How To Ruin My Summer.

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Iniziamo dal principio.
Mi chiamo Laura ed ho 17 anni. Ho capelli castani, con riflessi color ambra, che superano le spalle. Non sono per niente alta.
Vivo a Los Angeles con i miei genitori - Ellen e Damiano - e mia sorella, Vanessa.
Lei ed io ci assomigliamo molto, solo che i suoi capelli sono neri ed è poco più alta di me.
Oggi è l'ultimo giorno di scuola. Ulimo giorno da Junior.
È da quando ho iniziato a fare qualche lavoro in giro per LA che risparmio soldi.
Vorrei andare a Roma, per una specie di vacanza-studio e per uno scambio culturale.
Questa estate sarà la più bella. Ho finalmente raggiunto la quota necessaria per il viaggio.
Non ne ho ancora parlato con i miei, ma spero di farlo al più presto. Visto che siamo in argomento, loro sono due impreditori e a volte vanno via per lavoro, ma solo un paio di volte l'anno, se possono, non lasciano mai sole me e Vanessa.

Sento l'incessante rumore della sveglia.
Con un colpo della mano la spengo e scendo dal letto, stropicciandomi gli occhi.
Mi trascino come uno zombie fino in bagno.
Per mia fortuna i 'giorni della bipolaria' sono finiti.
Mi lavo velocemente e torno in camera per prendere i vestiti.
Indosso dei blue jeans e una maglia grigia, poi delle Converse.
Torno - di nuovo - in bagno per lavarmi i denti.
Mi pettino i capelli e li lascio ricadere morbidi sulle spalle.
Per coloro che se lo stiano chiedendo, non mi trucco mai, soprattutto per andare a scuola. Mi metto del mascara solo quando c'è un'occasione importante.
Afferro lo zaino, dentro il quale ho solo acqua e merenda e scendo al piano di sotto, per salutare i miei. Dall'uscio afferro il mio skate consumato.
"Ciao ma', ciao pa'!" Urlo, mentre esco.
Non aspetto risposta e mi avvio verso la scuola.
Lancio lo skate e ci salto sopra.
A volte poggio un piede a terra, per darmi la spinta.
Grazie a questo mio metodo di trasporto, arrivo a scuola in anticipo.
Appena raggiungo i cancelli scolastici, scendo dallo skate e lo tengo sotto braccio.
Entro nell'atrio e mi incontro davanti ai bagni, con le mie amiche: Ruby e Rosie.
Ruby ha capelli corti e di un rosso acceso.
È sempre attaccata a qualche sigaretta, perché dice che 'l'aiutano a liberarsi di tutti i pesi'. Siccome non fumo e nemmeno ho tutti i suoi problemi, non ne comprendo il motivo, ma sicuramente non la critico.
Rosie invece ha capelli simili ai miei, solo poco più scuri.
È una ragazza fantastica e con grandi sogni.
Loro due verranno in Italia con me, per la vacanza-studio. Rosie ed io ne parliamo da quando ci siamo conosciute, mentre Ruby verrà solo per farci felici, perché a lei della scuola non frega niente.
"Hey ragazze!" Le saluto, allegra.
"Ciao!" Mi saluta Rosie, con un sorriso.
"Voglio morire." Dice Ruby, appoggiandosi al muro.
Indossa delle DMs nere, delle calze semi-trasparenti, con dei pantaloncini corti. Ha una maglia a maniche lunghe, blu e azzurra, ma molto leggera. Ha un rossetto nero e gli occhi pieni di trucco.
Nella narice sinistra ha un piercing ad anella e sopra il sopracciglio ne ha uno, con due palline attaccate.
Rosie, la guarda, confusa.
Lei indossa dei pantaloncini corti neri, un giacchetto a maniche corte, rosa, una T-shirt bianca e degli stivaletti bassi.
Io non riuscirei mai a vestirmi in un certo modo.
Per motivi vari...
"Perché vuoi morire?" Le domando.
"Perché il marmocchio ha pianto tutta la notte." Sbuffa, chiudendo gli occhi. "Non capisco perché i miei abbiano voluto un altro figlio? Non ne avevano già abbastanza con i loro altri sette figli?"
Giuuuusto.
Ruby ha sette fratelli.
In ordine ci sono: Micheal, Drew, lei, Katherine, Amy, Brynne, Ruth e Chris.
Chris ha appena un anno e Ruby si lamenta sempre del fatto che pianga ad ogni ora.
"Oh povera." Dice Rosie, con finta comprensione. Lei è figlia unica e non sa cosa si provi a dover condividere la casa con qualcun altro.

Appena suona la campanella, ci rigiamo in classe.
Ci sediamo ai soliti posti.
Rosie e Ruby in terza fila ed io davanti a loro, aspettando che arrivi il mio compagno di banco.
La classe inizia a riempirsi.
Tutte le ragazze indossano pantaloncini corti o canotte.
Sono l'unica ad avere jeans lunghi.
Appena entra Will, gli sorrido.
È un ragazzo molto simpatico, ma strano.

