7.

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Loren, ma sei stupido o cosa?

Jisoo: giusto... la firma....

Ls: Loren ma sei stupido?!

Loren: shhhhh ringraziami dopo

.....

Erano finite le lezioni e io corsi in palestra.
Olga: Lisa, che ci fai tu qui?
Ls: no nulla, diciamo che sono scappata di casa e ho dormito qui stanotte.
Olga: piccolaaaa
Ls: no dai, sto bene. Non fare così.
Olga: Va beneee... ascolta, ora che sei qui, volevo dirti che è venuta una ragazza a darti questo.

UNA RAGAZZA?!
Aprii il biglietto di corsa. C'era una scritta enorme che diceva
"Ti vengo a prendere alle 17:30.
Lo so che finisci gli allenamenti alle 18, ma voglio vederti ballare. Prepara le cose, perché da oggi vivi con me
J"

J? Loren io ti giuro che ti spacco la faccia.

Ls: Olga scusa, devo un attuano chiamare un amico

Olga: fai pure, per ora è casa tua.
Io le sorrisi e chiamai Loren.

Loren: pronto?

Lisa: coglione di merda

Loren: ciao Lisa, come stai? Anche io sto bene, grazie del pensiero.

Lisa: mi verrà a vedere gli allenamenti e indovina un po'?! Si è firmata COME IO FIRMO LE MIE POESIE. IO TI AMMAZZO

Loren: in verità dovresti ringraziarmi

Lisa: si, grazie ma-

Loren: niente ma Lisa, ora mangia e allenati perché sono già le 14:53 e poi non mi rompere il cazzo perchè sto con la mia ragazza.

Lisa: CIAO ROSEEEÈ

Rosè: ciao cognatina

Lisa: credo di dovervi ringraziare

Loren: ma no dai

Rosè: tranquilla, è una missione la nostra.

Staccai la chiamata dopo un'ora. Mangiai e iniziai ad allenarmi.
Avevo creato una coreografia per World Class Sinner.
Continuai finché non sentii "PERFETTO LISA" che non sembrava di Olga.
Quel giorno ero felice, insomma, Jennie voleva scoparmi nel bagno della scuola, ma principalmente pensavo alla sua firma "J.
Era palesemente un riferimento a me.

Dopo aver provato lo stesso ballo non so quante volte, mi giro per prendere un po' d'acqua e mi ritrovo Jennie attaccata a me.
Le sue gambe erano attorno ai miei fianchi e le sue mani intorno al collo. Allora io appoggiai le mie mani sui fianchi, per reggerla.
La cosa bella? Io avevo un crop top abbastanza corto con una culotte sotto.
E stare a contatto con la sua pelle, per me, era il paradiso.

Olga: Lisa, oggi torni a casa un po' prima, me lo ha chiesto la tua amica.

Io la ringraziai. Feci scendere jennie, che sembrava essersi incollata a me, e andammo a prendere le cose.
Mentre lei portava le cose in macchina, olga mi chiamò.

Olga: ti piace, vero?

Lisa: eh? Chi? A me? Cosa? Nooooo certo che no.

Olga: chiedile di venire più spesso.

Lisa: Olga io vado a vivere con lei... quindi la vedrai tutti i giorni.

Olga: Lisa... stai proprio crescendo. Mi ricordo ancora-

Lisa: siiiii, ti ricordi ancora quando sono venuta qui per la prima volta a 4 anni.

Io e Olga iniziammo a ridere. Poi arrivò anche jennie.

Olga: jennie, la tua Lisa è pronta.

Jennie: eh? La mia l-Lisa?

Si mise una mano nei capelli per l'imbarazzo. Salutammo Olga e andammo in macchina.

Arrivammo velocemente a casa di jennie. Era vicino alla palestra ed era comodo per me, così potevo arrivarci anche a piedi.

Appena entrati, notai la semplicità e l'eleganza dell'appartamento.
Insomma, una tipa rozza come me, che indossa cose enormi e che non veste con cose di marca, come poteva stare in un appartamento del genere?!

Lei mi offrí un po' di acqua, e io accettai.

Jennie: andiamo in camera a studiare? Anche perché abbiamo tempo per la matematica.

Lisa: Già, anche perché non capirò nulla.

Jennie mi mise una mano sulla guancia.

Jennie: piiiiccola, ora però ti aiuto io.

Io stavo diventando rossa come un pomodoro. Se non peggio.

Jennie: andiamo in camera?

Lisa: okay va bene

Arrivammo in stanza, e io posai la mia roba.

Ls: Jennie io non so come ringraziarti

Jennie: infatti non devi.

Ci guardammo negli occhi, desiderose di avere di nuovo le labbra unite e i corpi infuocati.

JENNIE'S POV

Ci stavamo guardando intensamente, mi stava mangiando viva con lo sguardo.
Mi sentivo come se fossi nuda dinanzi a lei.
Poi, ovviamente, interruppi il momento.
Aiutami Lisa e ci mettemmo sulla scrivania a studiare.

Jennie: Lisa's hai capito?

Lisa: no, io e la matematica siamo due mondi paralleli.

Jennie: non è vero, preferisci semplicemente la letteratura.

Lisa: a proposito... mi è piaciuta la tua poesia, ma si capiva che era un palese riferimento a me.

Era questo quello che volevo. Dovevo farle capire che il gioco creato da lei, e che stava vincendo, ora ha cambiato rotta. Quella che vince sono io adesso, perché il gioco è diventato mio.
Piano piano lei si alzò dalla sedia.

Ls: dove dormirò stanotte?

Disse toccando le lenzuola con un dito, mentre si sedeva sul letto con le gambe accavallate, le braccia all'indietro, per reggersi e aveva un sorriso malizioso stampato sulla faccia.

Jennie: non abbiamo un altro letto, quindi dormiremo qui.
Ero eccitata e in quel momento mi stavo bagnando.
Ero ancora con i panni di scuola, quindi con la scusa di andare in bagno mi cambiai.

Stavo togliendo finalmente il reggiseno, quando poi entra Lisa.

Lisa: merda, scusami

Guardò verso il basso e sorrise, ed io, con so con quale coraggio le chiesi "mi daresti una mano?"...

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