Capitolo 11

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Capitolo 11


«E come lo sanno?» domandò con un sussurro perplesso Thomas.

La loro relazione sentimentale era un segreto voluto da entrambi, per proteggersi dai bariani e dagli impiccioni. Proprio non sapeva come suo padre e suo fratello minore ne fossero venuti a conoscenza; su Jessica e Mariko era piuttosto ovvio, non puoi nascondere qualcosa a loro due neanche se ci provi seriamente. Anzi, fu proprio la zia di Rio che, appena tornati dalla vacanza in Hokkaido, gli disse chiaramente che lui e la nipote si dovevano fidanzare, senza sé e senza ma. Ma per i suoi familiari credeva fosse un segreto fino ad ora. Infondo, il loro primo bacio era avvenuto qualche ora prima.

«Byron l'ha capito da solo e tuo fratello ci ha visto cenare insieme al locale» rispose Merag.

«Oh cazzo.»

«Modera i termini.»

«Ai suoi ordini principessa.»

Sorrisero, constatando che Jessica e Kaito avevano smesso di litigare e dormivano tranquillamente come gli altri. Erano gli unici ancora svegli in quella piccola stanza, mentre il maltempo riversava sulle strade e sugli edifici di Heartland. E quale momento sarebbe stato migliore di quello per coccolarsi e baciarsi sotto le coperte.


Mentre i due piccioncini si dedicavano ad effusioni amorose, Rei, o meglio dire Vector, tornò su Barian approfittando dell'occasione. 'Tutti' dormivano, al buio, con una tempesta rumorosa che impazzava sulla città; nessuno avrebbe notato la sua assenza. Doveva assolutamente chiarire quel che era successo durante il combattimento e il motivo per cui non riuscì a rubare il deck di Yuma nella confusione. Sapeva di sicuro di averlo tra le mani quando gli stava appiccicato come una cozza, ma un secondo dopo non lo trovava più da nessuna parte.

Camminava per le sale del palazzo reale, in cerca di due membri della Cerchia dei Mille, Alcho e Kariq, rispettivamente il capitano dell'esercito bariano e un membro della consulta, che si teneva una volta a settimana. Alla consulta partecipava solo il leader degli imperatori, insieme ad un gruppo di bariani rappresentanti di vari settori. La riunione si svolse proprio quel giorno e sapeva benissimo che Durbe riferiva agli imperatori solo gli esiti messi a verbale, non tutto quel che si discuteva precisamente.

Una volta insieme, si diressero verso Rovine Maledette, e durante il tragitto Vector ascoltò con interesse i due bariani.

«Il tuo amico è davvero carino, ha accettato volentieri la proposta sul divorzio, da parte del rappresentante del popolo. Mi sa che alla prossima riunione lo approvano come legge» disse Kariq ridendo.

«Non riderei se fossi in te, la tua amata mogliettina, quella brutta di mia sorella, sarà la prima a chiederlo. Non ti sopporta proprio, si lamenta sempre» rispose Alcho.

«Beh non mi dispiacerebbe affatto, sono stato obbligato a sposarla per mantenere il mio status ed ora non ne ho più bisogno.»

«Non siamo qui per discutere delle vostre vite private, dimmi cos'altro avete discusso» li richiamò l'imperatore.

«Oh si, poi quella cosa della parità tra uomini e donne. E anche impedire i matrimoni combinati, 'bisogna sposarsi per scelta non per imposizione'. Ha detto così e modestamente concordo.»

«Era ora, ho un debole per le donne forti» disse Vector sghignazzando.

«Questi argomenti li discuteremo meglio al prossimo incontro. Sai, devo dire che Durbe è decisamente migliore di Nash in queste cose. Il nostro adorato ex leader non era niente senza la sua cara sorellina.»

Appena arrivarono nei pressi delle Rovine Maledette, dovettero fare dietrofront nell'immediato. Le forze dell'ordine sorvegliavano il posto scrupolosamente, esse non lavoravano al servizio del capo dell'esercito, ma rappresentavano un organo a parte come le guardie reali che proteggevano il palazzo del governo.

I sussurri del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora