Potrei anche abituarmi alla calma... ma non credo ne avrò il tempo

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Leo doveva ammettere che non si aspettava del tutto di svegliarsi, ma fu felice di farlo, dopo un numero imprecisato di ore passate in un sonno così profondo che era sembrato un enorme oblio.

Si sentiva come se non fosse passato che un minuto, e allo stesso tempo come se fosse rimasto fuori gioco per giorni interi.

E si sentiva un misto tra completamente intontito, e leggero come una piuma.

Era ancora ad occhi chiusi, e non riusciva a muoversi, come in uno stato di limbo tra il sonno e la veglia, ma i suoi sensi iniziavano ad avviarsi, e ciò che gli arrivava non era malvagio.

Un buon odore di pulito.

Un vago sapore di medicine in bocca, tipo menta.

Un silenzio confortante e pacifico, rotto solo da un respiro leggero e calmo alla sua destra, e il lieve cinguettio degli uccelli fuori dalla finestra.

Alcuni raggi del sole che avevano attraversato appena la membrana sottile dei suoi occhi.

Ma soprattutto delle calde coperte addosso, un morbido materasso sotto di lui... e una mano sulla sua, che la stringeva appena, e che accarezzava con estrema dolcezza e delicatezza.

Leo si ritrovò a stringere inconsciamente la mano sconosciuta che però era estremamente familiare, e si girò lentamente verso la direzione dalla quale veniva il respiro, aprendo molto lentamente gli occhi, e sorprendendosi nel trovare accanto a sé la figura del principe Daryan, che lo guardava sorpreso e preoccupato.

Leo accennò un sorriso sognante.

Quella sì che era una bella immagine con cui svegliarsi.

Quasi celestiale.

Forse Leo era morto e quello era un angelo.

-Principe Daryan...- sussurrò, o almeno provò a sussurrare, ma la sua voce era roca, e gli uscì un borbottio intellegibile.

-Leonardo... sei... sveglio- anche Daryan sembrava senza fiato, e lo fissava come in una trance, come se non riuscisse del tutto a credere ai suoi occhi, in quel momento.

Fu comunque il primo a riprendersi, distogliendo in fretta lo sguardo, e ritirando la mano.

Leo sentì immensamente freddo, senza poterla più stringere.

E finalmente anche lui si rese conto di quanto era successo.

L'attacco, la scoperta, le frecce, e il salvataggio.

Oh dei!

Aveva combinato un casino!

Provò a mettersi a sedere, ma non riuscì a muoversi, e comunque il principe Daryan sembrò intuire la sua intenzione perché si affrettò a tenerlo sdraiato.

-Fermo, devi... devi riposarti- provò a suggerire, in tono incerto -...vado a chiamare il dottore- si alzò poi, adocchiando la porta come se non vedesse l'ora di correre via.

-Aspetti! Principe Daryan! Sta bene?! Mi dispiace averla...- Leo arrossì al pensiero di quel bacio salvavita -...ho agito d'impulso e volevo solo salvarle la vita- si spiegò, imbarazzato e agitato.

Beh, era in un letto e non in prigione, ed era stato chiaramente trattato bene da quando era svenuto, viste le sue condizioni piacevoli, ma non era comunque sicuro che sarebbe stato così ancora a lungo.

Daryan poteva trattarlo bene per dovere dato che Leo gli aveva salvato la vita, ma una volta ripagato il debito, era possibile che lo rinchiudesse in prigione e buttasse la chiave perché non poteva fidarsi di lui.

...okay, era improbabile, perché Daryan non era un principe crudele.

Ma Leo aveva comunque paura che succedesse il peggio, perché le cose andavano sempre storte, per lui.

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