Il mio angelo

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Eravamo in macchina lui concentrato e chiaramente incazzato guidava stritolando il volante mentre io ero fissa sulle sue ferite, avrei voluto curargliele; disinfettargliele, coccolarlo e ringraziarlo

"Come stai?"

... Nessuna risposta, forse tutto questo era un peso per lui, forse non gli servivo anche io, forse a lui serviva una persona che lo aiutasse e non he gli causasse problemi..

"Cosa ti ha fatto?"

Ero intenta a guardare le mie unghie litigare tra loro in una frenetica danza comandata dalla tensione, mi girai per fissarlo, sentivo i miei occhi molto compiaciuti nel guardarlo mentre guidava

"Non ha potuto fare niente, lo hai preso nel momento in cui io ho mollato"

Gli attimi di silenzio che ricoprivano quel tracciato erano orribili, non si sentiva nessun rumore oltre quello della macchina che sfrecciava sulle libere strade della città

"Come mai eri lì?"

"Volevo farti una sorpresa e portarti in un posto ma a quanto pare sei tu che fai sorprese a me.."

"Cioè pensi che io volessi una cosa del genere?!?"

Ci zittimmo tanto quanto mi bastò per alterarmi, così mi girai verso di lui col ginocchio puntato e la schiena appoggiata allo sportello

"Tu pensi davvero che mi sia piaciuto?! È stata la cosa più orribile che potesse capitarmi, l'ho colpito varie volte per ribellarmi, sia con le gambe che con le mani ma lui era chiaramente più forte.."

Non parlava e guidava, teneva il muso dopo avergli spiegato tutto, così mi arresi

"Fai come ti pare!.."

E mi voltai guardando fuori dal finestrino con la mano poggiata sul bracciolo dello sportello dagli interni neri; le case, gli alberi e i bambini che giocavano a pallone adesso erano soltanto una striscia di colori che scorrevano velocemente, parcheggiò l'auto e io mi diressi subito in casa senza badare alla cagnolina che scodinzolava e girava da tutte le parti, era orribile come riuscisse ad escludermi pur essendo nella stessa casa, nella stessa stanza, nella stessa dannata vita.

Lo guardavo sdraiata sul letto tra le lenzuola senza inizio e fine, era seduto sul bordo del letto e le spalle chinate per poter poggiare i gomiti sulle gambe, avrei voluto stringerlo, fargli capire che non ero solo un peso, perché per me lui era tutto.

La luce della luna filtrava dalle tapparelle della finestra e andavano a colpire le spalle del ragazzo seduto creando delle ali di luce, come se lui... come se lui fosse un angelo... Perché doveva essere tutto così complicato? Perché non potevamo essere una semplice coppia? Doveva per forza andare tutto male? Poteva capitarci di peggio?

Mi addormentai sopraffatta dalla stanchezza e da tutto quello che era successo, consapevole che non avrei dormito tra le braccia di chi amavo e con la paura di non poterci stare neanche il giorno dopo e la cosa mi fece terrore nel cuore, tanto da farmi piangere in silenzio, mi sentivo come una ragazzina che piange di nascosto, era così stupido aver paura di perdere l'unica persona che per me era stata la mia famiglia, la mia vita e tutto quello che volevo nel futuro.

Tra Inferno E Paradiso 2 -un esplosione di colori-//Mika\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora