The old life

228 26 1
                                    

"Michael alzati!! Forza o faremo tardi!"

Gridai dall'altra stanza mentre prendevo le valigie e le accostavo alla porta, avevo preso poche cose, due borsoni con qualche vestito giusto per due o tre giorni al massimo

"Ti ho messo i vestiti sul letto e la colazione sul comodino"

Aprii il portone di casa e non ascoltando alcuna risposta mi diressi in camera

"Allora?! Mi hai sentito?"

Il ragazzo era un po perso e si guardava intorno come se fosse su un isola deserta

"Dai non abbiamo tempo..."

Avevo dei jeans skinny scuri e una t-shirt larga con scritto 'tank you' con tutte paillettes e passando la mano sopra cambiavano da rosa ad azzurro, mi piaceva moltissimo.

Erano le 8 del mattino e la giornata soleggiata

"Potrai dormire in macchina o in aereo ma ora ti prego fa presto"

Me la svignai per accendere il motore e l'aria condizionata, montare i bagagli e avere tutto sotto controllo..

"Hai fatto?"  

"Si, si, posso andare in bagno o devo chiederti il permesso??"

Disse scocciato con la voce roca e camminando come uno zombie, aveva i capelli scompigliati skinny neri e una maglia azzurra con un missile stilizzato e molto colorato disegnato sopra, e le sue converse bianche basse, adoravo quando si vestiva così...

Arrivammo in aeroporto e dopo aver parcheggiato scese dall'auto e prese i borsoni, mi avvicinai per aiutarlo togliendone uno dalle mani ma si scansò bruscamente

"Levati faccio io"

Disse freddo. Lo guardai malissimo, caricai e gli diedi un pugno sulla spalla fermandomi lì

"Aio! Perché?"

"Perché?! Perché volevo solo aiutarti brutto scemo e tu invece è tutto il tempo che mi eviti e mi tratti in modo freddo!"

Si fermò per un secondo poi scrollò la testa come per svegliarsi da un coma e mi guardò con occhi sgranati, si avvicinò sinuoso a me poi lasciò cadere le rispettive borse dalle sue mani per terra e mi prese in braccio stringendomi fortissimo a lui e mettendo la sua testa nell'incavo del mio collo

"Scusami ma sono preoccupato per quello che succederà oggi, mi sono lasciato andare perdonami"

Le sue parole le sentivo nella pelle tremanti, gli accarezzai i capelli

"Andrà tutto bene non preoccuparti"

Mi strinse ancora di più e quasi sentivo i polmoni scoppiare

"Ora andiamo?"

Sentimmo poco dopo l'annuncio del nostro aereo e dopo essere saliti ci concedemmo una foto per calmarci, avevamo entrambi facce buffissime è così decisi di mettere la foto come schermata principale del telefono.

Dopo lunghe e strazianti ore di volo finalmente arrivammo a Londra e tutto mi sembrava così familiare che mi faceva uno strano effetto, il cielo grigio che amavo tanto, la pioggia, casa nostra..

"Non pensavo di potertelo chiedere ma ti prego torniamo a casa nostra, ho bisogno di vederla"

Mi sorrise, mi abbracciò e sussurrò

"Me lo immaginavo.. Tutto quello che vuoi amore"

Stare lì mi aveva fatto trovare la forza che avevo perso nelle ora di volo.. Non appena mettemmo piede fuori dall'aeroporto un lampo squarciò il cielo subito seguito da un tuono assordante

"Mi era mancata la pioggia"

Ero maledettamente malinconica.. Sopratutto dopo aver visto la mia 500

"Oddio..."

"Tutto a posto? Vuoi che guidi io?"

"Ma sei matto! Se provi ad avvicinarti ti mordo!"

Rise e salimmo in macchina, non fecimo in tempo che la pioggia ci travolse, non vedevo la  strada ma la ricordavo alla perfezione.

Parcheggiai nel vialetto e mi sbrigai ad arrivare alla porta per coprirmi dalla pioggia, inchiavai e aprii la porta cigolante, che suono meraviglioso, sembrava come essere al paese dei balocchi: i mobili, la cucina spaziosa dove giocavamo, il divano, i vari oggetti colorati che Michael aveva portato nella casa... tolsi le scarpe fradice e corsi nella camera da letto, aprii l'armadio e ne uscì quell'odore di pulito che amavo, andai in bagno fregandomene di Mika che poverino avevo lasciato in balia di un acquazzone con le valigie e la macchina aperta, mi asciugai la coda zuppa e tolsi la maglia per stenderla quando vidi entrare il ragazzo bagnato dalla testa ai piedi..

"Fa freddo.."

Mi girai ad osservarlo per un pochino poi allargai le braccia per invitarlo tra di esse e subito ci si piombò rigido, passai il phone ancora acceso prima sulla sua schiena e poi su i suoi capelli mentre con l'altra mano andavo tra i suoi capelli per togliere l'acqua lo sentii piano piano ammorbidirsi e lasciarsi andare sotto il caldo fiato del phone, quando i suoi capelli furono asciutti presi dal basso la maglia e gliela tolsi, posandola nella cesta con la mia, poi mi diressi in camera e dissi

"Quale vuoi di maglia?"

"Preferisco un maglione"

Risi alla sua risposta freddolosa, mi abbracciò da dietro appoggiando la testa sulla mia spalla

"Dammi quello lì"

Disse in fine, capii subito che si trattava del suo maglione bianco con le righe nere che gli piace molto, glielo porsi e se lo mise, gli stava benissimo; gli passai anche dei pantaloni asciutti ed in fine mi presi una maglia ed un giacchetto per me

Mi guardai intorno e ricordai tutto quello che avevo passato in quella casa: le tazze di tè caldo, le canzoni nate dalle cose più stupide, le volte che con Michael guardavamo i film sotto le coperte, tutte le volte che guardavo fuori dalla finestra mentre pioveva e fissavo un punto inesistente mette pensavo a lui, ricordai anche quando camminai come una papera per tutta casa dietro quel ragazzo.

Questi pensieri formarono sul mio volto un sorriso di gioia e una lacrima di malinconia

"Certo che ne abbiamo passate tante insieme.."

Dissi di spalle al ragazzo sul letto

"Si, e le abbiamo superate tutte... Insieme"

Tra Inferno E Paradiso 2 -un esplosione di colori-//Mika\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora