Da quando questo isekai è anche genderbend?!

49 6 6
                                    

-Puoi abbassare la spada, ti prego? Inizia a diventare imbarazzante- Leo aveva le mani alzate e fissava la lama della spada con espressione stanca.

Aveva perso il conto di quante volte gliene avevano puntata una alla gola, e non credeva che sarebbe stato fortunato ancora a lungo nel sopravvivere a quel tipo di minaccia.

Ma lo sapevano che il collo era il punto più vulnerabile del corpo umano?

...sì, senz'altro.

-Io non abbasso proprio un bel niente! Pensi che non sappia di cosa sei capace? Ti ho cercato tutto il giorno- Alex però era combattiva.

Leo piegò la testa.

-Eri a due passi da me quando sono svenuto...- osservò Leo, un po' sorpreso, lanciando un'occhiata a Gideon, che accennò un sorrisino.

-Sono molto veloce e abile nel seminare le persone- spiegò, soddisfatto.

-Ammirevole- gli sorrise Leo, incoraggiante.

-E tu sei più leggero della spada- aggiunse poi il bambino, indicando l'arma che aveva ripreso in mano.

-Meno ammirevole- borbottò Leo, sentendosi attaccato.

-Non ti rendi ancora conto della situazione in cui ti trovi, spia?- Alex insistette, irritata nel non essere presa sul serio.

Leo sapeva quanto fosse professionale e abile, quindi decise che fosse meglio dedicarle tutta la propria attenzione. E poi era davvero felicissimo di vederla, soprattutto con ancora la vita che fluiva nel suo corpo.

Ma era il caso di averla dalla sua parte, se voleva restare vivo anche lui.

Quindi era meglio essere seri, per una volta.

-Me ne rendo conto... se vuoi catturarmi va bene, ma ti prego, lascia andare i bambini- Leo indicò i ragazzi dietro di lui.

-Ma...- provò a lamentarsi Gideon.

Alex lo interruppe.

-Non posso! Sono alleati del nemico, e devo trattarli di conseguenza- obiettò.

-...sono solo dei bambini-

Alex osservò i ragazzi alle spalle di Leo, la cui età passava dai quattro ai dodici anni (o undici, con Gideon non si capiva). Nessuno avrebbe potuto considerarli una minaccia, neanche il più grande, che aveva recuperato la spada ma la teneva con mani tremanti, terrorizzato anche se cercava di apparire forte.

-Solo per stavolta... se dovessi rincontrarli in battaglia, non avrò alcuna esitazione!- alla fine la cavaliera cedette al proprio buon cuore, e diede il permesso ai bambini di andarsene.

Loro però non si mossero, e si limitarono a guardare Leo, che sorrise grato all'amica.

-Andate, ragazzi. Raggiungete Yara e Riley, e se non torno entro stasera prendete tutte le mie monete e usatele per andare a Nivern. Al tempio si prenderanno cura di voi. Vi prego non tornate da Brandon, se non volete che vi faccia del male- Leo diede indicazioni, cercando di apparire autorevole e forte anche se sperava vivamente che sarebbe riuscito a raggiungerli.

Aveva bisogno del suo taccuino, dopotutto, era fondamentale per salvare le vite delle persone.

I bambini, comunque, non notarono la sua insicurezza, e si avviarono all'uscita sul retro, incerti ma rapidi.

Tranne Gideon.

-Non ti lascio qui con lui!- si eresse a difesa di Leo come se fosse una sua responsabilità.

A Leo piangeva il cuore nel vedere che un ragazzino così giovane avesse addosso tutto questo senso del dovere. Ed era commosso che gli fosse già così fedele, nonostante non ricordasse niente di quello che Leo aveva fatto per lui.

Rainbow CandiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora