Capitolo 2

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Capitolo 2


Nella stanza di Rio si affacciarono la zia e il fratello, venendo poi travolti dal cane San Bernardo che saltò sul letto per leccare la faccia della sua padrona.

«Sto bene cucciolotto» gli disse carezzandogli il pelo.

«Cucciolo? Ha preso dieci chili in un mese» obbiettò Mariko.

«Il veterinario dice che è normale, quando avrà un anno il suo peso sarà tra i settantacinque e i cento chili circa.»

«Non ci voglio pensare» rispose Shark scuotendo la testa.

«Ryoga vai ad apparecchiare la tavola, aggiungi un posto anche per Jessica.»

Il ragazzo sbuffò, ma eseguì gli ordini senza discutere. Mariko entrò nella stanza per controllare la nipote e, una volta accertatasi che stesse bene, le diede un bacio sulla fronte e si allontanò per preparare il pranzo. Rimaste sole, Merag chiuse la porta con una folata di vento gelido, senza alzarsi dal letto.

«Mi ha aggiunto senza chiederlo.»

«È fatta così, sei una di famiglia ormai.»

«Ho incontrato Vector stamattina, sta giocando a fare l'atletico con Yuma. Vuole ottenere informazioni sui numeri, visto che abbiamo interrotto le riunioni.»

«Tipico. Di sicuro Durbe lo sta intralciando e, visto che non ha trovato ancora il modo di farlo fuori, farà fare tutto il lavoro a noi.»

«Però, devo dire che è intelligente in certi versi.»

«Si, ha una mente brillante. Per questo convinsi Nash a farlo imperatore. Prima non era così» rispose Rio sospirando.

«Non è colpa tua, anzi la posizione da imperatore lo svantaggia di molto. Non gode dell'anonimato. E ricorda che ha contro un'altra mente brillante, cioè te.»

«L'incantesimo sta funzionando, ma non so per quanto reggerà. I miei poteri sono ancora al minimo.»

«Minimo? Hai nascosto a vista tutte le carte numero nell'intero pianeta, senza sapere dove sono o chi le ha. Se questo lo chiami minimo, il massimo cosa è?»

A quella domanda non rispose, non le piaceva vantarsi delle sue capacità, maturate con la fatica e lo studio nell'accademia di magia di Hünya. Così cambiò argomento, chiedendole dei sei luoghi rilevati dal finto radar tempo prima. Come pensava, i quattro scienziati stavano continuando le ricerche senza Jessica. La donna se nè tirò fuori, dovendosi concentrare maggiormente sul pedinare Vector e scoprire i suoi piani.

Mentre conversavano, Mariko le chiamò per pranzare e si ritrovarono a tavola di fronte a Thomas. La zia lo aveva invitato quella mattina, prima del disastro, perché voleva conoscerlo meglio dato l'interessamento da parte di sua nipote.

«Cos'è questo silenzio? A tavola si conversa. Jessica, mia cara Jessica. Sei sposata?»

Alla nominata andono quasi di traverso i noodles.

«Lo sono stata, non è finita tanto bene. Ha cercato di uccermi, il tentativo gli si è ritorto contro» rispose come se niente fosse.

«Ehm... E tu Thomas, pensi mai di sposarti in futuro?»

«Qualche volta» rispose rimanendo sul vago.

«Se ti interessa così tanto perché non ti sei mai sposata?» chiese Shark curioso.

«Non ho trovato quello giusto, e con il lavoro che faccio non ho tempo per dedicarmi a una relazione seriamente. Infatti quando siete venuti da me ho smesso di recitare per qualche anno. Ryoga...»

I sussurri del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora