Capitolo 1

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- Foxhole Arc / Arco di trincea


Capitolo 1


La tranquilla vita di metà luglio che si viveva ad Heartland iniziò ad annoiare Vector. Restare lì impalato a fare l'idiota con Yuma e i suoi amici non lo trovava più eccitante come un tempo, quindi decise di movimentare un po' le cose. Non avrebbe agito chiaramente, dato che il suo piano per controllare mentalmente Durbe non si poteva ancora attuare, ma in modo subdolo come tanto adorava.

Ora che la sua finta ferita alla caviglia lo aveva lasciato, convinse il campione mondiale di duelli a svegliarsi presto la mattina per correre insieme al parco. Quest'ultimo accettò volentieri senza farselo ripetere due volte. In quel preciso momento si stavano riposando all'ombra di un albero, idratandosi ed asciugandosi il sudore dalla fronte.

«Oggi fa più caldo del solito» notò Yuma, seduto a gambe incrociate.

«Una giornata perfetta per chi è andato in spiaggia.»

«Shark va tutti i giorni, ha preso il colore del ramen.»

«Da solo?»

«Si. La zia sta girando le riprese per un film e Rio la vedo poco ultimamente.»

«E i numeri, sai perché hanno interrotto le riunioni segrete?»

«Kaito dice che finché Vector non agisce, non abbiamo motivo per incontrarci. Per quei numeri speciali, si ostinano a mantenere il segreto anche con me. Astral ha provato a farli ragionare, ma la risposta è sempre la stessa: sono più al sicuro dove si trovano ora. E poi non hanno rilevato avvistamenti di altri numeri dalla comparsa dei bariani su tutta la Terra.»

«Che strano, però in effetti ha senso. Ho saputo dell'esistenza dei numeri tramite la tv, a Parigi nessuno li ha mai menzionati prima. Forse hanno attivato un sistema di autodifesa?»

Yuma provò a rispondere a quella affermazione, ma Rei si era già alzato e aveva ripreso a correre. Lo seguì subito, pensando alle sue parole. Dalla comparsa di quelle carte, i duellanti ne parlavano ovunque ad Heartland, alcuni come Kaito iniziarono a cercarli per i più disparati motivi. Una cosa fu certa dall'inizio, si trattava di pezzi estremamente rari, unici e difficili da trovare. Ma inspiegabile era anche il motivo della loro apparente scomparsa, proprio ora che il campione e i suoi amici avevano la necessità di trovarli. Con la pace ritrovata e nessun movimento da parte di Vector, quello sarebbe stato il momento perfetto per agire indisturbati e con basso profilo, chi sospetterebbe di un gruppo di giovani che si gode l'estate?

Non solo lui si poneva certe domande, anche l'imperatore, che gli correva proprio accanto rifletteva sulla situazione. Insieme ad Ombra non riusciva a capire che fine avessero fatto. Il loro nuovo piano riguardava far fare a Yuma il lavoro sporco, e non appena le carte sarebbero state tutte nello stesso luogo, avrebbero agito di sorpresa per assicurarsi il malloppo intero.

Questa svolta nessuno l'aveva immaginata, almeno tutti tranne Merag.

La verità era che lei aveva preparato per tutto quel tempo, dal primo attacco di Vector, un incantesimo per proteggere le carte numero. Non avendo più bisogno del bracciale in astralite per controllare i suoi poteri, lo aveva utilizzato come canalizzatore. Così un difficile e potente incantesimo di disillusione si espanse su tutta la Terra e sarebbe rimasto attivo sfruttando l'energia astrale del bracciale. In quel modo, i numeri sono nascosti sotto gli occhi di tutti. Ma dato che Rio non possedeva ancora tutta la sua forza sovrumana, quell'incantesimo l'aveva sfinita. Per questo motivo nessuno la vedeva mai in giro, usciva solamente per portare il suo cane a spasso o per gli incontri segreti con Thomas.

I sussurri del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora