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BAKUGO POV

Torno al tempio dopo aver svolto i miei soliti incarichi per il villaggio e controllo subito il rosso.

È ancora intento a dormire avvolto nel futon, appallottolato tra le coperte seppur il calore estivo inizia ad arrivare con calma.

Sorrido e, aspettando che si svegli, afferro l'occorrente per pulire la mia katana.

È come una figlia per me, è l'unica cosa che mi permette di sentirmi unito con il villaggio, con il potente Sole e con la mia famiglia.

La sfodero e, seduto a terra, la poggio delicatamente sopra le mie cosce, osservandola nei minimi dettagli.

Forse ne dovrei regalare una ad Eijiro?

Sarebbe davvero bello passare le giornate dove gli insegno ad usarla

Magari ne farò fare una dal villaggio

Prendo lo straccio di seta e lo bagno di poco nel secchio d'acqua preso giusto prima, iniziando così a pulire la lama.

È tutta per me, perciò me ne prendo cura con meticolosità, stessa cosa che faccio col rosso.

Lui è ciò che illumina la mia oscurità, colui che mi fà sentire amato ed al sicuro tra le sue braccia.

Mi si forma un piccolo sorriso e le mie code iniziano a scodinzolare lentamente.

Ad un tratto, sento qualcuno abbracciarmi da dietro accompagnato da un sbadiglio.

Giro il volto indietro e, trovando Eijiro attaccato al mio corpo come un bambino, ridacchio.

Gli bacio la fronte e gli dò il buongiorno, cosa che fà anche lui poco dopo.

Poggia il mento sulla mia spalla ed osserva ciò che faccio, nel mentre mi accarezza i fianchi.

"Non distrarmi o ti ammazzo" affermo serio mentre continuo a lucidare la lama.
"Non sto facendo nulla di male, tesoro. Dovresti arrabbiarti se facessi qualcosa del genere"

Sposta di colpo le mani sul mio petto e lo stringe con forza, facendomi scappare un gemito.

Per la sorpresa, la katana mi scivola e finisco per procurarmi un taglietto al dito.

Mi lamento per il bruciore e digrigno i denti, cosa che non scappa al rosso.

"Oddio, m-mi dispiace! Non v-volevo davvero!" esclama nel panico guardandosi attorno.

Mi afferra per il polso e mi fà immergere l'intera mano nel secchio d'acqua, così che il sangue smettesse di uscire.

"N-non pensavo potesse succedere...! Faccio s-solo casini, sono pessimo... Come puoi amare u-uno come me?" borbotta impanicato e con gli occhi lucidi.

Sospiro e, con l'altra mano, gli accarezzo la guancia.

"Io amo tutto di te, quindi anche l'Eijiro combina guai. È il tuo essere ed io lo accetto, qualunque cosa fai e pensi"

Mugola colpevole ed abbassa la testa.

"È solo un taglietto, guarda ha già smesso di sanguinare. Ed è stato merito tuo che mi hai messo la mano nell'acqua"

Alza lo sguardo e, osservando il mio polpastrello pulito, le punte delle sue labbra si piegano lievemente in su.

"Puoi sempre farti perdonare in un altro modo, lo sai come" ghigno dandogli un bacio sulla punta del naso.

Si mette sull'attenti e prova subito a saltarmi addosso, ma lo blocco sul nascere dicendogli che dobbiamo fare una cosa importante oggi.

Mi guarda confuso e piega appena la testa di lato.

Dove nasce il lontano {kiribaku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora