CAPITOLO 16

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Endla corre verso di me mi alzo di scatto fiera di ciò che avevo fatto, pronta a raccontare tutto.
Ma mi supera inginocchiandosi davanti al corpo di quel malcapitato.
La guardo confusa.
So che si preoccupa di tutti, ma preoccuparsi di una persona che ha cercato di entrare in casa sua mi sembra un po' troppo.
"Sei matta per caso?"
Dice riportandomi alla realtà.
"Io matta? Ha cercato di entrare in casa TUA dovresti ringraziarmi".
Dico incrociando le braccia.
"Lui è Erlon, il mio ragazzo" aggiunge dandogli delle pacche sul viso.
Spalanco la bocca rimanendo a fissare lui e poi lei.
"La smetti di fissarci, aiutami a portarlo sul divano".
Mi avvicino a lui e lo sollevò dalle braccia mentre Endla fa la stessa cosa con dalle gambe.
È magrolino ma pesa, per tutti gli dei.
"Ma illuminami tu dai le chiavi di casa a tutti?" Dico alzando lo sguardo per guardarla.
"No, non avevo chiuso la porta"
Mi fermo sbalordita.
"Non avevi chiuso la porta a chiave? Lasciandomi sola dentro?"
Dico fermandomi in mezzo al corridoio.
"Ma si Kagea, ritornavo subito"
Dice cercando di scusarsi.
Gli laccio un occhiataccia riprendendo a camminare, arrivati al divano lo posizioniamo disteso, mentre Endla lo copre con una coperta.
"Si può sapere perché devi reagire così?"
Dice lei vendo verso di me.
La guardo e sbuffo.
"Pensa se fosse stato un ladro mi avresti ringraziato."
Dico indicandolo con due mani.
"Ma per fortuna non è così"
Potremmo andare avanti ore ore a discutere ma per fortuna ci blocca un mugugno.

Ci voltiamo verso Erlon e subito Endla va da lui e lo abbraccia.
"Oh tesoro mio ti senti bene?"
Dice accarezzandogli le guance
Erlon mugugna qualcosa e pian piano si alza mettendo una mano sulla nuca dove lo colpito.
" Si piccola mia"
Piccola?
Mi viene quasi da vomitare, se in caso mai mi mettessi con qualcuno per favore riempitemi di sberle per sistemare il mio cervello subito se inizio a dare nomignoli del genere.
"Non so cosa sia successo"
Edla mi guarda e subito dopo si gira anche Erlon.
"E tu chi saresti?"
Dice toccandosi nuovamente la nuca.
"Quella che tra poco non ti uccideva"
Esclamo facendomi scappare un risatina.
Endla mi lancia le sue solite occhiatacce.
E subito mi ricompongo.
"A parte gli scherzi mi dispiace, non sapevo chi fossi perciò..."
Lui mi guarda con aria incredula ma subito dopo si mette a ridere.
Io e Edla ci guardiamo confuse voltandoci verso di lui.
"Si tranquilla ti capisco, per fortuna sono ancora vivo"
Dice continuando a ridere.
Per caso si può morire dalle risate?
Perché se è così lui è sulla buona strada.
Adesso capisco perché Endla gli piace.
È solare fin troppo e bello questo non lo nego.

"Ma come ti chiami?"
Dice ricomponendosi.
"Kagea Timox"
"Piacere mio Erlon Daimons"

Aggiunge porgendomi la mano, allungo il braccio e gliela stringo.
Lo so lo so
Penso
"Sono venuta a darti un saluto prima che parti" dice ritornando a guardare Endla.
" Ma che amore, grazie tesoro"
Dice dandogli un bacio sulla guancia.
Ok ok adesso è troppo, mi schiarisco la voce ed esclamo.
"Ci troviamo fiori, fai pure quello che devi fare"
Dico andando verso la porta d'entrata senza aspettare che mi dica qualcosa.
Esco dal l'uscio della  porta e davanti a me trovo due cavalli bellissimi uno bianco e l'altro nero.
Istintivamente vado verso quello nero accarezzando quello bianco.
Mi soffermo a guardarlo e penso proprio che anche lui stia guardando me.
"Ei bello come stai, stanco?"
Sussurro al suo orecchio.

Gli accarezzo la criniera guardando verso l'orizzonte dove si innalza la montagna.
"Sarà dura, ma tutto questo lo faccio per te papà".
Dico lasciando scappare un lacrima.
La porta della casa si apre e dalla soglia spuntano due sagome  Endla e Erlon.
Per salutarsi si danno un'altra Bacio ma questo volta sulle labbra.
E che diamine sono uscita per non vedere queste cose sdolcinate e voi cosa fate ?
"Ooooh tesoro tra poco il sole sarà pieno ci avviamo" dico  prendendola in giro.
Lei non mi dice nulla allontanandosi da lui mi raggiunge, salutandolo con la mano.
"Fai attenzione!"
Esclama ricambiando il saluto.
"Anche tu Kagea".
Dice salutandomi.
Lo ricambio con un cenno della testa per poi montare a cavallo.
E la stessa cosa fa Endla.
Partiamo, sempre più veloce galoppando e ridendo insieme come se non fossimo mai state separate dalla vita che ci è stata imposta.

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