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7 Marzo

Oggi è il giorno di partenza, oggi devo abbandonare la mia vita di Roma per guarire dal tumore al seno, quel mostro che è dentro di me. Da ora in poi dovrò stare in un'ospedale a lottare. Mi mancheranno tutti e tutto, anche il gradino di casa che non vedevo mai e inciampavo sempre. Ma la persona che mi mancherà di più è proprio Niccolò, e ora chi sta senza di lui. La cosa che mi spaventa di più oltre a non farcela è la chemioterapia, amavo i miei capelli e perderli sarebbe stato un colpo al cuore. Ieri sera i miserabili con le ragazze hanno organizzato una cena a sorpresa a casa mia perché come dicono loro non devo essere triste ma felice perché non li vedrò più visto che sono dei rompicoglioni. Niccolò ieri non voleva farlo vedere ma ha pianto, ho cercato di non notarlo perché altrimenti sarei scoppiata a piangere. Perfortuna Niccolò deve fare alcune interviste a Milano e in quel periodo verrà in ospedale, sinceramente non vedo l'ora. Sto mettendo le ultime cose in valigia quando qualcuno entra in camera mia.

"Amore mio"dice Niccolò abbracciandomi da dietro, mi giro verso di lui e lo bacio

"Mi mancherai troppo" dice lui mettendo la testa nell'incavo del mio collo e sento la felpa diventare umida.

"Niccolò ti prego" dico io prendendo il suo viso tra le mie mani

"Guardami"dico io e lui lo fa

"Pensa che andrò a fare una vacanza, non ti sto lasciando ma sto lasciando i miserabili perché sono rompi coglioni" dico io e lui mi sorride mentre continua a piangere

"Ti chiamerò ogni giorno e poi tu tra 2/3 settimane verrai a Milano vero?"dico e lui annuisce

"Ecco vedi? Ci vedremo e ci sentiremo ogni giorno" dico io mentre asciugo le lacrime e gli lascio dei piccoli baci. Mi giro per finire la valigia, la sto per chiudere solo che non ci riesco.

"No aiuto e mo? Niccolò aiutami" dico io ridendo

"Vai siediti sopra"dice lui sorridendo, dopo 5 minuti riesce a chiuderla. Sospiro mentre vado in bagno per farmi una coda, Niccolò mi sta seguendo ovunque e questo mi fa sorridere ma anche piangere.

"ci sono i miserabili fuori"dice Niccolò all'improvviso e io spalanco gli occhi. Mi affaccio ed è vero ci sono tutti e stanno parlando.

"Chi è stato il genio?"chiedo io e Niccolò sorride facendomi capire che è stato lui. Mi prende dai fianchi e io metto le braccia sulle sue spalle. Si avvicina a me molto lentamente e sorrido, ogni volta che fa così mi manda in tilt e lo sa bene.Non riesco più a resistere che lo bacio di nuovo e lui mi morde il labbro inferiore.

"Eiiii"dico staccandomi

"Sei una bambina frettolosa"dice lui mentre mi fa la linguaccia

"Emma dobbiamo andare"entra mamma in camera, in questo mese ho temuto quella frase, non sapevo quanto poteva far male. Infatti mi aveva appena spezzato il cuore,era arrivato il momento di salutare tutti. Niccolò mi lascia un bacio sulla guancia e prende la valigia.

"Ma che ci hai messo qua dentro?Non è che hai messo anche Leo?" chiede lui ridendo e mi fa sorridere anche a me

"Muoviti scemo"dico io facendolo passare, chiudo la porta della mia camera dando prima un'altro sguardo.

"Aspettate devo salutare Leo"dico, appena sente il suo nome viene subito da me. Lo prendo e gli lascio tantissimi baci lui sembra leggermente infastidito ma comunque mi lascia fare forse capendo la situazione.

"Ciao amore mio"dico mettendolo a terra e Niccolò mi guarda male

"Oh ma se ti sembra normale che quel gatto mi deve fregare il posto in tutto" menomale che c'è Niccolò a sparare le sue cazzate altrimenti sembrerebbe un mortorio. Appena usciamo di casa Chanel mi salta addosso.

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