CAPITOLO 22

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Mi sveglio di colpo, dalla mia bocca fuori esce acqua, inizio a tossire, non ho più ossigeno nei polmoni.
"Kagea!"
Urla Endla inginocchiandosi difronte al mio viso
"Mi hai fatto prendere un colpo quando ti ho vista cadere dal cavallo"
Aggiunge accarezzandomi il viso.
"Cosa è successo?"
Tossisco, cerco di inalare più ossigeno possibile, ma faccio fatica.
"Sei svenuta lasciando la presa dal cavallo, finendo in acqua".
Dice Endla ormai in lacrime.
"Stai tranquilla, sto bene, almeno credo" esclamo sedendomi.
"Cosa vuoi dire con questo?".
Si intromette Pis che fino in quel momento non ha aperto bocca.
"Sentivo qualcosa o meglio qualcuno sussurrare il mio nome, all'inizio pensavo che foste voi, ma non mi avete risposto".

Dico cercando di rialzarmi in piedi.
"Però, lo so che c'è un però" alzo lo sguardo puntandolo negli occhi di Pis.
"Non sussurravano solo il mio nome" continuo
"È che cosa hai sentito?"
Una fitta al cuore mi smuove, sento solamente caldo, mi avvicino ala sfonda del fiume cautamente, con la paura di risentire quelle voci e di svenire nuovamente, ma non sento più niente.
Mi inginocchiò e immergo le mani a modo di scodella nell'acqua raccogliendola per poi bagnarmi il viso.
"Sei lei" dico ancora con il viso coperto dalle mani.
"Cosa?" Esclama Endla.
"Sei lei, e questo che sentivo ripetere " ripeto voltandomi verso Endla e Pis.
Sulle loro facce compaiono espressioni totalmente diverse.
Su quella Pis com una lieve scintilla nei suo occhi ma subito dopo scompare lasciando spazio ad una espressione sconvolta.
Invece Endla mi sembra solo confusa.
"Che cosa erano quelle voci" mi porgo a Pis.
"Sirene" esclama semplicemente.
"Io non ho sentito niente, e poi sul serio esistono davvero le sirene ?" aggiunge Endla, Pis la guarda  e poi guarda me.
"Meglio così, adesso che ti sei ripresa possiamo continuare"
Senza rispondere alla domanda di Endla
Annuisco ancora un po stordita.
" Ma sei matto, non vedi che non sta ancora bene" urla Endla andandogli incontro.
"Nemmeno io sto bene" sussurra.
Lo guardo e noto che ha gli occhi lucidi, non soffermandomi troppo esclamo.
"Non fa niente Endla, ha ragione, non voglio rivivere quello che è successo con quell'essere"
Dico salendo in sella.
Glielo chiederò dopo che cosa gli succede.
Penso.
Endla mi guarda preoccupata, scuote la testa montando sulla sella anche lei.
Con la coda dell'occhio noto che Pis si sta asciugando una lacrima montando in sella anche lui.
Per poi procedere lungo il nostro viaggio, quando Endla esclama.
"Ma perché non fai quella cosa del fischio per andare più veloci, non arriveremo prima?"
"Esatto" dico dando ragione a Endla.
"Non posso usarla troppe volte"
"Perché no" dico curiosa.
Attendo una risposta ma nulla da fare non ne ricevo.
Misterioso il signore.
Ormai ci ho fatto l'abitudine di quando Pis parla da solo, però qualche dubbio me lo pongo lo stesso.
Lui chi è?
Parla veramente da solo?
Ho visto troppe cose strane per non pensare che potrebbe esserci qualcosa sotto.

Vengo portata alla realtà quando i cavalli si fermano. Mi guardo in giro rimanendo sbalordita da ciò che vedo, davanti a noi si innalzano dei altissimi alberi che purtroppo grazie alla mi ignoranza non posso sapere che alberi siano. Ma sono certa che saranno alti quaranta braccia se non di più.
"Ma questi sono alberi di Moltizyas"
Esulta Endla.
"Non li ho mai visti, ma ne ho letto capitoli su capitolo dove ne parlavano".
Aggiunge Endla rimanendo con la bocca aperta.
"Benvenuti alla foresta dei Giganti".
Pronuncia Pis aprendo le braccia.
"Si narra che qui un tempo vivessero dei giganti, ma pian piano sparirono, ma non si sa per quale misterioso motivo lo facessero"

Continua Endla mentre proseguiamo nell'inoltrarci nella foresta.
"Semplicemente avevano finito le loro prede" esclama Pis ridacchiando.
"E di che cosa si nutrivano".
Dico inconsciamente.
"Umani" basta solamente quell'unica parola per farmi venire i brividi.
"Siamo sicuri che non ci siano più, sai io non mi fido tanto, dopo quello che è successo". Pronuncia Endla fermando il cavallo.
"Stai tranquilla, non vivono  più sulla terra ormai da secoli" la rassicura Pis.
"Se lo dici tu" mugugna Endla ritornando a galoppare.
"Ho fame" mormoro tra me e me.
"A chi lo dici".
Mi volto verso la direzione da dove penso che proviene la voce, ma non c'è nessuno, anzi in parte a me c'è il cavallo vuoto.
La fame fa brutti scherzi.
Penso scuotendo la testa.
Ci inoltriamo sempre di più nella foresta fin quando ormai gli alberi coprono tutto il cielo. Non si capisce più se è giorno o notte.
"Bene, ora possiamo fermarci per mangiare qualcosa" dice Pis fermando il cavallo.
"Finalmente, ho una fame da giganti"
Esclama Endla, alzo lo sguardo al cielo per via della battuta pessima.
Scendiamo dal cavallo e Pis tira fuori dalla sua sacca delle cosce di maiale.
"Ok Endla vai a prendere un po' di legna, hai visto quanti alberi ci sono adesso". Ridacchia Pis.
Endla sbuffa, ma non aggiunge niente, anzi con mio stupore inizia a inoltrarsi nei fitti alberi a piedi.
"Ma siamo sicuri che è sicuro"
Dico preoccupata guardando Endla allontanarsi.
"Si stai tranquilla"
Esclama Pis sbrigativo.
"Posso porti una domanda adesso che siamo soli"
Dico voltandomi verso di lui.
"Dimmi pure" dice lui sedendosi a terra.
"Cosa ti è preso oggi?"
Pis mi guarda confuso.
"In che senso?" Esclama estraendo il pugnale dalla fodera.
"Dal momento che abbiamo attraversato il fiume sei cambiato".
Evito di riferirgli che mi sono accorta che stava piangendo.
Pis si mette comodo, massaggiandosi le meningi.
"Sai... Quel fiume ti sussurra solamente la verità".
Lo guardo confuso perché non sto capendo cosa sta dicendo.
"Non ho capito cosa intendi" dico sedendomi in parte a lui.
"Mi spiego meglio, quando arrivi alla metà del fiume, le sirene si accorgono di te e iniziano a sussurarti tutta la verità passata, presente e futuro, sta a loro decidere in quelle periodo in base a ciò che provi in quel momento."

"E perché Endla non li ha sentite?"
"Perché noi due siamo speciali"
dice Pis puntando gli occhi diritti sui i mie.
"Tu più di me" aggiunge spostando lo sguardo altrove.
Lo guardo con espressione curiosa, e come se mi avesse letto nel pensiero continua a parlare.
"Invece a me hanno di nuovo sussurrato che neanche questa volta ritornerò a casa"
Una lacrima solca sul suo viso, istintivamente lo abbraccio.
"Che ne sai se questa volta non è così"
Dico ancora tra le sue braccia.
"È sempre stato così, ogni volta che attraversiamo quel fiume, le sirene mi sussurravano sempre la stessa cosa e ogni volta che arrivammo  in cima alla montagna non siamo mai riusciti  ad attraversare il portale"
Sento dei singhiozzi sulle mie spalle, ormai è scoppiato in lacrime.
Non so bene come comportarmi in queste situazioni.
Quindi opto per stringerlo fra me e le mie braccia più forte dandogli delle leggere pacche sulla spalla.
"Non si fa così a consolare una persona"

tra le mie spalle sento Pis sorridere, mi stacco, senza dare troppo peso a ciò che ho appena sentito pensando che sia colpa della troppa fame.
"Allora quando si mangia?" Dico cercando di distrarlo.
"Quando ritornerà la ragazza con la legna" Esclama asciugandosi le lacrime.
"Posso farti un'altra domanda?"
Lui mi guarda e annuisce.
"Perché non accendi il fuoco come l'ultima volta? Sono giovane ma non stupida, so che hai qualche potere che tieni nascosto"
"Finalmente ci è arrivata"

Mi sfregò le orecchie per togliere quella strana voce che mi gira attorno.
Starano ormai siamo lontani dal fiume.
"Ci hai messo così tanto a convincerti che non sono uno come gli altri?"
Annuisco.
"Semplicemente non posso"
Dice guardando un punto dietro di me.
Ok basta domande Kagea.
Penso.
Mi volto nella direzione che sta guardando Pis e da lontano compare Endla con in mano un mucchio di legna.
"Volete aiutarmi o state lì fermi a guardare"
Urla Endla, mi alzo e mi dirigo verso di lei.
"Non ci hai messo tanto" dico avvicinandomi a lei prendendo un po' di legna.
"Guarda in che posto siamo". Esclama
"Hai ragione' dico facendo fuoriuscire una risatina.
Arriviamo davanti a Pis e lasciamo cadere la legna ai suoi piedi.
Nel frattempo Pis ha tagliato la carne dividendola in quattro pezzi.
"Va bene, adesso che c'è la legna accendiamo il fuoco".
Pis si alza in piedi prendendo un ramo e un pezzo di legna cominciando a sfregare i due pezzi di legna fra di loro sempre più velocemente.
Il legno incomincia a fare fumo fin quando non compare una piccola fiammella.
Pis prende aria e inizia a soffrirci sopra fin quando non appare una grande fiamma.
Io è Endla lo guardiamo stupite per quanta facilità è riuscito ad accenderlo, se lo facevamo noi ci mettevamo secoli.
Pis prende un'altro rametto e ci infilza i quattro pezzi di carne, tenendolo ben distanti dal fuoco posizionandoli sopra il fuoco muovendoli in senso orario.
"Ti va di finire la tua storia?"
Dice Endla rompendo il silenzio.
"Ah sì? Adesso sei interessata ieri ti sei persino addormentata"
Gli ricorda Pis.
"Ero stanca non avevo dormito per niente" si giustifica.
Pis ci guarda e sorride.
"Mi fa piacere che ti interessa la mia vita"
"Allora dov'è che siamo rimasti?"
Continua Pis.
"Che c'è ancora un portale aperto" gli ricorda Endla.
"Giusto, il portale aperto è rimasto così per mia fortuna grazie alla tromba che suonò per richiamare tutti gli dei nel loro regno, quindi non riuscirono ad chiuderlo.
Quando io e Jonny abbiamo provato ad entrare nel portale la magia che c'è per non fare uscire né entrare creature magiche ci rimbalzò fuori. Con molti tentativi, con la speranza che il re del nostro regno ci avesse perdonato noi riprovavamo, ma ogni volta abbiamo avuto la prova che non fosse così"
Esclama quelle ultime parole guardando un punto non ben definito in parte a lui.
Cala un silenzio tra noi, un silenzio enigmatico che viene interrotto da Pis.
"Che cosa dici Jonny, impossibile!"
Io e Endla lo guardiamo, Pis si volta verso di noi ed esclama.
"Ragazze è ora di ripartire, mangiate in fretta" dice sbrigativo.
Noi due lo guardiamo con un punto di domanda sulla testa.
Non riusciamo a pronunciare nemmeno una parola, che all'improvviso la terra inizia a tremare.
Ma è possibile che non possiamo riposarci almeno un secondo ?

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