Viktor
Il mio corpo era pesante e dolorante come se mi fossero passati addosso una dozzina di tir. In realtà era tutto merito dell'estenuante allenamento avuto con Phoenix mezz'ora prima. Mi aveva aiutato a scaricare un po' di tensione e soprattutto rabbia. Adesso mi sentivo discretamente meglio a livello emotivo ma decisamente uno schifo a quello fisico.
Il risultato era che a ogni movimento mi compariva una smorfia di dolore sulla faccia.Aprii e chiusi la mano per poi roteare il polso indolenzito mentre aspettavo il mio amico fuori dal locale in cui ci eravamo dati appuntamento.
Entrambi troppi depressi per passare la serata da soli chiusi in casa a rimuginare su ciò che era appena successo nelle vite di entrambi.Ignorai una ragazza che mi passò accanto ammiccando verso di me prima di entrare nel locale e presi il cellulare. Per l'ennesima volta aprii la chat con Cassiopea e rimasi fermo a fissarla senza trovare il coraggio di scriverle qualcosa. Non sapevo neanche cosa scrivere in effetti, volevo solo sentirla, assicurarmi che stesse bene.
Non si era presentata alla riunione in centrale quella mattina lasciando detto a Killian che avrebbe aspettato notizie direttamente da lui. Non ci avevo pensato due volte prima di lasciare l'ufficio e andare da lei, mi ero però fermato a metà strada maledicendomi in tutte le lingue che conoscevo per poi tornare indietro a fare il mio dovere.
Non mi avrebbe mai permesso di vederla, proprio come la sera prima, e a maggior ragione non ne avrei avuto modo se fosse stata ancora con Vega.Esalai un sospiro con lo stomaco in subbuglio e bloccai di nuovo il telefono per posarlo. Ebbi un fremito alle mani e combattei con la voglia di prenderlo di nuovo per chiamarla direttamente e sentire la sua voce.
Ma tanto non avrebbe risposto.«Se vuoi prendo il block-notes e trasformiamo questa serata in una seduta psicologica. Hai un aspetto di merda.»
Distolsi lo sguardo dal marciapiede per fulminare quel deficiente di mio fratello che mi stava fissando con un ghigno beffardo. Sotto la sua aura da stronzo però leggevo la preoccupazione che stava provando.
Era tanto da digerire ciò che avevamo scoperto su di me e dovevo ancora avvisare i nostri genitori, stavo temporeggiando alla ricerca disperata di un po' di coraggio che sembrava avermi abbandonato.Accanto ad Andrej apparve anche Phoenix. Tirato a lucido come sempre con uno dei suoi completi ma il viso esprimeva tutta la stanchezza che si portava addosso.
«Andiamo?»
Borbottò superandoci per entrare nel locale. La luce chiara mi colpì gli occhi ferendoli e fui costretto a strizzarli per riuscire a mettere a fuoco l'ambiente.
Non mi concentrai più di tanto, mi limitai a seguire Phoenix a uno dei pochi tavoli liberi accomodandomi sul divanetto di pelle scura e lucida.
Sarebbe stata una serata tra soli uomini. Ci saremmo rilassati e lasciati alle spalle per un po' tutti i casini che costellavano le nostre vite.•
«Vega si è pentita del matrimonio.»
La notizia gettata così come una bomba mi fece strozzare con il gin tonic e per poco non lo sputai sul tavolo, non il massimo dell'eleganza ma a mia discolpa non ero in me quel giorno.
Tossii per schiarirmi la gola e lanciai un'occhiata attenta a mio fratello prima di guardare il mio amico.«Di che diavolo stai parlando?»
Phoenix sbuffò bevendo in un colpo il suo whisky sour per poi passare una mano tra i capelli scompigliandoli, come se avesse voluto rimettere in ordine i pensieri.
«Ieri sera abbiamo discusso, dopo che siete andati via. Le ho rivelato che sono a conoscenza del fatto che ha interrotto la terapia.»
«E questo cosa c'entra con il matrimonio?»
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The Song Of The Stars
RomanceTW: nella storia sono presenti tematiche delicate quali traffico di minori e abuso su minori. Dieci mesi. Sono passati dieci mesi dal rapimento e il conseguente arresto di Corey Howard. Vega è in viaggio con Phoenix e la loro storia sembra andare a...