CAPITOLO 8

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l'unica cosa che sento ora in me stessa è dolore e il nulla, il vuoto cosmico.

Fisso un punto non ben preciso. No so per quanto tempo. Non so più nulla,  so solo che mio padre non c'è più , o che potrei aver completamente perso la ragione e che lui si trovi dove l'ho lasciato.
È solo la disperazione e la speranza a farmi barcollare verso casa.

La porta ancora scardinata, e ciò mi rende consapevole che quello che ho appena assistito non si tratti di un sogno, mio padre assente, il mio cuore un micchio di cenere ai mie piedi.

Non ha importanza che tutto attorno a me sembri reale, non ha importanza che un'ombra sembri aver portato via mio padre. Non ha importanza nemmeno il vaso dimenticato in angolo della stanza.

Questo ho deciso è un'incubo, frutto dei mie sensi di colpa. Una punizione divina volendo.

Prima poi mi risveglierò.

Con questo pensiero in testa mi accascio sulla sedia a dondolo, il legno sotto il mio peso scricchiola, facendomi compagnia.

Chiudo gli occhi e mi constringo a dormire.

Mi trovo in una foresta, circondata dall'oscurità. I Rami graffiano il mio viso. Una foresta non così sconosciuta.
Mi guardo intorno, ma non riesco a vedere nulla. Avanzo. cammino senza avere una meta . Tra I fitti alberi e la oscurità, alla fine intravedo un lieve bagliore, più mi avvicino più accresce. Illumina tutto attorno a se.
Emana così tanta luce che mi devo coprire gli occhi con il dorso della mano per non rischiare di accecarmi.
"non lasciar vincere il male. Ottieni ciò che ti appartiene."
riconoscerei questa voce ovunque. dentro di me esplodono sensazioni che vanno dalla confusione ad un dolore al petto come uno spasmo al cuore.
Ma soprattutto provo rabbia, quella che arde in tutto il corpo e non mi spiego il perchè.
Cado in un silenzio, un silenzio che sembra eterno, non credo alle mie orecchie. Ancora sconvolta, mi faccio coraggio, e gli rivolgo la parola, senza avere dubbio con chi sto parlando.
"Mamma?"
mi guardo attorno freneticamente, cercandola, ma con la luce negli occhi è difficile vederla. Non so cosa intenda, non so come sia possibile, ma so che questo non è l'importante.
"mamma hanno preso papà!".
Non capisco perchè mi rivolga a lei, come se avesse la soluzione, come se da morta potesse salvarmi.
Come se non stessi sognando.
perchè è un sogno vero?
D'un tratto la luce affievolisce facendomi ricadere nel buio.
Prima che sparisse del tutto urlo una domanda - stupida forse - ma che proviene da una parte sconosciuta di me.
"come posso ottenere ciò che mi spetta."
Rimango in attesa della risposta.
Tra le ombre e le mie domande, quando alla fine mia madre o almeno il suo eco risponde.

" quando sarai pronta a capire ciò chi sei
guarderanno giù tutti gli dei
dall'ora ogni mossa che farai
attenzione e coraggio deciderai "

Non ho tempo per metabolizzare. Le ombre mi divorano.

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