-diciassette-

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-Una settimana dopo-

<<Piccola ti vuoi svegliare?>>
Quella voce mi era così famigliare ma finché i miei occhi non si spalancarono non potevo avere conferma di chi fosse.
<<hmhm>>
mi stiracchiai nel mio amato letto per poi rigirarmi e dormire di nuovo,mi toccai la maglietta e sembrava avere il profumo di..Tom!
<<Chi cazzo mi ha cambiata ieri sera dopo la festa? che cazzo hai fatto Tom?>>
Avevo gli occhi spalancati non stavo capendo nulla,lui si mise accanto a me per rassicurarmi
<<Ti sei ubriacata alla festa e ti ho portato a casa ti ho cambiata ma giuro non ti ho toccata da nessuna parte...sono rimasto con te ma non ho fatto nulla giuro>>
Sembrava avere il cuore a mille e tremava,perciò lo abbracciai e lo ringraziai per poi tuffarmi nel letto con lui e abbracciarlo come il mio solito, ogni tanto ci diamo dei baci a stampo o dei limoni ma ancora non siamo andati oltre perché non sappiamo ancora se siamo una coppia o no.
Però ci siamo detti che ci piacciamo ma c'è qualcosa che a lui impedisce di avere una relazione con me.
<<Piccola dobbiamo andare,ricordi?oggi partiamo per il tour>>
A quelle parole mi alzai e mi andai a preparare, ero felicissima di poter andare a Parigi, era la mia città preferita dopo Berlino.
<<Vedo che sei felice di partire piccola>>
<<Sono felicissima Tom>>
Avevo un sorriso stampato in faccia perciò Tom si alzò dal letto e mi diede un bacio a stampo per poi scendere sul mio collo e prendermi in braccio iniziò a baciarmi tutto il collo per poi risalire e baciarmi nuovamente le mie labbra calde.
<<Piccioncini è ora di andare muoversi>>
Disse Bill spalancando la porta di camera mia e portarci di sotto.
Tom sorrise e io anche prendemmo tutte le cose che ci servivano e le caricammo nelle macchine e andammo verso l'aeroporto che distava almeno due ore da lì.
Purtroppo dovemmo andare con una macchina a noleggio così che nessuno potesse rubarci le nostre ed essendo che la macchina aveva un posto in meno io ero seduta su di Tom.
<<Vedete di non scopare qui davanti a noi>>
Disse George per poi farmi diventare un peperone in faccia,ma la cosa mi fece diventare ancora più rossa all'affermazione di Tom.
<<Beh non ti prometto nulla,sta pure sopra il cazzo quindi>>
Diventai ancora più rossa perciò Tom mise le sue mani intorno alla mia vita e sentivo le farfalle nello stomaco.
Dopo diversi minuti mio padre che era alle guida prese una buca e io sobbalzai su Tom,dopo diversi secondi sentì un gonfiore sotto di me perciò mi girai ed era tutto rosso e giocava con il suo piercing,così giusto per provocarlo mi chinai indietro e misi la mia bocca al suo orecchio e dissi una cosa che forse potevo evitare di dire.
<<È già la seconda volta che te lo faccio alzare, quando ti deciderai ad usarlo?>>
Non so perché gli dissi questa frase,ma era solo per provocazione non so a cosa andrò incontro una volta giunti nel l'hotel.
Ma probabilmente a nulla,solo ad altre sue provocazioni,però se lo avremo fatto non mi sarebbe dispiaciuto,anzi,sto veramente aspettando quando lo vuole usare perché non resisto più io.

La notte del 4 luglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora