Capitolo 9

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Capitolo 9

Merag si guardò intorno, pensando ad un modo per stanare e sconfiggere l'ultimo gruppo della Cerchia dei Mille, che si era introdotto nella torre di Heartland durante la festa di compleanno di Yuma. Sperava con tutto il cuore che non fossero arrivati nel salotto a rovinargli la serata, ma dovette ricredersi. Jessica le aveva mandato un messaggio, dicendo che qualcuno stava cercando di sfondare la porta bloccata dal ghiaccio, urlando a squarciagola frasi poco belle.

«Dobbiamo muoverci, hai finito di vomitare anche gli organi?» domandò al fratello.

Ryoga era chinato in avanti, per fortuna i suoi abiti non si sporcarono. La guardò esausto, mentre si puliva la bocca con dei fazzoletti di carta.

«Ma da dove prendi tutta questa energia? Abbiamo fatto minimo un centinaio di rampe di scale.»

«Ti spiego dopo, l'ultimo gruppo vuole partecipare alla festa senza un invito. Spero che Faker non se la prenda troppo.»

Fece un buco nel tetto a forma di cuore e ci saltò dentro, invogliando il gemello a muoversi. Scesero due rampe di scale e arrivarono nel corridoio dove si trovava il salotto delle riunioni, dove si stava svolgendo il party. Dalla porta spalancata videro un gruppo di venti uomini e donne che stavano minacciando tutti con armi affilate.

«Dov'è la tipa con il ghiaccio? Prima la facciamo fuori, meno dolore proverete» sghignazzò un uomo alto con una bandana nera sulla testa.

«Ve lo abbiamo già detto, non è qui» rispose Byron, legato ad una sedia con un macete alla gola.

Faker tramortito sul pavimento, Chris e Kaito legati e imbavagliati a mo' di salsiccia sul divano, Jessica tenuta bloccata da una catena in cristallo bariano così da impedirle di usare la sua sciabola astrale, e Yuma seduto sul pavimento, circondato dai suoi amici a mo' di scudo umano. I bariani giravano per la sala mostrando le loro lame affilate per incentivare tutti a rispondere. Questo era lo scenario a cui stavano assistendo di nascosto i gemelli.

Merag provò ad intervenire senza pensare a causa della rabbia, ma il fratello riuscì a bloccarla prima che combinasse una sciocchezza.

«Ehi, lo so che sei incazzata, ma non puoi andare allo sbaraglio e farti uccidere» le sussurrò cercando di mantenere la calma.

«Devo fare qualcosa, non posso stare qui a guardare.»

«E faremo qualcosa, insieme, ragionando e senza farsi comandare dalle emozioni. Mi hai fatto togliere questo brutto vizio, ora non prenderlo tu.»

La ragazza strinse il petto di Ryoga con molta forza, senza però fargli del male. Nonostante i loro numerosi battibecchi, era grata del loro legame, perché quello lo aveva spinto a cercarla ed affiancarla nonostante il pericolo. Lui era tutto ciò che Nash non fu per lei dopo la nomina di imperatore di Barian, un fratello amorevole e supportivo.

«Possiamo rimandare le smancerie a dopo?»

«Ti voglio bene.»

«Si, si. Lo so.»

«Ho un piano e non ti piacerà per niente...»


«Stai scherzando?»

«Ti sembra il momento?»

Ryoga sospirò, consapevole che la sorella avrebbe agito anche senza il suo aiuto. Ma quell'idea che gli aveva appena esposto era di gran lunga più assurda dell'essere lanciato con una catapulta.

Mentre ultimavano i preparativi per salvare i loro amici, nel salotto la situazione non cambiò. I bariani rimanevano lì in attesa, tenendoli in ostaggio e continuando a minacciarli di rivelare loro la posizione della tipa con il ghiaccio.

I sussurri del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora