Paulo
Giorno uno
Ieri sera, mentre eravamo seduti sul divano a guardare un documentario di storia, il mio telefono è squillato. All'inizio non ho risposto, era un numero sconosciuto, e Piero Angela parlava della Roma Antica, uno dei miei argomenti preferiti.
Alla seconda chiamata ho iniziato a preoccuparmi, allora ho pensato che se si fosse trattato di qualcuno d'indesiderato avrei potuto riattaccare subito, ma avrei fatto bene a non ignorarlo. Avevo uno strano presentimento.
Erano i medici dell'Umberto I, dicevano che ero stato l'ultima chiamata di una ragazza arrivata in pronto soccorso. L'hanno descritta scrupolosamente, capelli, altezza, colore degli occhi, e tatuaggi. Poi l'hanno chiamata per nome: Benedetti Eva.
"La conosce?" hanno chiesto.
"È mia moglie" ho risposto.
Oriana si è voltata di scatto, ho messo il vivavoce, per fortuna Paulino dormiva di già.
"Con chi parliamo?"
"Paulo Dybala"
"Signor Dybala, sua moglie è in condizioni critiche, sarebbe il caso che raggiungesse l'ospedale al più presto"
Non sapevo che cosa fare, ho iniziato a dare di matto. Ho afferrato le chiavi della macchina e sono uscito di casa, senza dire una parola.
Mentre seguivo le indicazioni del navigatore, ho pensato che non avrei dovuto lasciarti andare a quella specie di appuntamento. Non sapevo ancora cosa ti fosse successo, ma sentivo dentro di me che era stato quello stronzo a farti del male.
Non avevo idea di dove fosse l'ingresso, una volta dentro ho girato tra le corsie per mezz'ora, poi ho visto una donna seduta dietro ad una scrivania, ed ho chiesto a lei. Sopra la sua testa c'era un cartello con su scritto "accettazione", non sapevo cosa significasse, poi ho capito fosse la recepción.
"Terzo piano, terapia intensiva"
Terapia intensiva, è stato orribile sentirglielo dire. In ascensore avevo il cuore in gola, avrei voluto averti al mio fianco, mi avresti detto di non preoccuparmi, che sarebbe andato tutto bene. Ma tu non c'eri, ero lì da solo.
Nel corridoio c'erano troppe stanze, e non mi sentivo autorizzato a guardare all'interno di tutte per trovarti, sarebbe stato maleducato importunare gli altri malati.
"Posso aiutarla?" ha detto una donna alle mie spalle, era un'infermiera, che poi ho scoperto chiamarsi Maria.
"Cerco mia moglie, Eva Benedetti, mi hanno detto che è qui"
"Oh, certamente. Il dottore la aspetta nel suo studio"
Altri interminabili minuti che mi separavano da te.
Mi ha condotto verso la fine del corridoio, sono entrato in una stanza un po' buia, e ho avuto l'impressione che il medico di turno fosse molto stanco, ed era comprensibile dato l'orario.
A quel punto mi sono chiesto che ora fosse, allora ho guardato l'orologio appeso alla parete: segnava l'una e quarantacinque.
"Signor Dybala, io sono un suo ammiratore, e penso di conoscerla almeno un po', per questo motivo sarò diretto, senza indorare la pillola"
Ha iniziato così il suo discorso, facendomi storcere il naso.
Conosce soltanto la mia personalità in campo, non ha idea di quanto sia sensibile, e che una volta uscito di lì sarei scoppiato a piangere come un bambino, perché noi lo sappiamo, mia dolce Eva, che per quanto riguarda queste questioni io non sono mai cresciuto.
"Sua moglie è arrivata qui a causa di un aggressione in un bar, un uomo ha tentato di strangolarla, poi l'ha scaraventata contro il bancone. L'ha colpito con la tempia, ed è immediatamente svenuta. Abbiamo proceduto immediatamente una TC, grazie alla quale si è stabilito che il trauma cranico le avesse provocato un ematoma subdurale acuto, perciò abbiamo dovuto eseguire un drenaggio chirurgico in regime d'urgenza"
Non ho capito un cazzo di quello che mi ha detto, ero terrorizzato a morte.
"Come sta adesso?" ho domandato.
"È in coma"
Quella risposta mi ha steso, ho sentito la disperazione assalirmi e il corpo cedere.
"Non le mentirò, la sua condizione è piuttosto grave, e la prognosi pressoché infausta. Si potrebbero presentare dei danni cerebrali permanenti, ma siamo intervenuti velocemente, perciò non possiamo escludere che si riprenda. Per fortuna è accaduto in un luogo pubblico, il 118 è stato chiamato immediatamente, ed è arrivata in pronto soccorso in meno di mezz'ora. È stata fortunata in questo, se fosse avvenuto in un vicolo isolato, ad esempio, non avrebbe avuto speranze"
"Posso sapere cosa mi aspetta? Abbiamo un bambino di soli quattro anni in casa, voglio essere preparato"
"Non sapevo avesse un figlio"
Il suo commento mi ha stizzito, non te lo nascondo. La sua professionalità è per un momento venuta a mancare, rivelando un banale tifoso assetato di gossip. Avrei voluto alzarmi e andare via, ma ho desistito.
"L'obbiettivo primario è che si svegli. Potrebbero volerci ore o mesi, non possiamo saperlo. È credente, signor Dybala?"
Annuii.
"Allora il mio consiglio è quello di pregare"
Se lo avessero detto a te so bene ti avrebbe infastidito molto, infatti ho accennato un sorriso, ma non ti nego che l'ho fatto, mi sono completamente affidato a Dio in queste ore.
Ti hanno trasferito in una stanza privata, sotto mia richiesta, affinché con le dovute precauzioni possa starti accanto. Dopo aver disinfettato le mani e aver indossato una mascherina, finalmente ti ho potuta vedere.
Mentre scrivo sono seduto accanto a te, e di tanto in tanto ti osservo. Ho avuto l'idea di tenere un diario, per sfogarmi ma soprattutto per fartelo leggere una volta che sarai guarita, perché so bene che non avrò mai il coraggio di raccontarti ogni singola cosa. Come so che ti sveglierai, ci vorrà del tempo ma un giorno riaprirai gli occhi.
Nonostante tu ora dorma, sono certo che dentro di te senti l'amore che io e Paulino cerchiamo di trasmetterti, e sei consapevole di quanto abbiamo bisogno di te.
Adesso sono le quattro, è da due ore che ti fisso. Mi hanno dato il permesso di restare qui fino alle sette, poi dovrò tornare a casa, e potrò ripresentarmi in reparto durante l'orario di visita: dalle 12:30 alle 15:00 e dalle 19:00 alle 21:00.
Ti chiedo scusa in anticipo, non potrò venire mai nel primo pomeriggio, perché dovrò andare a prendere Paulino e farlo pranzare.
Non gli faremo pesare l'accaduto, te lo prometto, m'inventerò qualcosa affinché non soffra. Oriana rimanderà la sua partenza e mi darà una mano, non saremo bravi come te, che sei un genitore eccezionale, ma ce la metteremo tutta.
Svegliati presto amore mio, ti prego.
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Él 2 ||Paulo Dybala
FanfictionEva, 27 anni, insegnante di pianoforte e musica Paulo, 28 anni, nuovo giocatore della Roma Se ami qualcuno lascialo libero. Se torna da te, sarà per sempre tuo, altrimenti non lo è mai stato. -Richard Bach Sequel di: Él ||Paulo Dybala Link: https:...