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BAKUGO POV

Ormai l'erba si è macchiata di rosso per il sangue che cola dai corpi morti a terra di entrambe le divinità, i superstiti combattono tra loro per avere la meglio.

Katane e lance si conficcano nei corpi facendo uscire fiotti del liquido scarlatto, le frecce scagliate dagli arcieri colpiscono rapide e precise i punti più deboli del corpo, le mazze chiodate colpiscono con brutalità spezzando con pochi colpi le ossa.

Sento il sangue gelare nelle mie vene a vedere quello spettacolo, ogni figura che cade a terra mi fà sentire come se mi arrivasse un pugno sullo stomaco.

Kirishima mi stringe a sé, mi abbraccia con forza per proteggermi da ciò che ci circonda.

Sento che trema, i suoi occhi guardano con disgusto i corpi trafitti e feriti, alcuni sono così mal ridotti che si riescono ad intravedere ossa ed organi bucati.

"C-cosa facciamo?" sussurro stringendomi a lui.

Non riesce a rispondere, il suo sguardo è puntato su quella carneficina, le sue iridi sono rosse proprio come il sangue che sta osservando.

Mi afferra di colpo per mano e la stringe con forza.

"Fuggiamo. Ora che sono impegnati a combattere, non si accorgeranno di noi" bisbiglia indietreggiando.

Giro subito lo sguardo verso di lui e lo guardo con una faccia sorpresa.

"Cosa?! No, non possiamo! Se ne accorgeranno!"
"Katsuki, non stiamo nemmeno combattendo. Non se ne renderanno conto!"

Stringo i pugni e mi volto verso i loro combattimenti, analizzando come sia presa la battaglia.

Noto però una kitsune con arco isolata dal gruppo, ha appena preso una freccia e la sta posizionando sulla corda.

Alza il braccio e capisco che sta puntando verso di noi, più precisamente il rosso.

Sgrano gli occhi ed impugno più velocemente che posso la mia katana, spostando Eijiro dietro di me.

La freccia viene scoccata e ruota in aria dritta verso di noi, non posso permettere che lui muoia.

Con un colpo secco di spada, spezzo il bastoncino di legno che cade a metà sul terreno.

La kitsune mi guarda allibita, poi ringhia e, gettato l'arco sull'erba, sfodera la propria katana e si avvicina minacciosa a me.

"Katsuki?! Che vuoi fare?! No, no! Non puoi combattere, rischierai la vita!" afferma preoccupato.
"Tu hai deciso di non uccidere nessuno ed è ciò che farò anche io. Voglio solo difenderti, ti prometto che scapperemo dopo"

Il suo viso si incupisce e gli occhi diventano presto lucidi ed arrossati, deglutisce a vuoto e si arrende.

Torno a fissare la kitsune che ormai è davanti a me, impugna saldamente la sua spada e mi guarda con disprezzo.

Alza di colpo l'arma e fà per colpirmi, ma mi difendo facendo scontrare le due lame.

Continua a tentare di attaccarmi, ma riesco a parare ogni colpo con facilità.

Non posso resistere per molto però, difendersi sempre è molto stancante e non otterrò una vittoria continuando così.

Non voglio uccidere, non ha minimamente senso

Devo solo trovare un modo per metterlo k.o. senza ucciderlo

Ma come? Come, come, come?!

Mi mordo il labbro e continuo a parare i suoi colpi, tentando di disarmarlo come avevo fatto con Eijiro alla sfida nel dojo.

Devo però anche controllare il rosso, è come un bambino disperso e può venire attaccato da un momento all'altro.

Dove nasce il lontano {kiribaku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora