CAPITOLO 29

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Non sento niente.
Passano dei secondi, ma non succede nulla, apro gli occhi e guardo Pis notando che sul suo volto è comparso un sorriso divertito.
Lo guardo confusa.
"Hai una ciglia sulla guancia" esclama togliendomela con il pollice.
Ma diamine, penso.
Sento il calore partire dalla guancia per poi invadermi tutto il viso.
Pis mi guarda divertito, mi alzo di scatto dalla vasca rischiando di scivolare.
"Puoi uscire, devo vestirmi" dico indicandogli la porta senza guardarlo negli occhi.
Pis si alza, ma prima di uscire mi lancia un'altra sguardo e aggiunge.
"Ti aspettiamo a mangiare"
Annuisco e aspetto che esca.
Appena esce guardo i mie vestiti per terra.
"Cazzo adesso cosa faccio?" Mormoro.
Inizio ad a guardarmi in giro alla ricerca di qualcosa.
Trovando un vestito semplice color caramello sul lavandino.
"Non gli dispiacerà se lo indosso" esclamo a voce alta.
Però non ho più tempo, mi aspettano.
Lo prendo e lo indosso, mi dirigo verso i mie vestiti e li prendo, esco dal bagno percorrendo il corridoio, seguendo il profumo di cibo, ritrovandomi nella sala da pranzo.
"Scusa se ho messo il tuo vestito, ma".
Esclamo attraversando la soglia della porta portando in avanti i vestiti sporchi.
Quando entro in sala immediatamente cala il silenzio, tutti tre si girano a guardarmi, Pis e Jonny spalancano la bocca, ed io gli regalo la mia espressione di che diamine ti guardi, per poi sorridergli.
Mi siedo attorno al tavolo, rimanendo sbalordita di quanta roba c'è e anche cibo umano.
Tra pollo, patine, insalata, carote, arrosto di maiale e più ne ha più ne metta.
"Quel L'unguento ha fatto miracoli" esclamo per spezzare il silenzio che si è creato.
Arin, Pis e Jonny si guardano per poi guardare me. Ci posso giurare che stanno sorridere sotto i baffi.
"Cosa avete da sorridere" dico ormai esasperata.
"Niente, niente" dice sbrigativo Jonny.
" No adesso tu parli, sono un po' stufa dei vostri giochetti"
esclamo alzando un po' la voce.
Jonny sposta lo sguardo altrove e attorno a noi cala di nuovo il silenzio.
"Prometti che non te la prendi?" Esclama Arin prendendo la parola.
"Non ti prometto nulla"
dico incrociando le braccia.
"Bene, l'unguento non è che semplicemente shampoo" continua Arin.
Strabuzzo gli occhi, sto per esclamare qualcosa di non molto piacevole, quando Arin mi procede.
"Scusami kagea, ma non ti si poteva stare in parte" aggiunge.
"E quel colore, come ha fatto a sparire".
Dico incredula.
"Può sparire semplicemente con dell'acqua pulita" interviene Pis.
" È perché non me lo avete detto?" Dico guardandolo male.
Lui sposta lo sguardo verso Arin, ma non dice più nulla.
Abbasso lo sguardo sul piatto vuoto, senza dire un'altra parola.
Non sopporto le prese in giro.
Alzo lo sguardo verso il cibo, prendendo una coscia di pollo e lo addento.
Mamma mia quanto mi è mancato mangiare qualcosa che non sia, carne essiccata o pane.
"Allora Arin, cosa si dice da queste parti" esclama Pis per cambiare discorso.
"Non cose molto belle, purtroppo"
Dice Arin prendendo delle carote.
"Perché" interviene Jonny.
Ah adesso parla.
Penso.
"La regina delle ombre, insieme al re della luna, vogliono dichiarare guerra al regno degli Dei".
Continua Arin.
Io che stavo ancora mangiando giustamente mi blocco a guardarli.
"Questa non ci voleva" dice preoccupato Jonny.
"Sai il perché" chiedo.
" Sono stufi di stare al di sotto del potere immenso."
Esclama Arin guardandomi.
"Se è come dici, neanche la terra è al sicuro"
Da queste parole la mia mente viaggia a Endla, la mia cara amica Endla e a tutti quei bambini innocenti.
"Si potrà fare qualcosa?" Esclamo alzandomi di scatto dalla sedia facendola cadere.
Pis apre la bocca per parlare, ma viene interrotto da qualcuno che bussa alla porta.
"Scusatemi" dice Arin pulendosi la bocca e alzandosi per andare a vedere chi è.
"Quindi?" Dico puntualizzando la domanda di prima.
"Non lo so, non ho proprio idea" esclama Pis.
"FERMI". La voce di Arin arriva fino a noi, una voce intrisa di paura e rabbia.
Tutte e tre ci voltiamo verso l'entrata della sala da pranzo.
All'improvviso davanti a noi compaiono tre ombre.

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