𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟒 | 𝐇𝐞𝐚𝐫𝐭 𝐁𝐞𝐚𝐭

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이런 게 방탄 스타일거짓말 wack들과는 달라매일이 hustle lifeI gotta make it fire baby-Dope

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이런 게 방탄 스타일
거짓말 wack들과는 달라
매일이 hustle life
I gotta make it fire baby
-Dope

Yuri

Lavorare alla villa era più sconvolgente di quanto mi aspettassi, specialmente se di mezzo c'era un uomo di nome Kim Taehyung.

Ovviamente amavo Sanghee, era la bambina di cinque anni più dolce che avevo mai conosciuto, educata e con due guance paffute che faceva salire la voglia di stringerle ad ogni occasione possibile. E mi stava succedendo spesso di pensarlo in quei giorni.

Avevo scoperto che suonava anche molto discretamente il pianoforte, e quando il giorno prima me ne aveva dato solo un piccolo assaggio di dimostrazione ne ero rimasta incantata, come lo era stata lei quando aveva sentito me suonare.

Dove di certo non mi sarei mai aspettata di ritrovarmi Taehyung appoggiato al muro con le braccia incrociate che mi guardava con degli occhi attraversati da un'ombra che non ero riuscita a decifrare, in quel posto che fino a quel momento era stato completamente inesplorato dalla sottoscritta.

La stanza del pianoforte, con altri strumenti annessi come un sassofono e un violino, mi era stata mostrata da Sanghee dopo che mi aveva presa in modo totalmente casuale dalla mano mentre giocavamo a nascondino e trascinata. Quella stanza poteva essere essere classificata come la mia preferita soprattutto perché c'era il pianoforte.

Sanghee mi aveva anche ripetuto, mentre le rimboccavo le coperte, che le sarebbe piaciuto tanto se suonavo anche durante le feste di Natale e per sempre. Mi aveva esplicitamente detto che voleva che rimanevo con lei alla villa. Non sapevo ancora com'ero riuscita a non piangere mentre crollava in un sonno da stravolgerla.

E Seokjin si era anche scusato di non avermi fatto vedere quella parte della villa, anche se mi ero appena resa conto che ancora non sapevo nulla. Viaggiavano come un'estranea in quella casa ed in effetti ero quel che ero.
Ma in quei miei primi giorni, non mi sarei mai aspettata che in una sera qualsiasi sarei arrivata a chiamare Taehyung con un nominativo che ritenevo imbarazzante come "Oppa". È il fattore più comico di tutta la faccenda era che non mi ero nemmeno mai permessa di chiamare così mio fratello e se mi avrebbe sentita in quel momento sarebbe rimasto offeso a vita.

Anche se, lo avevo chiamato in quel modo principalmente per prenderlo in giro, così come aveva fatto con me. Piccolo cristallo, mi aveva chiamata e sinceramente non sapevo nemmeno da dove aveva tirato fuori quel soprannome così all'improvviso.

Sapevo bene che mi giocavo il posto da babysitter se rischiavo di essere sgamata dall'averlo preso in giro, eppure non ero riuscita a trattenermi.

I suoi modi di fare mi davano le sensazioni di essere un donnaiolo di prima categoria e forse giustificava il fatto che non era sposato, ma non volevo fare supposizioni affrettate prima di sapere la verità.

𝐁𝐀𝐁𝐘𝐒𝐈𝐓𝐓𝐈𝐍𝐆 | 𝐤𝐭𝐡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora