Sapevo che un cuore spezzato sarebbe stato inevitabile, ma fa comunque male

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In realtà Leo non dovette fare un grosso inseguimento al cardiopalma, perché Dotty era semplicemente uscita dalla stanza, e sembrava che lo stesse aspettando fuori.

Rassicurante da un lato, ma Leo era comunque terrorizzato.

-N_non volevo disturbarti...- borbottò la cuoca notando l'uscita del collega, completamente tremante, pallida e spaventata.

-Dotty! Posso spiegare! Ti prego permettimi di spiegare prima di scendere a conclusioni affrettate!- Leo iniziò a parlare senza quasi ascoltarla, senza fiato nonostante non avesse corso per niente.

-Okay...- sussurrò Dotty, annuendo appena, anche se non sembrava riuscire a guardare Leo negli occhi.

-Lo so che sarà difficile, ma se mi ascolti... oh, okay? Mi ascolti?- Leo, che era pronto a dover lottare con le unghie e con i denti per farsi ascoltare, rimase molto sorpreso che Dotty fosse così arrendevole e aperta.

La cuoca annuì nuovamente, con più convinzione.

-Oh... possiamo, ehm... entrare? Prima che arrivino altre persone?- propose Leo, indicando la camerata.

-Okay...- Dotty lo seguì, un po' incerta.

Leo era un misto tra sollevato, confuso e ancora spaventato.

Non si aspettava minimamente quella reazione così, circa, tranquilla, e non sapeva come reagire.

Una volta in camera, rifletté se chiudere o meno la porta a chiave, ma non voleva dare l'impressione di intrappolare Dotty, si sarebbe potuta sentire poco al sicuro, così la chiuse normalmente, pregando che nessuno entrasse nuovamente.

Dotty, dopotutto, era una persona tranquilla, affidabile, ma soprattutto discreta.

Le altre coinquiline e colleghe... molto meno.

Non era un caso che tutti i gossip del castello partissero dalle cuoche.

Dotty afferrò il libro che aveva lasciato cadere, e se lo rigirò tra le mani, a disagio, lanciando occhiate a Leo e lasciando che fosse lui il primo a parlare.

Leo non sapeva da dove cominciare, onestamente.

Il suo cuore batteva a mille.

-...quanto hai sentito e cosa hai visto? Ti prego dimmi sinceramente, così so da dove partire...- alla fine optò per una domanda piuttosto tranquilla, sistemandosi la parrucca e gli occhiali.

-Ho visto tre figure evanescenti che suppongo possano essere tre divinità anche se mi sembra impossibile, ho sentito che parlavi di offerte, di una tale Giada, del principe Daryan e di... curare persone. E poi... sei il criminale ricercato in tutti i regni, non è così? I capelli rossi sono molto riconoscibili- Dotty lo indicò incerta, e con la mano tremante.

Era spaventata anche lei, ma non tanto quanto Leo, che non sapeva proprio cosa fare.

Non era più questione di convincere Alex, la sua amica e personaggio secondario che sarebbe dovuta morire, ma Dotty, una "protagonista". Erano amici, erano colleghi, e avevano un buon rapporto, ma era pur sempre Dotty: metodica, attenta, leale e... la sua rivale in amore.

-Okay... ci sono molte spiegazioni da dare ed è una storia troppo lunga da raccontare in pochi minuti... ti fidi se ti dico che non sono assolutamente un traditore, e il mio unico scopo è quello di proteggere tutti e far finire la guerra nel modo migliore?- Leo provò comunque a sperare nella fiducia totale.

-...non lo so, Leah, sempre che questo sia il tuo vero nome... perché stai agendo di nascosto, se è per il meglio?- Dotty gli lanciò un'occhiata sospettosa.

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