CAPITOLO 9

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Mi sveglio di colpo agitata, rimango seduta. Annaspo, come fossi stata in apnea per tutto questo tempo.
Il sudore attaccato alla pelle mi fa capire che ho sognato veramente ciò che ho visto,la sensazione che quello che è successo non è stato un sogno
Prima la scomparsa di mio padre, ora la riapparizione di mia madre.
Fosse stato un'altro momento lo avrei trovato divertente.
Ora no.

" quando sara pronta a capire ciò chi sei..." mormoro sotto voce cercando di ricordare ciò che mi ha detto, ma il resto della frase è gia lontana dalla mia mente.
Scoppio a ridere per la stupidaggine del sogno. Ma dopo smetto subito. Mi guardo intorno. La porta è ancora rotta, il vento fa danzare le tende della piccola finestra della cucina. All'orizzonte si innalza la foresta e io finalmente comprendo che mio padre non c'è. Mio padre non c'è!
Non era un'icubo. Sono stata una stupida e una codarda. Un'ombra ha rapito veramente padre e tutto quello che sono riuscita a fare è stato piangere e pregare,( pure dormire) invece che combattere.
Ripercorro le ultime ora con lo stomaco che affonda per ogni avvenimento che la mente porta a galla.

Non hai mai ascoltato il tuo cuore
e per questo ti porterò via il tuo più grande amore.

Che cosa vorrà mai dire? È una minaccia? Una promessa? Una vendetta?
Perchè mio padre? Perchè non prendere me al suo posto?
E il sogno cosa significa?
Ha importanza o no?
Che stra diamine Dovrei fare adesso?
Penso e penso, talmente tanto da farmi venire il mal di testa, ma la mia mente non è in grado di formulare un piano, una soluzione ad un problema che sembra non averne .
Ormai sveglia cerco di riprendermi dallo shock di queste ore passate.
Sono una ladra, dovrei essere in grado di pensare velocemente ad un piano secondario, eppure mi ritrovo con un mucchio di mosche e un grande punto di domanda stampato in fronte.
A Ante la magia non si crede semplicemente non può esistere. Tutto è spiegabile attraverso la logica e la scienza.
Nessun intellettuale, nessun matematico, nessun scientifico potrebbe spiegare l'accaduto senza darmi o della pazza o della bugiarda. Nessuno...o forse no.

Endla.
Come ho fatto a non pesarci prima?
lei è una delle poche persone che crede ancora alla magia e dopo questa notte, anch'io.

Mi alzo di scatto che quasi rischio di cadere per terra.
Corro verso la porta, mi faccio scivolare addosso il manto sulle spalle. Mi armo con tutto quello che posseggo: arco, frecce, e un set di coltelli, che ho preso in "prestito" da una casa nel paese di Iperius, non troppo distante da Filyxian.
Tre colline, per essere precisa.
Pronta a partire, pronta a scommettere sulla mia amica faccio per varcare la porta di casa, domandandomi se la rivedrò ancora.
Ma sto dimenticando una cosa.
qualcosa che una ladra non dimenticherebbe mai: i Domis.
Cerco quel vaso maledetto. Ma non lo trovo. Ispeziono ogni angolo della casetta
Ma del vaso non c'è più traccia.
Scomparso come è scomparso mio padre... forse con mio padre? Che il rapimento si collegato al vaso ? Adesso credo sia una possibilità.
Ma non posso, non voglio concentrarmi troppo su questo.
Le risposte arriveranno quando io arriverò ad Atenea, quando arriverò da Endla.
Dove è mio padre?
Era veramente mia madre quella del sogno?
E il vaso?
Queste saranno le prime domande che le porrò.
E l'ultima sarà forse una che non porrò affatto.
È tutta colpa mia?

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