//

Oggi non abbiamo fatto praticamente nulla.
Abbiamo passato la mattinata a scappare dai gavettoni o dalle buste di farina o i barattoli di pomodori.
Appena suona l'ultima campanella, tutti si affrettano ad uscire.
Io rimango in classe.
Non voglio essere sporcata o venir bagnata da quei cretini.
Quando vedo che la gente inizia ad andarsene, prendo il mio skate ed esco dall'uscita secondaria della scuola.
Nessuno esce mai di lì, perché nessuno la conosce.
Okay, vi sembrerò strana ad aver aspettato venti minuti per uscire da scuola e non aver festeggiato con le mie amiche, ma io sono strana.
Detesto quando le cose non vanno come le ho programmate.
Ogni cosa che faccio, la programmo giorni o settimane prima.
Ho paura che le cose vadano male.
Purtroppo, più e più volte, le cose sono andate storte.
Non mi aspettavo nulla di tutto quello che era successo.
In più detesto festeggiare. Preferisco stare sola e farmi un giro con lo skate per il parco o in una via vuota.
Forse per questo non ho decine di amiche.
Di amiche ho solo Rosie, Ruby, mia sorella e la figlia di un'amica di mamma.
Sono poche lo so, ma sono sincere.
Che senso ha circondarsi di amici, che poi ti parlano male alle spalle?

Con una lentezza inaudita raggiungo casa.
Faccio per aprire la porta, ma sento delle urla provenire dall'interno.
Sobbalzo, poi cerco le chiavi ed apro.
La scena che mi trovo davanti sarebbe abbastanza esilarante, ma dipende dal contesto.
Vanessa continua a lanciare tutto ciò che trova contro mio padre.
"Cosa succede?!" Domando urlando, per sovrastare le urla furiose di Vanessa.
"Sai cosa succede?! Domandalo a papà!" Esclama lei, lanciando il telecomando.
"Papà, cosa le hai detto?"
In quel momento scende mamma, con due valigie in mano.
Alzo un sopracciglio.
"Tesoro, prepara le valigie." Si limita a dire mia madre.
"Cosa? Perché?"
"Perché io e tuo padre andremo in viaggio di lavoro, per tre mesi."
"C-cosa?" Domando, sconvolta. "Van ed io dobbiamo venire con voi?"
"No."
"Allora perché dobbiamo preparare le valigie?" Okay, non ci sto capendo nulla.
"Non possiamo lasciarvi a casa da sole, quindi abbiamo deciso di farvi passare l'estate a casa da Stormie."
Stormie è una grande amica di mamma. Vanessa ed io siamo amiche con sua figlia, Rydel - quella di cui parlavo prima -.
"Cosa?! No! No! No! Io sono anni che risparmio per il viaggio in Italia! Non potete farmi questo!" Urlo, disperata.
"Io dovevo andare a New York! Mi avevano offerto un lavoro!" Esclama Vanessa, continuando a lanciare oggetti.
"Basta voi due!" Urla mio padre. "Non mi interessa! A casa sole non ci starete! Preparate le valigie!"
Io corro di sopra, piangendo.
Fantastico, i miei genitori che infrangono i miei sogni. Cosa c'è di meglio?
Chiudo la porta a chiave e inizio a piangere.

//

Passo almeno due ore seduta a terra, immersa nelle mie lacrime.
Sento bussare.
"Lau, sono io." Vanessa. "Papà e mamma partono fra mezz'ora. Mi hanno detto di dirti di preparare le tue cose." Senza aggiungere altro, se ne va.
Mi alzo e cerco alcune valigie dentro all'armadio.
Prendo due valigie, non troppo grandi.
Ci butto dentro vestiti a caso, senza preoccuparmi di piegarli o controllare quali ho messo dentro.
Afferro una delle mie borse da viaggio e la riempio di libri.
Afferro le mie cuffie e il mio cellulare e li lascio scivolare in tasca.
Qualcuno bussa.
"Vieni."
Mi carico la borsa sulla spalla e prendo le due valigie.
Scendo al piano di sotto.
"Van, quante valigie hai?"
In soggiorno ci saranno almeno cinque valigie, stracolme.
"Siccome staremo via tre mesi..." Spiega, sottolineando quelle parole e guardando male i nostri genitori. "...mi sono portata tante cose."
"Ohh."
"Bene, andiamo.
I nostri genitori ci aiutano a caricare le valigie in macchina.
Il baule dell'auto fa fatica a chiudersi.
Van ed io saliamo dietro e aspettiamo che nostro padre metta in moto.
Estate rovinata.

Questo era quello che intendevo per 'Cose che vanno storte'.
La mia estate è appena stata cambiata radicalmente dai miei genitori.

~Angolo autrice:

Yay :3 nuova storia.
Spero vi piaccia *aggiunge un'altra emoji del bruco carino*

Dedico questa storia alla mia cara Mary :3 visto che moriva dalla voglia di leggerla

Vi piace la copertina? Ho sputato l'anima per farla (Mary, ti picchio).

Come primo capitolo niente domanda :c ma dai prossimi le riavete uwu so quanto le adorate.

P.S.: so che siamo ormai a Natale ed io pubblico una storia estiva. Ma ormai lo sapete che ho problemi :3

P.S.2: non è una fantasy, ma torneranno presto ;)

Votate e commentate ;)~

Ellingtons-wife

Summer With The Lynches || A Raura/R5 Fanfic.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora