantemente e il busto che si alzava e abbassava velocemente per lo sforzo.

continuai la mia danza per poco, poiché la canzone finì non molto dopo.
mi osservai all'enorme specchio della sala prove del fever: i capelli leggermente scompigliati, il respiro più veloce.

era veramente molto tempo che non ritornato al fever a causa delle ultime lezioni all'università e i continui impegni con hari e compagnia. mi era mancato tremendamente ballare libero in quella stanza che conoscevo ormai troppo bene.

mi passai una mano nei capelli e mi asciugai la fronte con la maglietta, tanto sarebbe dovuta andare a lavare a prescindere.

presi paura quando, dall'entrata, udii un applauso: girai la testa di scatto trovandoci mingi.

« sei stato veramente fantastico stavolta » entrò nella sala e mi si avvicinò; in quei giorni era suo solito venirmi a vedere quando meno me lo aspettavo.

« ma poi mi chiedo, tu vieni qui anche la vigilia di natale? sei la persona più stramba che io abbia mai conosciuto » rise lui.

« devo prenderlo come un complimento o...»
« devi. tra tutti sei il mio strambo preferito » fece per mandarmi un bacio e io non potei che ridere.

« tu e le tue stupide battute da rimorchio inutili » gli diedi una leggera spinta mentre andavo a rimettere le mie cose nel borsone; non vedevo l'ora di essere a casa e farmi una doccia.

mi incamminai fuori dalla sala prove e mingi mi seguì con uno sguardo strano: «cosa c'è? »

« tu vuoi andare fuori così? » diedi uno sguardo al mio corpo e non capii.

« è il ventiquattro dicembre, nevica, fa freddissimo e tu esci solo con la felpa? »
« non ci vedo nulla male »
« sì, se vuoi prenderti una broncopolmonite per natale. vieni, ti do la mia giacca »

se la tolse e me la posò sulle spalle, rimanendo con il maglione. poi riprese a parlare di scatto: « cazzo! mi ero dimenticato di dirtelo... » si passò una mano sulla faccia.

« cosa dovevi dirmi? »
« siamo da yuqi stasera »
« ti ricordo che dovrei farmi una doccia io »
« yuqi mi ha esplicitamente detto di portarti a casa sua, altrimenti sai che succede se non le obbedisci » uno spasmo gli attraversò la schiena « quella donna mi fa paura da arrabbiata » disse sottovoce poi.

risi: uno grande e grosso come song mingi che ha paura di sua sorella, che immagine comica.

dopo una mezz'oretta eravamo a casa di yuqi: entrando non solo mi si riscandarono tutte le ossa del corpo, ma sentii un odore di biscotti tremendamente familiare.

« siamo tornati! » urlò mingi facendo il suo ingresso in casa.

« era meglio se tu non tornavi » le rispose la sorella dalla cucina. amavo la loro dinamica.

entrati in cucina, trovai la persona che non credevo – e speravo – di vedere quella sera: miyeon.

appena il suo sguardo si incrociò con il mio, un sorriso si allargò sul suo viso: « yunho! » esclamò contenta come una pasqua.

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